Il racconto di Rosa Iacono, la nostra combattiva Rosa che non si arrende e che continua a prestare il suo servizio civico alla cittadinanza dell’isola d’Ischia, è figurativo di quanto la sanità sui nostri territori sia organizzata male e sia nelle mani di figure professionali non all’altezza del ruolo che ricoprono.
Mentre sul territorio continuiamo a pagare le pene per l’assurda e folle organizzazione della dottoressa Rossetti che è riuscita a collezionare tutte le più assurde scelte in termini di vaccinazione (basta guardare l’hub presso il Palazzetto dello Sport di Ischia e il suo utilizzo), questa volta la problematica è più ampia e non riguarda solo i poco professionali dirigenti della nostra ASL e del nostro Distretto ma si allarga a tutto l’ambiente che si occupa del 118 Regionale.
Ma leggiamolo nelle parole che Rosa Iacono ha inviato al Direttore NA2 Nord, al Responsabile Centrale Operativa 118 Napoli Ovest Pozzuoli, al re Direttore Sanitario Ospedale A. Rizzoli, al Responsabile Emergenza Ospedale A. Rizzoli, ad figure dell’Asl, al Comandante del Porto di Ischia e a tutti gli organi di informazione.
La denuncia. «La sottoscritta Iacono Lucia Rosa, nella sua qualità di Presidente e Legale rappresentante dell’Associazione Croce Rosa Ischia Soccorso e Disabili Isola d’Ischia, in relazione all’oggetto fa presente quanto segue. In data 10 Agosto 2021 ci perveniva a mezzo e-mail la comunicazione di cui all’oggetto. Con tale comunicazione, venivamo autorizzati ad effettuare trasferimenti in terra ferma di pazienti del Pronto Soccorso del P.O. di Ischia con ldroambulanza e/o eliambulanza. Tale circostanza ci veniva precisata a mezzo telefono, dal responsabile dell’emergenza trasferimenti di Ischia dott. Di Gennaro che ci assicurava di allertarci ad ogni intervento».
Ancora lui. Ancora la grande organizzazione di Di Gennaro che mostra falle. Dopo Villa Mercede e gli disastri nella gestione domiciliare del covid, eccoci alla missione “infermieri allo sbaraglio” anche se, va detto, non è tutta colpa sua.
Il racconto di Iacono continua «Pertanto si comunica dettagliatamente gli orari avvenuti in data 19 agosto. In occasione di uno sgradevole episodio: chiamata ed allertamento del Pronto Soccorso “A. Rizzoli” alle ore 21.15 circa; con partenza da ospedale alle ore 21.50; arrivo a Ischia e partenza con idroambulanza alle 22.05; arrivo a Pozzuoli alle ore 22.55”.
Il viaggio degli infermieri ischitani inizia alle 21.15. Una volta arrivati a Pozzuoli e sbarcati dall’idroambulanza, il paziente e l’infermiere che l’accompagna si accorgono che l’ambulanza del servizio 118 non è presente sul porto di Pozzuoli.
Questa, infatti, arriverà solo alle ore 23.15. 20 minuti di ritardo nonostante si conoscessero tutti gli orari di partenza. Un timing che potrebbe essere vitale per il paziente!
La denuncia di Rosa Iacono, però, poi, va nel dettaglio. All’arrivo dell’ambulanza sul porto di Pozzuoli, la nostra infermiera si accorge che l’ambulanza è sprovvista di personale sanitario e che “l’autista, giustamente, si rifiutava di portare il paziente da solo all’Ospedale Cardarelli”.
L’infermiera ischitana si chiedeva come mai non ci fosse l’infermiere della terraferma sapendo che era in procinto un nuovo trasferimento da Ischia alla terra ferma. Nonostante tutto, però, per evitare ulteriori polemiche sul porto, l’infermiera dell’associazione Croce Rosa saliva a bordo dell’ambulanza e, con spirito di abnegazione, accompagna il paziente all’Ospedale Cardarelli.
Nel frattempo, dal Rizzoli viene confermato il nuovo trasferimento in terraferma. Mente ci si attiva, sono le 00.30 quando l’autoambulanza torna dal Cardarelli e l’idroambulanza stacca gli ormeggi e si avvia in navigazione verso Ischia. Arrivo previsto ore 01.20. nel frattempo, diremmo anche per fortuna, il secondo trasferimento veniva annullato.
Nonostante l’orario molto avanzato, però, Rosa Iacono, non demorde, contatta telefonicamente la Centrale Operativa e chiede se fossero stati allertati sia dell’orario di arrivo sia se fosse stata richiesta un’ambulanza attrezzata con personale infermieristico.
Dal burrascoso contatto telefonico, “facendo presente il disagio”, Rosa Iacono conferma di aver ricevuto la peggiore risposta che si possa dare a chiunque: “E’ sempre stato fatto in questo modo” e che “l’infermiera che preleva il paziente da Ischia provvede ad accompagnare a destinazione ed in vari ospedali l’utente”.
Le parole di Rosa sono da leggere: “Comprendo il Responsabile della Centrale Operativa del 118, il Dottore Langella, che è da poco a gestire il servizio di emergenza 118, però non è detto che le cose sbagliate non possono essere corrette”.
La richiesta ai dott. Langella e Di Gennaro. Dalle parole di Rosa Iacono che leggeremo tra poco, emergono tutti gli errori che questo sistema possa prestare. Una sorta di percorso ad ostacoli che può costare la vita a molti ischitani e procidani se non viene subito corretto.
La richiesta di Iacono, a cui farebbe bene un sopporto dei sindaci, è chiarissima.
In previsione di trasferimenti dall’isola alla terraferma la Centra Operativa deve inviare l’ambulanza con personale infermieristico soprattutto perché l’infermiere che accompagna il paziente a Pozzuoli da Ischia si troverebbe ad assumere una doppia responsabilità: quella di non conoscere né l’autista ne l’ambulanza e, quindi, se la stessa è provvista di tutto il materiale necessario e di come è attrezzata e distribuita. Senza queste informazioni, infatti, come possiamo pensare che un infermiere che sale per la prima volta su un’ambulanza possa affrontare un’emergenza?
Il disagio, inoltre, non si arreca solo all’infermiere, ma anche e soprattutto alla Capitaneria di Porto. Con questa modalità operativa, come abbiamo letto, l’idroambulanza è rimasta ferma nel porto di Pozzuoli per oltre un’ora in attesa del rientro dell’infermiera dall’ospedale della terra ferma. E se si fosse verificata un’altra emergenza? A chi giova inviare un’ambulanza senza infermieri sul porto di Pozzuoli quando è previsto un soccorso dalle isole?
Le parole di Iacono diventano perentorie: “Ancora una volta chiedo che venga cambiato il sistema. L’ambulanza deve arrivare sul porto di Pozzuoli non solo in anticipo rispetto all’arrivo dell’idroambulanza ma, soprattutto, provvista di infermiere che debba provvedere all’accompagnamento presso le strutture di destinazione il paziente che arriva dall’isola. Se non si provvede a cambiare questo sistema, si rischiano disagi e ritardi”
Ora serve che i sindaci si facciano sentire. Ora serve che l’isola alzi la voce e pretenda rispetto non solo per i nostri infermieri, ma anche per i nostri malati.
E’ inutile inferire ancora di più sui disservizi dell’ASL, della Centrale Operativa 118 e della Regione Campania e affidiamo alle parole di Rosa Iacono una più degna conclusione: “Che il Signore Vi illumini e benedica sempre. Con grazie anticipati nell’accogliere mia gentile richiesta per bene collaborativo”