giovedì, Dicembre 26, 2024

La battaglia per il Tribunale. Cristiano Rossetti: «Dobbiamo batterci e dobbiamo farlo tutti»

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Avv. Cristiano Rossetti | La mancata approvazione della proroga per la Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli ha suscitato un vero e proprio sconforto nell’avvocatura. Pensare poi che è stato prorogato il funzionamento di alcuni tribunali abruzzesi, peraltro tra loro vicini, senza tener conto invece delle peculiarità del presidio giudiziario sull’isola è davvero inconcepibile.

Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni centrali, che non comprendono le necessità di una popolazione che vive una condizione di insularità e i disagi che essa comporta che la rende sicuramente una realtà peculiare rispetto alle altre.
Né tanto meno pare che siano compresi i numeri effettivi della Sezione distaccata che costituisce un unicum: parliamo di una popolazione di circa di circa 70000 abitanti e migliaia di processi pendenti. Ci sono tribunali, non sezioni di tribunale, che contano gli stessi numeri, se non inferiori. Tutto ciò è ignorato. Forse a Roma pensano che Ischia sia solo una meta turistica, un’isola dove passarvi le vacanze che poi si spopola d’inverno, ma non è così.

Tuttavia, non è il momento di perdere le speranze e di riporre le armi.
I nostri sindaci si sono impegnati a fare sentire la voce della comunità ischitana. Attraverso la loro azione e quella che potrà essere ancora svolta dall’Ancim con il suo presidente Francesco Del Deo si potrà sperare di raggiungere l’obiettivo.
Oggi è stato già fissato un incontro con il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana per invitarlo a dare forza alle nostre istanze e siamo pronti a adottare qualunque iniziativa. La reazione immediata a quanto avvenuto da parte non soltanto degli avvocati, ma anche dei nostri amministratori locali è incoraggiante.

Vedo tuttavia che il problema è poco sentito dalla cittadinanza, che non avverte la drammaticità della situazione. La perdita del presidio giudiziario sull’isola avrebbe conseguenze gravissime, pregiudicando gravemente l’accesso alla giustizia degli isolani e, quindi, i loro diritti.
Probabilmente tale gravità non è percepita dalla cittadinanza. E risulta davvero difficile far comprendere tali necessità al Governo e ai nostri parlamentari se non le comprendono per primi i diretti interessati.
C’è bisogno di confronto con la gente affinché tutti possano comprendere quello che rischiamo di perdere.

Pensiamo solo ai processi penali: si immagini ai costi, al tempo e ai sacrifici che gli isolani dovrebbero affrontare anche solo per andare a fare una testimonianza presso la sede centrale, si pensi al personale dei comuni, della polizia municipale, degli uffici tecnici e a quello delle forze dell’ordine, che quotidianamente dovrebbero recarsi a Napoli, svuotando gli uffici e le strade.
I costi dell’accesso alla giustizia diventerebbero insostenibili specie per le persone meno agiate che sarebbero i più pregiudicati da una tale situazione.
Non possiamo farci sottrarre un servizio essenziale per la nostra comunità. Dobbiamo batterci e dobbiamo farlo tutti.

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