venerdì, Gennaio 10, 2025

Oiccann, Oilloc, Oillan…Ebbiccan, Ebbiglioc, Ebbillan

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Ne ho già parlato domenica scorsa, ma credo che sia opportuno tornare sull’argomento. La storia di Ischia e del mese di agosto non la risolveremo mai. Sarà sempre, o quasi, un problema. Il circolo italico delle vacanze tutte concentrate in un mese è la causa principale della vicenda. Il paragone con altre località non regge e, piano piano, inizia a finire anche il mito delle affittanze estive.

Quello che non finisce, però, è la nostra strana forma di razzismo al contrario contro gli ospiti d’agosto.

Li definiamo nel peggiore dei modi, ne raccontiamo gli usi e i costumi, non ne condividiamo le movenze e proviamo, tutti, a prenderne le distanze.

Facciamo finta di niente ma è lo sport d’agosto. Uno sport nel quale, però, non c’è medaglia che tenga.

Ischia e Casamicciola, quest’anno, non sappiamo ancora con qualche risultato, hanno provato a rilanciare un’azione per garantire il decoro e la sicurezza. Ma basta? E’ quello che ci serve? Bastano due serie di ordinanze per salvare l’estate dei nostri comuni? Un pannicello caldo che, forse, non servirà.

Ma è questo agosto. Un periodo dell’anno condizionato e aggravato dal popolo dal reddito e dai nostri vecchi amici.

Ma la domanda che ci dovremmo porre è se davvero possiamo rinunciare a questo mese. Se, davvero, dovremmo chiedere ai vari armatori di triplicare il costo del biglietto per fare selezione. Se, davvero, per salvarci e cambiare target dovremmo diventare l’isola che non esiste.

Ieri è stato un sabato mattina di sbarchi in gran quantità. Flussi di persone che significano caos al porto ma economia altrove. Flussi di persone che significano possibilità di assembramenti da un lato e, dall’altro, fonte di reddito e di guadagno per molti.

Significano anche confusione, caciara, disordine, mazzate, invivibilità. Passano gli anni, ci limitiamo all’analisi pre o post agosto ma nulla cambia. Neanche il covid ci ha permesso di individuare il problema (sempre che lo sia) e di proporre una soluzione.

Ci sta bene così? E’ questo che vogliamo? Sembra proprio di si. Sembra perché nei mesi scorsi non ci è parso di aver ascoltato dibattiti nel merito, di essere stati invitati a incontri con le istituzioni internet e proporre soluzioni diverse. Il solito agosto è arrivato e, con esso, anche la settimana di Ferragosto.

Per molti amici questa è la settimana del “Oiccann, Oilloc, Oillan… Ebbiccan, Ebbiglioc, Ebbillan”.

Per alcuni dei soldi, per altri dei turisti, per altri degli ospiti.

C’è una tiktokker, in pieno stile “ospiti d’agosto” che con 3 video ha raggiunto oltre un milione di visualizzazioni e, come lei, immagino ce ne siano tanti altri.

“Ospiti”che mostrano le loro vacanze altrove. Che girano, che si esibiscono con le loro qualità in varie località. Forse dobbiamo iniziare a capire questa è la normalità e che a questa normalità dobbiamo dare risposte.

Purtroppo abbiamo una classe dirigente di maggioranza che non lo ritiene un argomento di interesse politico, che non ne discute e che non prova a risolverlo; una classe dirigente di minoranza che, a sua volta, confonde “decoroso” con “decorato” (come Ignazio Barbieri a Casamicciola); una classe imprenditoriale che fa finta di nulla e pensa solo ai corrispettivi di fine serata; una larga fascia di concittadini che arrotondano le entrate di famiglia anche senza le grandi cifre di una volta e, infine, una parte di cittadinanza che soffre e si nasconde e un’altra parte che, invece, si trova a suo agio, magari finge un po’ sui social ma, alla fine, se ne frega altamente.

Oiccann, Oilloc, Oillan… Ebbiccan, Ebbiglioc, Ebbillan.

1 COMMENT

  1. Il peggio della terraferma si salda al peggio dell’isola.
    E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
    come lacrime nella pioggia.
    È tempo di emigrare.

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