Ida Trofa | Concluse le operazioni per la rimozione delle macerie e dei prodotti crollati su via Serrato, i periti della Procura tornano in zona rossa. Saranno loro a stabilire le cause del crollo di Villa Maria dove ha trovato la morte Marilena Romanini, una delle due vittime del terremoto di Ischia.
Il summit
Si è svolto ieri mattina l’ultimo sopralluogo sull’area di cantiere oggetto dei lavori afferenti la rimozione della palazzina collassata e rimasta accartocciata in quel che di fatto è l’ultimo tratto di zona rossa del sisma 2017. Il summit con i tecnici nominato dalla magistratura, l’ingegnere Marco Iannello ed il Prof. Marotti ha operato in quel di Casamicciola Terme alla presenza dell’ingegner Mimmo Baldino, responsabile unico del procedimento, unitamente al direttore dei lavori ingegner Francesco Iacono, il geometra Antonio Di Martino quale direttore tecnico dell’impresa esecutrice Seba srl insieme al luogotenente Sergio De Luca e il maresciallo Giuseppe Luciani del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Ischia
La discussione è stata incentrata, principalmente, sulle modalità operative della conduzione dei lavori, lavori certosini e metodici che hanno consentito di riportare alla luce reperti ed effetti personali e soprattutto di catalogare quintali e quintali di materiali facenti parte della costruzione oggetto di indagine da parte della Procura di Napoli.
A seguire ci sono stati gli accesi al cantiere e ai siti di stoccaggio provvisori individuati (ben 2). Qui la presa visone e le relazioni sui materiali. Attività fondamentali per stabilire eventuali responsabilità sulle cause del crollo oltre la forza devastante del terremoto.
Sisma, macerie e rebus. Manca una delle tre cassaforti segnalate alla Procura dai proprietari
Un nuovo rebus si apre per la rimozione delle macerie su via Serrato a Casamicciola Terme: restituiti molteplici effetti personali e beni indicati dagli occupanti dello stabile all’appello dei preziosi segnalati, manca, o mancherebbe è il caso di dire, una delle tre cassaforti denunciate alle autorità. Fin’ora sono stati recuperate somme per l’importo di circa 9 mila euro. Nella cassaforte non ritrovata fin ad ora ci sarebbero oltre 15 mila euro. Le ricerche proseguiranno, ma a questo punto appare lecito credere che la stessa difficilmente sarà rinvenuta. Un mini giallo sismico, che non sconvolge più di tanto a quattro ani dai crolli e con tutto quello che è accaduto ivi compreso lo sciacallaggio di ogni sorta.
L’inchiesta sul terremoto e i suoi crolli
Si tratta di nuovi sopralluoghi, attività peritali tese a tentare a stabilire cosa e chi abbia potuto contribuire al disastro. Dopo il sisma gli uomini dei Carabinieri coadiuvati dai Vigili del Fuoco e dall’esercito hanno sequestrato in tutto 17 edifici, molti in zona rossa e tutti privati eccetto un luogo di culto. Le autorità hanno proceduto, ove non sia già stato fatto, al campionamento dei diversi tipi di macerie per cominciare ad avviare i rilievi statici e ingegneristici. L’obiettivo numero uno dell’inchiesta è accertare i motivi per i quali i danni di maggiore entità siano tutti avvenuti in un’area limitata del comune di Casamicciola. Per questo motivo gli inquirenti hanno nominato come consulente tecnico un esperto di geofisica per indirizzare l’attività investigativa e stabilire se vi siano state responsabilità legate a casi di abusivismo edilizio e difformità in materia di vincoli e destinazioni quali sismico e zone di rispetto ambientale. Ieri è stato il giorno dell’ennesimo sopralluogo per tentare di mettere un punto fermo.
Le ipotesi di reato contestate
L’ipotesi di reato a carico dei soggetti, al momento non identificati (eccetto che per la questione dell’Addolorata dove è finito nei maglie della giustizia, suo malgrado, Don Vincenzo Avallone) è disastro colposo in relazione al crollo delle stesse costruzioni “laddove – si legge nello stesso provvedimento – a seguito di una scossa di non rilevante intensità, la gran parte degli edifici ubicati nel medesimo contesto geografico ha resistito alla sollecitazione sismica”.
Questioni ed ipotesi tutte alla base del decreto di sequestro emesso dai pubblici ministeri Michele Caroppoli e Maria Teresa Orlando, della Procura della Repubblica di Napoli. Finalizzata l’interdizione degli immobili e finalizzata alla verifica dell’effettiva sussistenza di condotte penalmente rilevanti.
Il procedimento di sequestro e l’inchiesta scaturiscono dall’evento sismico come dall’INGV contestualizzato (com gravi e marchiani errori dei quali nessuno ha chiesto conto) e dal decesso di Carmela Balestrieri (deceduta a seguito del crollo, provocato dal sisma, del cornicione Chiesa di Santa Maria Dei Suffragi detta del Purgatorio o della Addolorata e Marilena Romanini (deceduta a seguito del crollo, provocato dal sisma, di una palazzina sita a Casamicciola Terme in via Serrato 7). Strutture sequestrate come le altre con provvedimento del 23.08.2017. A firmare il provvedimento il comandante Maggiore Roberto Di Costanzo. La macchina investigativa dovrebbe chiarire, dunque, con un fine che resta solo ambizioso, se vi siano stati difetti di costruzioni, alterazioni degli originari corpi di fabbrica o interventi non autorizzati, come opere eseguite anche in zone limitrofe in grado di minare la stabilità degli edifici stessi. Le macerie, i detriti e quel che resta delle case, tutto rimosso e catalogato dalla SEBA è corpo del reato, cosa pertinente al reato necessario all’accertamento dei fatti, essendone indispensabile la acquisizione al fine dei successivi accertamenti tecnici finalizzati alla verifica della effettiva sussistenza di condotte penalmente rilevanti. Oltre al dramma si rischia la beffa.
La curiosità. La lettera di Casamicciola ad Elena Zani, la figlia di Marilena vittima del terremoto
Tra i resti di quella terribile notte anche la borsa e gli effetti di Marilena Romanini. Tutto restituito come da desideri, alla figlia Elena. Il tutto accompagnato con una lettera di accompagnamento del sindaco a nome della popolazione tenta di recuperare le gaffe di quattro anni fa. Un gesto apprezzato da chi ha davvero perso tutto. “Egregi, Sicuro di interpretare un sentimento collettivo ed unanime, oggi a più di quattro anni dal triste evento seppur attraverso una lettera, intendo testimoniarLe , un forte, sentito e commosso pensiero di solidarietà per l’immensa tragedia che ha colpito la Sua famiglia e la nostra comunità con la perdita della cara Marilena Romanini.Il suo ricordo, la sua terribile morte restano in noi un indelebile dolore. In occasione del rinvenimento degli effetti personali della sua cara madre, nella qualità di primo cittadino di Casamicciola Le esprimo tutta la vicinanza stringendomi al suo sentimento e quello della sua famiglia con un commosso ricordo. Nel restituirLe quanto appartenuto a Sua madre. La saluto cordialmente Il Sindaco Ing.Giovan Battista Castagna“ La Elena Zani non si è fatta attendere: Mi è stato restituito un piccolo pezzo di vita che apparteneva a mia madre. Posso esserne tanto felice quanto ovviamente addolorata per il ritornare su quei dolorosi ricordi”