giovedì, Gennaio 9, 2025

Lacco Ameno: Il “Pago Facile” del Barone fa arrabbiare il Senatore

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Pascale 1 – De Siano 0. Il fuori verbale del sindaco di Lacco Ameno punge e colpisce il leder azzurro che orfano della sua minoranza lascia in solitaria la seduta. Il segnale è stato inequivocabile e si è percepito a pelle anche dopo, assaporando la baldanza e il fremuto di entusiasmo che ha accompagnato chi è rimasto dopo la fuga. Il fatto che si sia giocato tutto su di un terreno, per così dire, minore, rafforza il risvolto politico

Ida Trofa | Il “Pago facile” del Barone fa arrabbiare il Senatore. Sulle tasse a rate, Domenico De Siano prova a fermare l’operazione taglia fidejussione, ma Giacomo Pascale replica, fuori verbale, mettendo in fuga il leader azzurro.
Nei voti mancanti e nelle decisioni unanimi, la risposta della politica lacchese al duopolio Pascale-De Siano.

È difficile non vedere un preciso segnale politico nelle votazioni al consiglio, in cui, due provvedimenti, entrambi graditi al governo, uno solo lanciato dall’opposizione, sono stati approvati da un asse di comodo tra maggioranza e minoranza, non sempre compreso Domenico De Siano.
Si dirà che i provvedimenti discussi, relativi alle misure assunte, in definitiva, non sono stati stravolti per accontentare tutti o quasi. Si dirà anche anzi, è stato detto, che l’incidente è avvenuto per qualche inciampo sul percorso da parte di chi doveva gestire la fase di dialogo per il bene comune. E si potrà anche dire che è meno grave di quel che sembra. E si potrà concludere che l’episodio è quasi passato inosservato ma non del tutto (la sala del consiglio era deserta, ndr).

Eppure, per quanto relativo, non è trascurabile. Tuttavia consolarsi o minimizzare non basta e, soprattutto, è un atto che non convince. Il segnale è stato inequivocabile e si è percepito a pelle anche dopo, assaporando la baldanza e il fremito di entusiasmo che ha accompagnato chi è rimasto dopo la fuga. Il fatto che si sia giocato tutto su di un terreno, per così dire, minore, rafforza il risvolto politico.

Il “Pago Facile” e gli evasori per scelta
Questioni di punti di vista nel merito di internalizzazione dei tributi, tassazione, evasione e nuove regolamentazioni. Sullo sfondo, ma molto lontano e sfocato, il possibile favore e gli accordi di lavori di un consigliere di maggioranza con il nuovi padroni di un noto hotel del posto, in passato, assurto agli onori della cronaca. Una ribalta poco onorevole per i mancati pagamenti per diverse centinaia di miglia di euro di tassa di soggiorno.

Una contesa, quella sulle imprese e gli hotel che non pagano le tasse radicata nel tempo. Quasi una realtà metabolizzata come normale amministrazione. Uno scontro, quello Pascale-De Siano che proprio sul tappeto viscido dei tributi e dei mancati pagamenti da parte delle imprese che si rinnova. Teatro dell’ultimo match il consiglio comunale tenutosi nella coda alla settimana.
Un consesso significativo, sotto molti punti di vista, svoltosi giovedì sera a Lacco Ameno.

All’ultimo colpo
Se la politica lacchese ha ritrovato, non è dato sapere quanto fintamente, unità d’intenti di fronte alla complessa problematica degli immobili gravati da ordine di demolizione e l’accordo di una poco certa minoranza sui De.Co, non è stato cosi per il resto.
Un certo dibattito, oseremo dire al vetriolo, si è sviluppato, infatti, sulla riscossione coattiva entrate comunali — attività di supporto per efficientamento strategico dell’ufficio tributi attraverso l’implementazione e l’internalizzazione del sistema e dell’attività di riscossione e l’avviso delle procedure di recupero coattivo delle entrate dell’ente.
Sulla conseguente approvazione del regolamento generale delle entrate comunali è stato fine, ma di imponete impatto lo scontro dialettico tra il sindaco Giacomo Pascale e il consigliere Domenico De Siano. Uno scontro all’ultimo colpo.

Nello specifico gli amministratori hanno dibattuto sull’obbligo della fidejussione. Ovvero, il governo Pascale ha abolito la richiesta di fidejussione per chi ha un debito superiore ai 50mila euro. In ciò, trovando la contrarietà degli oppositori che temevano e temono il rischio di fuga dalle responsabilità economiche dei debitori: “Eliminarla costituisce un rischio” ha sostenuto a più riprese il senatore Domenico De Siano che ha invitato il consesso, senza esito, a soprassedere sull’approvazione attesi i rischi di perdere gli importi, scaricando poi i costi degli omessi pagamenti sulla comunità.
Per De Siano “Serve un ulteriore approfondimento” ha dichiarato il politico imprenditore che ha poi indugiato sugli esempi e, in particolare, sui riferimenti ad un certo hotel che negli anni non ha mai pagato la tassa di soggiorno, reato ora depenalizzato, e che sarebbe testimonial, per il De Siano, della pericolosità delle scelte amministrative.
Un fitto giro di parole con il quale si è più volte insinuato un presunto accordo per favorire detta realtà imprenditoriale, ancor di più con la nuova gestione in cui ci sarebbero interessi lavorativi di un qualche consigliere.
E, se l’assessore Giacinto Calise è apparso a più riprese in difficoltà nel contrastare l’irruenza dei delatori, è stato poi il momento dell’approvazione del “regolamento disciplinante misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi locali“. Il momento in cui la maggioranza si è tolta qualche sassolino dalla scarpa.

In verità un grosso masso lo ha scaricato il primo cittadino. Pascale ha sciorinato il suo savoir-faire di oratore e con precisi riferimenti e ficcanti battute, tanto ficcanti che, solo incrociandone lo sguardo, ha messo in fuga dal consesso il senatore.
Nel merito, fuori verbale, il sindaco Giacomo Pascale ha punto proprio il leader di Forza Italia , sottolineando come, ora, con la nuova regolamentazione c’è modo di perseguire e richiamare agli obblighi della tassazione “chi pur potendo pagare non paga -ha sottolineato Pascale soffermandosi sulla A- ora, con questo provvedimento sarà perseguibile”.
Sono bastate queste poche secche considerazioni per indurre De Siano a lasciare l’aula e, per di più, a farlo mal celando il colpo patito.
Livido in volto è stizzito, si è alzato di scatto tentando di trascinarsi dietro i suoi tre consiglieri. Anche qui, tentativo fallito e “schiaffone doppio”.
I tre della minoranza, come caduti dalle nuvole, davanti alla finezza dell’orazione del Barone sono rimasti come inchiodati alle poltrone, proseguendo, persino, la discussione e votando, persino, l’approvazione del regolamento “DE.CO.”(Denominazioni Comunali) per la tutela e valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali e schema di convenzione.

Un voto dipanatosi in un atmosfera baldanzosa e rilassata, tra battute ed ilarità in cui Pascale è stato il trascinatore tra un colpo ad Aniello Silvio e un richiamo alle speranze di nuovi voti ed accordi ai suoi.
Pareri opposti… la minoranza tramite Aniello Silvio ha annunciato voto favorevole, vista l’importanza di tale iniziativa per le aziende locali, chiudendo dunque la seduta con un’altra approvazione all’unanimità, proprio mentre il loro leader tendava di rintuzzare l’irruenza di chi è seduto dall’altra parte dello scranno.
Al senatore in fuga non è rimasto che una breve parentesi dal fondo della sala e un mesto rientro in solitaria verso la piazza ai piedi del Municipio.

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