Agosto 2021. L’agosto della ripartenza e del turismo. Con il vice Questore della Polizia di Stato, la dott.ssa Maria Antonietta Ferrara, facciamo il punto della situazione a “metà estate” la chiamiamo così, su quello che è stato fatto, su quello che si sta facendo e come si stanno affrontando le emergenze più importanti.
– Il primo argomento è quello del Green Pass, delle regole da rispettare e di come la Polizia di Stato è vicina alla cittadinanza dando informazioni e cercando di guidarla in questo cambiamento che è epocale, perché senza green pass a breve non si potrà fare proprio più nulla.
«La domanda è pertinente. Ci sono tutte le attività dell’estate 2021 nel clou. Noi già da tempo abbiamo anticipato le nostre attività. Per quanto riguarda il Green Pass che è diventato obbligatorio, c’è un call center, in funzione dalle 8.00 alle 20.00, ed è molto importante. Il numero è 800912491 e forniranno informazioni su tutto. Vi è anche un sito www.dgc.gov.it, dove si può recuperare la certificazione; questo è importante perché fino al 12 agosto sono valide le certificazioni provvisorie, dopo di ciò è necessario sostituirle con il Green Pass. Chi non è stato vaccinato non può entrare in determinati luoghi, lo sappiamo bene che il green pass è diventato obbligatorio per entrare nei ristoranti, negli esercizi come nei bar al chiuso».
APPELLO AI GIOVANISSIMI
– La Polizia è vicina, quindi, alla cittadinanza con il call center e il sito, e immaginiamo che dal 12 agosto si faranno ancor più intensivi i controlli. Nel frattempo, nella lotta al Covid la Polizia è abbastanza vicina alla popolazione, vogliamo ricordare i controlli e le chiusure operate, proprio per sottolineare quanto la Polizia tenga all’ordine pubblico.
«Abbiamo controllato la Riva Destra che per noi è una spina nel fianco. Giustamente per far ripartire il turismo è giusto che i anche i giovani si divertano, ma per divertirsi non bisogna dimenticare che siamo ancora in piena pandemia. Con la vaccinazione la situazione è scemata, ma il Covid circola. Per cui la cosa principale che noi facciamo sono i controlli per gli assembramenti e li facciamo dove i giovani più si assembrano, nei locali della movida. Abbiamo chiuso 3 locali per assembramenti già due volte. E’ chiaro che la terza volta ci sarà la chiusura totale per 30 giorni. E’ importante non assembrarsi, ci si può divertire con la mascherina, ci si può divertire rispettando il distanziamento. Certo, è difficile soprattutto per i giovanissimi, ma io lo ripeto fino all’ennesima potenza: vi prego distanziatevi. Salvatevi. Difendeteci da un virus invisibile, meschino e subdolo. Perciò nasce anche il controllo sulle spiagge dove paradossalmente i bagnanti si assembrano, però la presenza della Polizia anche tra la gente sotto l’ombrellone è importantissima. Siamo stati ad esempio a Lacco Ameno dove vi era una moltitudine incontrollabile di persone sotto l’ombrellone e abbiamo dovuto sanzionare».
IL CAMPER IN TOUR NELLE PIAZZE
– Accogliamo con piacere il ritorno degli acquascooter della Polizia di Stato e quest’anno vi è una novità in più, un camper attrezzato che farà il tour delle piazze isolane per sensibilizzare la popolazione e interagire al meglio, soprattutto per quanto riguarda le truffe agli anziani.
«Il fenomeno è molto diffuso qui a Ischia. Per quanto riguarda gli acquascooter, loro fanno un controllo dei natanti, in alto mare e nelle baie. Abbiamo sedato una rissa a Punta Imperatore tra diportisti per motivi di ormeggio, insieme anche alla Capitaneria di Porto.
Per quanto riguarda il camper, ho fatto richiesta alla Questure di questo camper con scritto “Polizia” perché il fenomeno della truffa agli anziani, e quindi alla fascia debole dai 70 anni in poi, è un fenomeno molto sviluppato sull’isola. Questa unità mobile che si sposta nelle piazze dell’isola servirà a dare consigli, il nostro motto è “esserci sempre vicino alla gente”. Ci saranno degli operatori che daranno informazioni a tutti per ciò che concerne l’attenzione particolare a questi pacchi che arrivano, a queste consegne indesiderate o da parte di persone addette al recapito di pacchi che arrivano da grandi gestori. Attenzione, noi saremo tra di voi, nelle piazze più importanti, sia nelle ore diurne che notturne, saremo tra la gente perché è necessario che tutti sappiano che esistono delle persone che vengono a Ischia per truffare la fascia debole. Attenzione ad aprire le porte, non aprite a sconosciuti, non rispondete, non fatevi consegnare pacchi che non avete ordinato, se non conoscete non date l’occasione a questi sconosciuti di entrare, di compromettervi e di truffarvi».
– La dott.ssa Ferrara, ormai ischitana da due anni, ha imparato a conoscere l’isola, a conoscere le varie sfaccettature della nostra società. Appena arrivò la dottoressa si rese protagonista di una fase di ascolto molto ampia. Dopo due anni, proviamo a fare un bilancio dell’isola secondo Maria Antonietta Ferrara.
«L’isola è rimasta uguale. Io la amo e la amerò per sempre. Ci sono nata, ci sono cresciuta e ci sto lavorando. Accoglie sempre il turismo con ampia disponibilità, però lavorare nella fase pandemica è stato difficile perché quest’isola ha un velo davanti, il velo della pandemia che non fa esprimere al massimo tutte le attività. Perché l’isola d’Ischia è davvero l’isola verde, l’isola della speranza, l’isola dei sapori, dei colori e con la pandemia che ci costringe ad indossare una mascherina, ci costringe ad essere distanziati, l’isola sembra scolorita, anche se è verde in tutte le sfaccettature.
Due anni mi hanno fatto capire che l’ischitano è disponibile, che l’ischitano è ligio alla legge, sa come comportarsi e quindi credo e spero che nel futuro, dopo la pandemia, possa riprendersi e diventare ancora più verde di quello che non è ora».
IL CASO FESTA DI SANT’ANNA
– Due anni molto particolari con un lungo periodo di lockdown. Lei l’ha vissuto sulla nostra isola e magari ha visto l’aspetto più difficile del vivere su un’isola circondati dal mare.
«Esistono due problematiche. Le problematiche estive e le problematiche invernali. L’isola è divisa in due parti. D’estate la voglia, la gioia, i colori, il risveglio della natura, il mare trasparente. D’inverno le burrasche, l’umidità, il freddo, la mancanza di collegamenti con la città, con la terraferma, la chiusura totale di alcuni esercizi, di alcuni bar e ristoranti fanno sì che questa isola da verde diventi grigia e questa è la metamorfosi della stagione da estate a inverno».
– Uno degli argomento che è stato un po’ discusso dalla cittadinanza è stato il blocco della Festa di Sant’Anna a Ischia, però poi successivamente abbiamo visto che eventi organizzati in maniera diversa sono stati possibili. E’ venuta fuori la differenza tra chi ha fatto bene e chi ha fatto male. Ora, senza entrare nella polemica, quello che abbiamo davanti è un periodo dove la Polizia di Stato che gestisce l’ordine pubblico è molto impegnata, ricordiamo che soltanto a Ferragosto ci sono 3 serate di fila abbastanza impegnative. Quali sono le misure anti Covid che avete preso e quale è il vostro modo di affrontare Ferragosto 2021?
«Chiariamo subito una cosa. La Festa di Sant’Anna, che io non ho mai visto da dirigente di commissariato, era una mia prerogativa. Lo scorso anno il Covid non ce l’ha permesso e quest’anno la nostra intenzione era quella di farla. Sono stati fatti sopralluoghi, sono state fatte riunioni importantissime dove ogni volta si stabilivano principi, ma non per la Festa, ma per le norme anti Covid. E ogni volta queste prescrizioni che ci imponeva il governo il più delle volte non sono state mantenute non per mancanza di volontà da parte degli organizzatori, ma per un numero esagerato di persone che avrebbero poi partecipato. Alla fine le norme anti Covid e questo assembramenti che sarebbero stati la causa poi di un fallimento di Ischia Covid Free hanno fatto sì che anche l’ASL ha tirato il freno a mano. Noi siamo stati l’esempio che non avevamo contagi e per una Festa si sarebbe compromesso tutto il sistema. Ci sono state delle manifestazioni, c’è stato subito dopo il concerto di Gigi D’Alessio, ma era circoscritto, vi erano posti numerati, non si sarebbero creati i “tappi” fuori che si sarebbero creati con la Festa di Sant’Anna. Io ho lavorato a stretto contatto con l’Amministrazione qui ad Ischia e in effetti c’erano delle perplessità ma entrambi, sia l’Amministrazione che noi Forze dell’Ordine, abbiamo cercato di trovare un accordo, ma purtroppo c’è stato un organo superiore che ha deciso anche per noi, però per la salute pubblica non c’entra nemmeno il principio dell’ordine pubblico. Quando è compromessa la salute c’è un organo superiore, il Ministero della Salute con il Responsabile dell’ASL che l’ha vietato. Nonostante i nostri sforzi e quelli dell’Amministrazione. Sono sincera, tutti volevamo questa festa di Sant’Anna, ma purtroppo non è stato possibile farla».
LA SPERANZA PER IL DOPO PANDEMIA
– Ferragosto è il momento caldo dell’isola. Ricordiamo il lavoro fatto anche lo scorso anno. Quali sono le misure messe in campo quest’anno?
«Come lo scorso anno ho fatto richiesta delle prevenzioni RCP che già circolano sull’isola con maggiore attenzione sulla Riva Desta, nelle sere del 14, 15 e 16 agosto posizioneremo tutti gli uomini in modo che non si verifichino assembramenti e situazioni compromettenti. Sicuramente gli acquascooter ci daranno una mano, ci daranno una mano gli uomini del commissariato, ho incrementato i servizi; e ci darà una mano “poli” per vedere come è la situazione dell’ordine pubblico, un controllo aereo che durerà diverse ore. Nel weekend vi sarà un incremento, ad esempio nel weekend scorso sono giunte 38mila persone, non sono poche, e noi pensiamo che nel weekend tra il 14 e il 15 vi possa essere un incremento, così come anche il pomeriggio del 15 fino al 16. Il controllo aereo è necessario per controllare il flusso delle persone che arrivano e in contemporanea vedremo, il 15 agosto, con un volo notturno anche la presenza di falò, che sono da evitare».
– Dottoressa, dopo due anni quale è la considerazione post Covid della nostra società, più in generale al di là del suo ruolo. Cosa immagina per il dopo?
«Come sensazione il Covid ci ha fatti diventare freddi, ci ha allontanati, ci ha reso diffidenti. Ma il mio augurio è un altro: poiché siamo meridionali, napoletani, campani e lo spirito di socialità, lo spirito degli abbracci, delle strette di mano è insito nel nostro dna, mi auguro che con la fine della pandemia ci sarà un abbraccio virtuale grande per tutti e con tutti di modo che ancora una volta potremo avere la sensazione dell’emozione, perché la pandemia ha limitato le nostre vibrazioni, le nostre sensazioni, ci ha resi freddi. Noi non abbiamo bisogno della freddezza pandemica. Noi abbiamo bisogno di abbracci e baci calorosi come siamo abituati a fare da sempre».