Ida Trofa|Il decreto sisma con il reintegro confusionario e burocratizzato della regione a capo di una presunta redazione dei piani di ricostruzione genera ancora mostri. Danni, attese e lungaggini burocratiche, schiaffi e solo schiaffi al popolo di Ischia. Questa è l’unica verità di un panorama desolante, ben lungi dal semplificare e sburocratizzare.
Oggi, a quasi 4 anni dal sisma i burocrati di Palazzo fingono di lavorare per Ischia ed il suo terremoto. In questa assurda questione della programmazione post sisma per Ischia, i decisori istituzionali, a quattro anni dal sisma, stanno ancora chiedere documenti e carte. Il medico studia ed il paziente muore. Lo sapevamo già. Adesso in questa tragicomica questione del Piano di Ricostruzione il nominato regionale, architetto Romeo Gentile va a caccia di abusivi e condonati. E per farlo chiede aiuto e autodenunce ai comuni del Cratere.
Il dirigente delegato dalla regione Campania ha chiesto, infatti, agli enti locali comuni copia e relazioni sulle pratiche di condono e gli abusi. Come cercare un ago nel pagliaio ingrossatosi in cinquant’anni di malgoverno del territorio. Moltiplicazioni di competenze ed interessi, uffici dai cento impegni e nessuna incertezza he lasciano intatta la piaga della grande precarietà delle strutture amministrative (vedi assunti sismici- vedi commissariamenti e nomine ) e nessuna possibilità di usare alternative oltre la sterile burocrazia.
La richiesta Gentile
Il sub-funzionario allo Staff e ai piani di ricostruzione si rivolge ai comuni ma anche all’Assessore Regionale al Governo del Territorio Bruno Discepolo nel merito delle “Attività connesse alla elaborazione del Piano di Ricostruzione di cui all’art. 24 bis del DL. 109/2018 — legge 156/23019 art.9 septiesdecies“ con una “Ulteriore Richiesta Documentazione — Condono Edilizio”.
Scritto in maiuscolo e ben in evidenza quasi a rilevare il mancato riscontro delle precedenti ed analoghe istanze. Sic! Architetto… su non ci prendiamo in giro. Una richiesta che verosimilmente non sarà mai evasa. Ma leggiamola nel dettaglio:
“Ad integrazione della documentazione già trasmessa da Codeste Amm.ni e relativa al solo elenco di istanze di condono giacenti presso gli Uffici comunali , questa struttura regionale, titolare delle attività in oggetto indicate , chiede, ad integrazione, che le stesse forniscano anche le indicazione del condono di riferimento , della data di proposizione della richiesta , del soggetto richiedente, dell’oggetto dell’istanza e della ubicazione planimetria e/o catastale e della tipologia del condono richiesto. Tali informazioni risultano di particolare importanza e sono propedeutiche per la risoluzione della problematica condoni in seno alle regolamentazioni del Piano di Ricostruzione in elaborazione. Si confida pertanto, in un celere puntuale riscontro , anche per il tramite del RUP e coordinatore del Piano arch. Francesco Escalona” così Alberto Romeo Gentile, l’inquilino del Centro Direzionale — Isola A/6 alla voce e a spese della “Ricostruzione” anche quella di Ischia che continuando di questo passo non avverrà mai.
Altro che politiche di prevenzione. La politica non è più in grado nemmeno di garantire il recupero dei territori colpiti da disastri naturali con una gestione del post terremoto 2017 tra le peggiori, se non la peggiore in assoluto. Ben lungi dal modello virtuoso del Friuli. Lontana anni Luce dall’emilia Romagna e persino peggio dellIrpinia, se possibile. Pastoie burocratiche ed inutilità senza precedenti.
Il forte accentramento statale delle procedure, la triplicazione dei passaggi (sterili) per una medesima pratica, la mancanza pratica di uffici attrezzati per la ricostruzione, i rimpalli ridicoli, tra enti diversi, perennemente sottodimensionati quanto a personale, senza motivazione né spinte. Pratiche ritenute, ovviamente, poco remunerative a confronto della grande difficoltà di lavoro. Un cocktail micidiale che rende l’impresa della ricostruzione davvero titanica, se non impossibile. A pagare solo ed esclusivamente le comunità colpite, una pratica tra le tante da processare per i vari funzionari nominati al spezzale del Cratere, un passaggio tra una fotocopia e l’alta per arrivare a fine mese .