sabato, Novembre 16, 2024

“Inferno” arabo per Riccardo Cioffi e Davide Barbieri

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Tampone scaduto | Bloccati in Qatar perché la MSC Virtuosa salpa prima. La nave crociera salpa in anticipo e scade la validità del tampone. L'odissea di due ischitani ora bloccati nel covid center a Doha in attesa della diplomazia: «Vogliamo tornare a casa».

Ida Trofa | Da sogno a incubo. Chi lo avrebbe mai immaginato che il viaggio in Arabia e la crociera a Dubai avrebbe rovinato la settimana ai passeggeri ischitani? Nessuno!
Riccardo Cioffi e Davide Barbieri sono bloccati in isolamento fiduciario a causa del Covid dopo che la MSC Virtuosa ha mollato cinque ore prima le ancore causa meteo e mentre i passeggeri erano a metà del viaggio programmato.

La Virtuosa avrebbe dovuto portare i viaggiatori a Dubai, ma a causa delle cattive previsioni meteo, è partita all’improvviso, prima del previsto e ha lasciato a Doha circa 30 passeggeri. Un viaggio di piacere che si è trasformato in un mezzo incubo, fra imbarchi saltati, lunghe attese al gate e agli sportelli in aeroporto e la frenetica ricerca di un “molecolare” che consenta di salire a bordo dopo l’imbarco mancato.

Il tutto, per ora, è risultato più lieve di quello che poteva essere perché condito da un pizzico di solidarietà fra italiani, e soprattutto, dal proverbiale ottimismo e l’allegria degli ischitani d’avventura. Gli Riccardo Cioffi e Davide Barbieri, di Casamicciola Terme, viaggiatori non certo alle prime armi, che giovedì sono riusciti a lasciare l’isola per la meritata vacanza. Una fantastica crociera a Dubai ma salpare per raggiungere la meta si sta rivelando una mezza impresa anche perché non è chiaro cosa abbia portato, esattamente, alla partenza anticipata nave crociera dallo scalo di Doha.

Abbiamo provato a chiarire la situazione con i nostri concittadini vittima di questo “inferno” arabo: «Il portavoce della MSC ha detto che la nave sarebbe tornata o che, comunque, li avremo raggiunti “a breve”, ma non ha fornito indicazioni. Quando dovevamo imbarcaci con tre vaccini e il tampone per l’imbarco si sono accorti che era scaduto. Volevamo trascorrere una settimana di relax, ma la festa è diventata un incubo. Non riesco davvero a immaginare altri giorni chiusi qua dentro in isolamento con ben tre vaccini fatti e il tampone scaduto da poche ore. È tutto assurdo e inquietante. Ora come ora vogliamo solo tornare a casa» ci ha detto Riccardo Cioffi, storico politico ischitano e direttore di Poste Italiane.
«Noi stiamo cercando di sdrammatizzare ma siamo rimaste bloccati in 30 e siamo in attesa di conoscere la nostra sorte. Ci sono anche bambini piccoli in fasce. Qua dobbiamo restare chiusi dentro in isolamento e non possiamo uscire. Ci portano delle cose da mangiare, fagioli e patate in gran parte anche a colazione e la biancheria. Mi pare un incubo. Proviamo a darci coraggio l’un l’altro, ma non ci consentono di mettere la testa fuori dalla camera, ci controllano a vista. Siamo in contatto con l’ambasciata e il consolato che ci ha assicurato sostegno. Solo 5 persone sono riuscite ad imbarcare con un tampone ancora valido. Per noi non c’è stato modo» conclude Cioffi che condivide il viaggio e la disavventura con l’amico di sempre, Davide Barbieri, storico albergatore di Casamicciola Terme.
«Con tre vaccini fatti e i tamponi, la nave è partita prima e ci ha lasciato in questo inferno senza comunicazioni. Così si rispettano i turisti? E così si vogliono incentivare i viaggi? Sono cose da denuncia! Bloccati in questa specie di ricovero, dopo aver programmato tutto e dopo aver rispettato le regole che la compagnia e l’organizzazione ci ha imposto» sottolinea tra la rassegnazione e la rabbia, Barbieri.

Effetto fuso orario. Il recupero a Tampone scaduto
La partenza era fissata per giovedì 20 gennaio: Riccardo e Davide avrebbero dovuto viaggiare da Doha (dove sono giunti in aereo) con la MSC Virtuosa per sette giorni nel Golfo Persico e con tappa obbligata nella città degli Emirati Arabi, ma qualcosa va storto quasi subito. La MSC salpa in anticipo a causa del mare mosso e il clima non favorevole, con la rassicurazione che sarebbero stati recuperati i passeggeri rimasti indietro. Invece, a rovinare i piani di recupero i tamponi di controllo ritenuti in gran parte scaduti e dunque inutilizzabili per il nuovo imbarco ed il recupero dei passeggeri lasciati a terra.

I viaggiatori chiedono conferma al check-in e le procedure, incuranti dei loro tamponi antigenici a scadenza e collegato al solo imbarco previsto e poi fallito. L’importante è mettersi in viaggio coperti dal tampone si sono sentiti dire a più riprese, ma la data di scadenza del tampone era il 20 gennaio, quando sono ritornati per recuperarli erano passate le 3,00 del mattino del 21 gennaio, a causa della riprogrammazione delle partenze e delle coincidenze. L’inghippo emerge al gate: “non possono partire”. L’hostess ha così spiegato, anche attraverso un traduttore per aiutare i nostri concittadini che per effetto del fuso orario e dei ritardi, il tampone supera di qualche ora quelle di vigenza e previste dalle normative, quindi, con rammarico, rispedisce i viaggiatori alle sale d’attesa. Il primo tentativo di riprendere il viaggio e la vacanza sono miseramente falliti. Ora i due amici con altre 23 persone dalle ore 17.00 di giovedì (ora di Doha) sono in una struttura covid in attesa di conoscere la loro destinazione. Non resta che tenere le dita incrociate perché null’altro accada e che le autorità intervengano per sboccare la situazione e rimpatriare i nostri malcapitati turisti a cui serve armarsi di pazienza e attendere che la situazione si sblocchi.

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