Abbiamo incontrato Lucia Capriello, “fresca” di nomina a presidente del Comitato pendolari, per conoscere questa “nuova vita” del comitato e le iniziative future.
– Complimenti, con la tua nomina il Comitato dei pendolari riprende una battaglia storica che trova nuovo vigore. Ma prima di affrontare quelli che sono gli argomenti del giorno, anche se per noi sono i problemi di sempre, raccontiamo come è arrivato questo cambio e quali sono state le molle che ti hanno spinta a scendere in prima persona in campo.
«Il comitato ha ripreso la sua attività agli inizi di settembre, allorquando ci siamo accorti che sul sito web dell’Alilauro, era riportato che già dal 21 settembre si prevedeva una notevole riduzione delle corse e quindi noi pendolari ci siamo preoccupati e ci siamo interrogati chiedendoci: ma ora cosa possiamo fare?
Perché fin quando c’è stato il lockdown abbiamo perfettamente compreso le linee della compagnia in quanto oggettivamente non potendo circolare noi cittadini, erano pochi coloro che erano interessati ad andare in terraferma o a venire a Ischia e quindi non abbiamo detto nulla su questa riduzione. Oggi non è più così, perché benché perduri lo stato di emergenza a causa della pandemia, le scuole funzionano, le università funzionano e lo smart working è stato anche revocato. Quindi anche nella pubblica amministrazione i dipendenti hanno a lavorare al 100%. La nostra vita è perfettamente identica, almeno nella mobilità, a come era prima della pandemia e quindi abbiamo innanzitutto chiesto alla compagnia perché avesse modificato i propri orari.
Siamo oltre 100 iscritti al Comitato e nel direttivo ci sono Ciro Di Meglio, Filippo Silvestri, Iolanda Conte, che continua a supportarci benché adesso viva a Milano, ci sono Mario Palamaro e Gianmaria Moncada. Siamo un gruppo che si ritrova sull’aliscafo, come direttivo, ma comunque interagiamo molto tra noi tutti iscritti e ognuno mi rappresenta le problematiche che vive ogni giorno. Abbiamo una chat che condividiamo, ma vengo contattata anche personalmente qualora ci siano delle segnalazioni da fare».
L’AUDIZIONE IN REGIONE
– Raccontiamo questa prima parte d’azione. Quando è apparsa la comunicazione di Alilauro di effettuare un brusco taglio alle corse che collegano Ischia con la terraferma avete prodotto diverse note. Avete più volte interrogato i sindaci, la Regione Campania, ma gli armatori?
«Come ti ho detto siamo partiti con il chiedere alla compagnia Alilauro le motivazioni della riduzione drastica di corse che in un primo momento era stata prevista a partire dal 21 settembre, poi spostata a partire dal 16 ottobre e infine è stata messa in atto a partire dal 4 novembre. Alilauro ha risposto alla nostra nota dicendo di non essere a conoscenza, alla data della nostra richiesta, di una riduzione oraria e nelle more abbiamo scritto alla Regione e per capire se fossero pervenute delle comunicazioni. Abbiamo fatto richiesta di audizione in Regione e siamo stati convocati per un’audizione in quarta Commissione e quindi abbiamo spiegato le nostre esigenze, i nostri timori e anche quelli che sono i nostri bisogni sia all’organo politico che all’organo amministrativo. Perché noi, ad esempio, non possiamo rimanere senza l’ultima corsa sia da Ischia verso Napoli che viceversa, perché ci sono tanti pendolari che vengono a lavorare qui e la sera hanno necessità di rientrare a casa in tempi celeri, mentre i nostri pendolari da Napoli devono rientrare al proprio domicilio. Si tratta di pendolari per lavoro, per cure mediche, per qualsiasi cosa…
Il diritto alla continuità territoriale ci spetta al pari dei cittadini della terraferma. Su questa vicenda in particolare dell’ultima corsa Alilauro siamo soddisfatti che tempestivamente in Regione si sia trovata la soluzione della corsa delle 20.05 garantendoci quantomeno un rientro a casa. Però la nostra richiesta non si ferma lì, perché continueremo a chiedere che venga istituita una corsa intorno alle 19 per coprire quella che è la mancanza della corsa delle 19.10 Alilauro da Ischia per Napoli».
LE ALLERTE METEO
– Veniamo alla voce del comitato, quella che chiede ad armatori, sindaci e Regione Campania di dare una risposta a quelle che sono le esigenze e i diritti delle comunità. Mi sembra di capire che è opportuno, anche in vista dei prossimi incontri, che ci sia una rivisitazione dell’intero piano orario e che vengano coperte alcune fasce orarie che evidentemente non sono coperte abbastanza.
«Sicuramente, perché abbiamo dei momenti in cui ci sono accavallamenti di corse, in un’ora possiamo avere anche tre corse, poi ci sono momenti in cui c’è un vuoto anche di due o tre ore. Quindi noi chiediamo anche una distribuzione diversa delle corse. Inoltre un altro problema che abbiamo rilevato in caso di avverse condizioni meteo marine, è che ci debba essere garantita la partenza di una nave a ridosso dell’orario degli aliscafi delle prime corse. In caso di allerta meteo, dipende da quanta gente c’è in biglietteria».
– La richiesta dei cittadini è appunto quella che garantiscano una corsa con nave traghetto quando sospendono le corse di aliscafi e questa mi sembra la ratio della vostra richiesta.
«Giusto. Noi prima, tantissimi anni fa, avevamo la corsa delle 7 che è sarebbe ragionevole ripristinare; una corsa con nave veloce e una con nave traghetto intorno a quell’ora, proprio per garantire ai pendolari di poter raggiungere. comunque la terraferma quando non è oggettivamente possibile la partenza dell’aliscafo perché le condizioni del mare non consentono la navigazione alle unità veloci».
NEGOZIAZIONE
– Lucia, quale è stata la l’accoglienza, tra virgolette, della rinascita del Comitato sia da parte della Regione Campania che vi sta ascoltando, che da parte dei sindaci dell’isola? Ritengo che molto dipenda anche dalle tue attività sociali e ciò favorisca l’interlocuzione, una fase di ascolto e di confronto.
«Sì, c’è interlocuzione, sicuramente anche perché noi in effetti siamo il tramite tra cittadini e le istituzioni, noi rappresentiamo la voce dei cittadini e la rapportiamo ai sindaci che sono i nostri rappresentanti sul territorio e devo dire che anche in Regione ci hanno accolto in maniera abbastanza positiva».
– Avete avuto qualche contatto qualche, reazione? Come è stato questo inizio?
«Abbiamo inviato una nota e abbiamo ricevuto un riscontro, per ora solo questo. Ciò non toglie che potranno venire, e lo auspichiamo, occasioni per confrontarci e per cercare di contemperare quelli che sono i nostri interessi. Perché le negoziazioni sono sempre le soluzioni migliori alle problematiche, in quanto si cerca di bilanciare le richieste di entrambe le parti in gioco».
QUADRO ORARIO E BIGLIETTO ELETTRONICO
– I prossimi step?
«Nell’immediatezza è quello di cercare di avere altre corse durante il periodo emergenziale vista la soppressione di quelle Alilauro. Poi, a più lungo termine, interagire per la rimodulazione del quadro orario fino al 2025. Su questo posso dirti che abbiamo fatto riunioni sia con il Comitato dei trasporti marittimi che raccoglie perlopiù pendolari che utilizzano le unità veloci, che con il Coordinamento mobilità, che ha accolto con grande entusiasmo la rivitalizzazione del comitato. Quindi chiederemo anche una rimodulazione delle corse con traghetto, ma non ci fermiamo a questo, perché ci sono altre cose molto importanti, quali ad esempio il problema della bigliettazione. Noi cercheremo, visto che siamo in un’epoca di transizione digitale, di spingere affinché si possa passare a un biglietto elettronico, anche per motivi di Green Economy. Per quanto riguarda gli abbonamenti sottoscritti per lo più dai pendolari, avere la possibilità di viaggiare senza voucher, cioè arrivare a una unificazione delle biglietterie per quanto riguarda questa tipologia di biglietti. Poi cercheremo anche, se possibile, di far ampliare la seconda fascia regionale portando l’orario dalle 15:30 alle 16».
– Mi dicevi off record che c’è anche una collaborazione proficua con quello che è il mondo del pendolarismo procidano. Avete già avuto qualche contatto?
«Sì! Con grande entusiasmo abbiamo avuto un contatto anche con Capri, perché non dobbiamo dimenticarci che siamo tre isole nel Golfo di Napoli, non siamo i soli a vivere l’insularità. Nel senso che le problematiche che abbiamo sono esattamente le medesime, sia che siamo a Ischia o a Capri o a Procida d’inverno, siamo tutti uguali con le medesime esigenze e quindi dunque unendoci la nostra voce sarà più forte».