mercoledì, Marzo 19, 2025

CRISI TRASPORTI. Taglio alle corse: dead line 3 novembre

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E’ braccio di ferro tra compagnie private e regione. In mezzo i servizi, i territori e i cittadini

Ida Trofa | Il paese è in fermento, si agita e freme per i fondi del PNRR. Le quattro consonati del momento: il mito inarrivabile dalle molteplici opportunità. E le isole del golfo di Napoli, Ischia in particolare? Ischia ancora rincorre l’utopia della continuità territoriale, dei servizi minimi, dei trasporti a tutte le ore. Noi ancora parliamo di “come andare per dove dobbiamo andare”.

La crisi del trasporto marittimo oramai ha stretto i territori insulari in una morsa letale. Una crisi che diventa sempre più acuta e grave nei periodi invernali, quando in termini d’impresa, di resa costi benefici per le aziende che operano e fanno business sul mare, diventa irrisoria in termini di fatturato e proventi. Inutile per coprire i costi e attutire l’onda d’urto della pandemia che ha messo in ginocchio il comparto costretto allo stop dall’emergenza e ancora in attesa di ristori promessi che non arrivano.
Le compagnie chiedono investimenti e fondi da parte dei governi di Roma e Napoli per garantire le linee concesse dalla Regione Campania, i cittadini chiedono servizi degni, i comuni guardano impotenti, inerti e incapaci di mettere in campo una politica adeguata per i territori.
Un sistema, ormai, perso nei soliti ingranaggi dove la parte peggiore viene riservata come sempre all’utenza.
E’ una morte lenta, perché limitare il nostro diritto ad una seria continuità territoriale, di fatto ci priva di rapporti, contatti e opportunità invece ad altre realtà riservate, ci sta isolando in maniera eccessiva, in maniera inaccettabile. Con le comunità che nonostante le previsioni e le rassicurazioni, senza preavviso vengono esclusi. Isolati.
Il silenzio dei sindaci, oltre che imbarazzante, è anche colpevole, eccetto poche eccezioni nessuno pone seriamente l’accento sulla questione dei trasporti marittimi e dell’inesorabile destino a cui siamo riservati se non si mette seriamente mano ad una programmazione condivisa, efficace e soprattutto sostenuta economicamente.

Dead line al 3 novembre. Tagli ai collegamenti marittimi. Pendolari e Corrieri in agitazione
Ecco i “tagli” invernali dopo il colpo Covid. Riduzione dei collegamenti in vista. La dead line dei traporti al 3 novembre. Alilauro annuncia lo stop alle corse che piacciono ai pendolai. Ipotesi stop di Medmar alle linee per i corrieri su Napoli.
Un taglio di tutte le linee con il molo Beverello che sta mettendo in apprensione il comparto autotrasportatori che di fatto non avrebbero più vie sul mare. Un taglio su Napoli non ancora ufficiale che voci di banchina, invece, darebbero per essere già stato concordato con la Regione e anche comunicato ai primi cittadini che hanno accettato senza preoccuparsi delle esigenze di tutti noi. Il nuovo quadro orario di Alilauro, nel frattempo, mostra l’ennesima, truce, riduzione dei collegamenti marittimi.
Dal 3 novembre come per Medmar, la corsa delle 20.20 Napoli-Ischia con aliscafo viene eliminata, così come eliminata è quella delle 19.10 da Napoli per Ischia. Per molti isolani significava rientrare sull’isola anche in serata ma, soprattutto, mostra come ci sia delle zona di “buco” totale. Per ore, infatti, siamo senza collegamenti con la terraferma. Tagli sono stati annunciati infatti anche per le corse delle 14.05 e 15.40. E’ tanta roba per una popolazione che sul mare muove la totalità dei suoi traffici.Questo non ha mancato di generare reazioni.

Alilauro annuncia il taglio delle corse. I pendolari insorgono e la Regione si riunisce in call conference
Il Comitato Civico per il Trasporto Marittimo, a seguito della notizia della soppressione delle corse Alilauro delle corse delle 14.05; 15.40 e 19.10 e 20.30 da e per il golfo di Napoli a partire dal 3 novembre ha inviato una nota di dissenso con richiesta di intervento all’Unità per la mobilità della Regine Campania ed alla Commissione Trasporto per chiedere un immediato intervento risolutore spiegando che “la drastica soppressione delle corse autorizzate annuali è fortemente penalizzante per la cittadinanza per la limitazione del proprio diritto alla mobilità e alla continuità territoriale non potendo raggiungere la terraferma con mezzi propri”.
Il Comitato ha informato amministratori regionali, comunali e i politici di riferimento dell’isola d’Ischia al Parlamento Europeo ed Italiano affinché si attivino con urgenza, trovando anche soluzioni alternative, per evitare che i pendolari e gli isolani tutti siano costretti a subire tale decisione altamente penalizzante per i fruitori dei trasporti marittimi.

Riduzione della programmazione Alilauro: alla ricerca di una soluzione in call conference programmata
Alla ricerca della soluzione perduta, ieri si è tenuta una call conference proprio sul tema della Riduzione Programmazione Servizi di trasporto della Società di Navigazione Alilauro. Un incontro a cui hanno preso parte l’Alilauro con Mariaceleste Lauro, la Regione con il presidente Luca Cascone e la dottoressa Lorella Iasuozzo, il direttore Acap Salvatore Ravenna, i sindaci Giovan Battista Castagna e Irene Iacono, il vicesindaco Raffaele Di Meglio programmata per Giovedì 28 ottobre dalle 13.00 alle 13.30 tenutasi mediante collegamento in videoconferenza su piattaforma Google Meet ha visto l’evolversi di un aspro dibattito tra le parti.

Tutto rinviato al 9 novembre. I tagli restano e sullo sfondo l’ipotesi alternativa Caremar
La ferma posizione di Lauro di sospendere le corse ritenute antieconomiche in assenza di contributi economici seri, una revisione delle tariffe e l’arrivo dei contributi pre e post covid promessi, o in alternativa alla garanzia di una utenza di almeno 150 viaggiatori (tesi provocatoria, evidentemente quest’ultima NDR) a fonte di una utenza isolana invernale ritenuta irrisoria ed ininfluente in termini di ricavi, si è contrapposta alla scelta della Regione, con la dottoressa Iasuozzo intenzionata a percorrere la strada Caremar per garantire questa fase di emergenza fino al 31 dicembre nel caso Lauro non accettasse di ripristinare il collegamento. Se così fosse la linea contesa passerebbe poi, annualmente, all’altro vettore a cui è stato chiesto di rimodulare il quadro orari per andare incontro alle esigenze palesate dall’utenza. Velenosa l’insinuazione mossa, secondo cui solo Lauro starebbe facendo i capricci rispetto ad altre società che invece hanno confermato tutte le linee. Tesi del tutto avversate dall’Acap che in più fasi ha sostenuto a spada tratta le tesi dell’Armatore Privato, una sorta di combattente a mani nude contro la pandemia, l’aumento dei prezzi, la crisi della domanda ed il picco dell’economia globale, in primis il bunkeraggio e poi via via tutto il resto.
In mezzo ci è finita l’utenza con i sindaci chiamati a tutelare i loro interessi ed impegnati in una sorta di mediazione per tentare di far quadrare i molteplici interessi garantendo la mobilità perduta. Tanti i temi posti sul tavolo. Al punto che l’onorevole Cascone, dopo la figuraccia delle limitazioni al trasportato Marittimo dell’ 80%, ha preferito fuggire l’incontro rinviando tutto al 9 novembre.

Figuraccia Cascone
Incalzato dalla dottoressa Mariaceleste Lauro che chiedeva impegni economici e programmazione in favore della società che, a suo dire, non hai mai ricevuto contributi economici affrontando da sola la crisi e l’emergenza Pandemia, il presidente della commissione trasporti rimedia un pesante scivolone sulla riduzione del trasportato o stazza all’80% della capienza. Oltre al danno la beffa per le compagnie che non possono viaggiare a pieno carico come invece accade ai mezzi di trasporto via terra. Cascone dimenticando la “sua” stessa disposizione regionale, quella del presidente Vincenzo De Luca, sosteneva che non fosse così, negando la limitazione e bollando quasi come un preteso la motivazione addotta dall’armatore. Alla fine testo del provvedimento regionale alla mano, la Lauro ha evidenziato quanto scarsa sia l’attenzione ai trasporti marittimi e quanto distante sia la politica regionale dalle esigenze del comparto. Una dimenticanza simile non è accettabile, specie per chi gestisce i nostri trasporti e specie se ha ripercussioni tali da portare alla crisi il sistema. Un sistema in cui le conseguenze peggiori le pagano gli utenti. La colpa è anche dei nostri portavoce, proni alle scelte regionali, lacchè degli inquilini di palazzo Santa Lucia. Il provvedimento legato all’obbligo del green pass è dello scorso settembre.

Il presidente della Commissione Trasporti: Urge una riunione. Da soli non possiamo decidere!
“I temi sono tanti. La Regione da sola non può decidere. Urge una riunione. Serve un tavolo condiviso con i territori e le categorie. Il 9 novembre è la data giusta per discutere, parlare dei problemi ed ipotizzare le soluzioni”.

LE PAROLE

Il direttore dell’Acap Salvatore Ravenna spiega i motivi della decisione da parte delle compagnie di navigazione di ridurre i collegamenti a partire dall’8 Marzo.
L’avvocato Salvatore Ravenna, direttore dell’Acap, l’associazione cabotaggio armatori partenopei, spiega i motivi che hanno portato le compagnie di navigazione che effettuano i servizi di trasporto pubblico a ridurre a partire dal 3 novembre i collegamenti e ad effettuare solo le corse essenziali previste dalle fasce protette.
“Noi stiamo agendo comunque anche nell’interesse generale, dei residenti sulle isole di Capri, Ischia e Procida, dei turisti e dei pendolari perché, in ultima analisi, non ci restano altro che due soluzioni: o ridurre le corse o aumentare il costo dei biglietti. Sostenere 24 mesi di pandemia con l’aumento dei costi, del carburante schizzato alle stelle e senza fattore di correzione per il costo, i mancati aiuti è impossibile per qualsiasi compagnia. Ci vorrebbe un aiuto dalla Regione. Nessuna compagnia può garantire il servito a fronte di costi insopportabili, rispetto ai ricavi. Una partita durissima. Abbiamo sollecitato tutti gli enti e le istituzioni interessate ad intervenire prima di decidere lo stop dei servizi ma è il caso di dire che sino ad oggi navighiamo ancora nell’incertezza. Credo che molte questioni vadano riviste, le tariffe dei biglietti che sono ferme da troppo tempo, il mancato intervento con fondi della regine Il sovrapprezzo sul nolo dovuto all’aumento del costo del carburante, insomma tante cose. Quindi auspichiamo che siano gli organi preposti ad intervenire dando risposte. Non si può continuare a dare contributi solo a caremar con appalti diretti tenendo esclusi gli altri concorrenti e poi negare la crisi e gli aiuti alle altre società”

Mariacelete Lauro: “Abbiamo affrontato la crisi senza aiuti e spesso non si è in grado di moderare i toni sulle questioni poste”
Così Mariaceleste Lauro Amministratore Delegato di Alilauro Volaviamare parla di crisi e mancato sostegno ad un azienda che da decenni garantisce il servizio e tiene gli standard e la missione aziendale. Per la Lauro spesso non si moderano i toni delle questioni affrontate e i temi posti. Una sorta di falso allarme sui numeri delle emergenze e sulle utenze danneggiate, ma anche sulla programmazione.
“Siamo in un momento di grande emergenza come tutti voi sapete bene. Io non sono qui per dire che la corsa non la facciamo, ma per elencarvi quelle che sono le problematiche che spesso e volentieri non si conoscono e che purtroppo ci inducono a fare una rimodulazione proprio in regime di emergenza fino al 31 dicembre. Il prezzo del carburante è aumentato del 50%, le tariffe che noi abbiamo attualmente sono ferme da anni, c’è stato un aumento del costo del contratto marittimo sotto varie forme, c’è stata la diminuzione delle stazze, perché noi stiamo ancora operando all’80% rispetto all’anno precedente in cui, durante il periodo estivo avevamo le stazze al 100%. Quindi non abbiamo potuto avere una maggiore capienza di passeggeri. Non abbiamo avuto nessun contributo, nonostante operiamo da anni senza contributi pubblici. In regime di emergenza non ci è stato dato nessun tipo di aiuto. Non abbiamo avuto i contributi 88-89 che erano gli sgravi per tutti i marittimi e avevamo un altro ristorno sul calo del fatturato perché noi abbiamo perso più del 75% del fatturato negli ultimi due anni e abbiamo anche sentito, sempre nei negli anni precedenti, degli interventi straordinari e sulla maggior parte lo 60% delle nostre unità, per dei lavori di rifitting, riconosciuti anche da RIINA, i quali non ci sono stati riconosciuti, nonostante un DM 52 del 2018 che lo prevedeva. Quindi le istituzioni difficoltà sono infinite. Noi in questo momento non possiamo prevedere una corsa serale che ci induce ad aumentare lo straordinario del personale, avendo comunque una capienza minima. Ieri sono stati trasportati 50 persone. Quindi vi chiedo, quando facciamo delle lettere in cui specifichiamo che c’è una grave difficoltà per i pendolari di tornare dalla terraferma, cominciamo a conteggiare anche di quante persone stiamo parlando, perché anche questo è importante. Vedere effettivamente qual è la necessità. Se nessuno ci dà una mano per tutte le motivazioni che vi ho elencato precedentemente, noi abbiamo molte difficoltà a garantire in un periodo come quello invernale, in cui portiamo il 2% del nostro fatturato, a portare avanti, insomma l’azienda”.

I sindaci
I sindaci, pochi in realtà rispetto alla importanza del tema, hanno mostrato di comprendere le ragioni di tutti, ma di dover perforare la causa delle popolazioni.
Ha cominciato Raffaele Di Meglio: “Cerchiamo di trovare una soluzione prima che la gente invada i municipi”.

A seguire Irene Iacono che sottolinea come siano sentite le necessità di tutti, delle imprese degli enti sovracomunali ma che urge seguire la linea dei cittadini: “Da politici dobbiamo dare soluzione alle richieste. Cerchiamo di capire il problema, cosa serve alla gente e come darglielo. E’ tutto comprensibile e condivisibile, ma noi facciamo la politica. Ci è stato chiesto di avanzare delle proposte al tavolo regionale. Entro il 5 novembre lo faremo!”.

Giovane Battista Castagna prova a fare da paciere e chiede alla Lauro di soprassedere sui tagli fino al 9 novembre. Senza esito (Lauro chiedeva anticipo della riunione, Cascone si è detto impegnato.) Castagna si dice contrario ad un aumento tariffario che faccia ricadere tutti i costi di una scarsa programmazione sui cittadini: “Cerchiamo di trovare soluzioni li dove possiamo. La Regione può intervenire sul problema della stazza all’80%, sui ristori ed i contributi che non arrivano. Le compagnie di navigazione, non credo che la Lauro sia la Cenerentola del Golfo, vanno sostenute ed aiutate per garantire i servizi e le linee. Certo, però, non possono prendersi solo i benefici delle corse d’estate, quando i bilanci vanno bene e poi tirare i remi in barca quando è inverno e gli affari vacillano. Capisco il covid, non conosco l’entità del default, e la crisi, ma andiamoci cauti sul risolvere tutto con un semplice aumento delle tariffe a carico della gente. Direi di impegnarci tutti aspettando ad attuare scelte drastiche, come sospendere il taglio della corsa ad esempio, fino al 9 novembre e poi decidere come andare avanti su di un problema che è di tutti non solo di una compagnia”.

Il responsabile del comparto trasporti Lorella Iasuozzo: Aspettiamo le decisioni di Lauro nel frattempo proviamo ad affrontare l’emergenza fino a dicembre con Caremar
Così la dottoressa Lorella Iasuozzo della direzione generale per la mobilità: “Noi speriamo sempre che Lauro torni sui suoi passi, ripristinando le corse. Abbiamo delle esigenze da contemperare. In assenza stiamo valutando al rimodulazione della programmazione Caremar per garantire il servizio. Stiamo valutando in maniera funzionale i costi benefici di offrire quel servito alla comunità. Non si può stare a guardare. Noi proviamo a dare una soluzione con aliscafi e traghetti. Abbiano avuto incontri analoghi su Capri, Casamicciola e tutte le compagnie hanno confermato le corse. Con Caremar, salvo schiarite con l’armatore Lauro affronteremo l’emergenza fino al 31 dicembre. Entro il 3 novembre vi faremo sapere”.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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2 COMMENTS

  1. Si fanno cortei di protesta per il green pass.facciamolo per cose serie come questa,popolo di pecoroni…..

  2. Scusate ma il bilancio annuale della compagnia va in rosso se si fanno queste corse in perdita? Penso proprio di no visto quello che incassano in estate! Quindi se è così la politica cosa fa? Dorme? Andrebbe cacciato e che subentrasse qualche altro armatore!

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