Gaetano Di Meglio | Buttiamo un’altra pagina di giornale. E’ questa l’ennesima che scrivo e che, come per molte altre, è destinata ad essere il migliore metodo per mettere al sicuro bicchieri e tazze pregiate durante i traslochi. Così come per la lotta contro la pessima gestione dell’ASL sui vaccini e tanto altro, così per i trasporti marittimi continuerò a scrivere e a dire che serve una rivoluzione e un cambiamento sostanziale del trasporto marittimo locale.
Giacomo Pascale, il sindaco che ha scelto di dire molto e fare poco, forse in vista della prossima candidatura alla Città Metropolitana ci ricorda che con Bonavitacola, Dino Ambrosino da Procida e il sindaco solo fumo di Bacoli, si stanno organizzando per un collegamento “culturale” che colleghi le due isole e i Campi Flegrei.
Iniziativa inutile al pari delle altre eseguite con fondi della Regione Campania come ArcheoLinea e Metrò del Mare. Collegamenti marittimi destinati a fallire già con gli aliscafi in cantiere e che, ogni anno, dimostrano la loro assoluta inadeguatezza al mercato. Già, l’unica cosa vera e sensata che agita il nostro sistema e che decide le nostre sorti.
A lato riporto un commento di Lucia Mameli, assessore ai trasporti di Procida, la politica in carica con più conoscenza del settore, sugli aggiornamenti e le novità del trasporto marittimo su Procida. Ma vorrei evidenziare, per quanto ci interessa, un passaggio in particolare: “Nessun contratto che vincoli gli armatori privati che continueranno ad operare nel famoso libero mercato senza sottoscrivere alcun obbligo, continuando ad operare solo con una concessione che non prevede alcuna penale per la soppressione di una corsa”.
Finalmente qualcuno che contesta la scelta della Regione Campania di continuare ad affidare il trasporto marittimo agli armatori e al mercato.
Quando la smetteremo con questo andazzo sarà sempre, molto, tardi.
Abbiamo già troppe volte scritto quanto sia sproporzionato il contributo pubblico regionale al trasporto si ferro e su gomma rispetto a quello su mare. La Regione continua con la scemenza del trasporto gratis, dell’impossibilità di finanziare i collegamenti in nave ed aliscafo.
Nel frattempo, però, è bene dirci che la Regione Sicilia, ancorchè a statuto speciale, ma sempre in Europa è pronta per una gara unica da da mezzo miliardo di euro per cinque anni.Noi spendiamo zero, la Sicilia spende mezzo miliardo di euro.
Ecco uno stralcio tratto da shippiny Italu: “Come prevedibile dopo il fallimento, a fine novembre, della gara per l’affidamento per 5 anni dei servizi di collegamento marittimo integrativo con le isole minori già prorogati a fine 2020, la Regione Siciliana, che vi investe all’anno circa 60 milioni di euro, ha annunciato la nuova proroga con gli attuali titolari del servizio (Liberty Lines per i collegamenti veloci via aliscafo, Caronte&Tourist Isole Minori per quelli via ro-pax).
“Nelle more della pubblicazione di una nuova gara per affidare i servizi marittimi tra la Sicilia e le isole minori nel prossimo quinquennio, il Governo Musumeci ha prorogato l’attuale regime dei collegamenti via navi e aliscafi, mantenendo invariati orari e linee vigenti, senza nessuna riduzione dei servizi o penalizzazione per le comunità isolane”.
Di questa gara omnicomprensiva, che potrebbe quindi prevedere un’aggiudicazione pluriennale di sovvenzioni pubbliche per oltre 110 milioni di euro annui (oggi erogati sia dallo Stato che dalla Regione agli stessi soggetti: Società di navigazione siciliana è una joint venture fra Caronte&Tourist e Liberty Lines), è infatti la prima volta che si sente parlare. In attesa di delucidazioni, infine, restano le ragioni per le quali la Regione debba “chiedere” a Sns di mantenere i servizi previsti da una convenzione che Sns ha, fino al 2028 peraltro, con lo Stato, per giunta riconoscendole “costi aggiuntivi”.
Secondo quanto riferito da Caronte&Tourist (che ha anche spiegato come “non vi sia stato negoziato sulla proroga: la dialettica su penali, contestazioni, etc. resta aperta in parallelo alla prosecuzione temporanea del servizio”), “c’è in discussione – peraltro su iniziativa nostra – un piano di riassetto della convenzione statale, che riguarda il rapporto tra costi e servizi in un’ottica prospettica di diminuzione dei primi e ottimizzazione dei secondi. Nelle more, l’assetto resterà immutato con un intervento a compensazione da parte della Regione”.
Quanto alla proroga dei servizi di liberty Lines e Caronte&Tourist la Regione Siciliana nel tardo pomeriggio di ieri ha confermato che “non vi è alcun nesso con le penali previste nei contratti e che riguardano gli eventuali disservizi registrati in passato”.
Poche righe per capire che il trasporto pubblico ha un costo elevato e che questo non può e non DEVE essere lasciato al mercato e alle sue regole, ma DEVE essere regolato dalla Regione Campania.
Come? Con contratti di affidamento, con finanziamenti, con penali e con gare ad evidenza pubblica.
Come? Basterebbe copiare quanto già fatto con le corse notturne per i corrieri. Basterebbe copiare quanto fatto per i 15 studenti di Monte Ruscello. O, per fare meglio, guardare alla Sicilia e a tutte le altre regioni della nostra nazione e della nostra Europa.
Mameli: Il trasporto marittimo, per la nostra isola, è un tema di grande importanza
La delegata ai trasporti Lucia Mameli ha condiviso: “Proprio per la sua importanza ci siamo riuniti con la forza politica di minoranza, con le associazioni di categoria ed i comitati dei pendolari al fine di inviare una proposta unitaria congiunta alla Regione Campania in vista del piano triennale dei trasporti marittimi. Nella suddetta nota è stato evidenziato che l’isola di Procida non può ritenere come “servizi minimi” solo quelli effettuati da CAREMAR poichè incapace di assicurare il soddisfacimento delle esigenze della popolazione locale per l’intero arco dell’anno. Tale considerazione, peraltro, emerge chiaramente dai quadri orari accosti delle precedenti programmazioni orarie dei detti “servizi minimi”, in quanto per l’isola di Procida i servizi finora effettuati da CAREMAR, SNAV, MEDMAR e GESTOUR – questi ultimi 3 oggi in regime di libero mercato- hanno sempre avuto qualifica di essenzialità a cui non è possibile rinunciare.
Le proposte che abbiamo avanzato sono state per la rimodulazione di alcune fasce orarie, di maggiore attenzione alla tratta Procida-Pozzuoli ed all’estensione annuale di alcune corse su Napoli. Abbiamo, inoltre, cercato di portare al tavolo regionale altre esigenze della comunità:
a. necessità di un Piano emergenziale complessivo che, in presenza del fermo del servizio veloce, possa assicurare comunque una mobilità accettabile per le esigenze dell’isola in considerazione delle condizioni sfavorevoli e, che, in assenza dei normali collegamenti con Napoli, individui Pozzuoli come porto di destinazione. Anche sulla tratta Ischia Procida detto Piano dovrebbe prevedere collegamenti emergenziali, quando i collegamenti con la terraferma sono interrotti;
b. tempi di percorrenza certi;
c. prospettive verso il 2024 -anno di conclusione dell’accordo con Caremar -;
d. riserva posti per auto e passeggeri;
e. servizio di accoglienza per l’Utenza soprattutto nel porto di Pozzuoli dove è del tutto assente.
È quindi con grande rammarico che apprendiamo l’autonoma decisione della Regione Campania sul processo di pianificazione del trasporto marittimo del golfo di Napoli e riteniamo insufficienti le poche richieste accolte avendo, anche, smarrito le buone pratiche previste dalla legge regionale 3/2002.
Nessun contratto che vincoli gli armatori privati che continueranno ad operare nel famoso libero mercato senza sottoscrivere alcun obbligo, continuando ad operare solo con una concessione che non prevede alcuna penale per la soppressione di una corsa.
Chiederemo comunque alla struttura Regionale un incontro per poter verificare la praticabilità di tutte le nostre richieste con l’auspicio di poter riprendere la modalità di concertazione che merita la problematica della continuità territoriale.
Al momento riportiamo di seguito le modifiche che saranno rese operative dal 10 gennaio 2021.”
ci chiediamo dal passaggio dal servizio pubblico a quello privato di quanto sono aumentati i costi visto che i servizi sono sempre sovvenzionati ma gestiti dalla regione Sicilia ed affdati agli unici e stessi operatori. bel colpo di mano soldi a pioggia per ingrassare operatori medesimi alla faccia del libero mercato con consensi taciti sindaci operatori regioni sulle tasche dei contribuenti. bravi tutti davvero.