Ida Trofa | Sisma. Approvati ieri alla Camera gli emendamenti al “milleproroghe” presentati dagli onorevoli Antonio Pentangelo, Carlo Sarro di FI e Lello Topo PD.
La prossima settimana il passaggio in Senato. Il Dispari ha avuto modo di visionare la bozza delle proposte avanzate in Parlamento.
Restano confermati gli orientamenti della legge delega per il libro unico sui terremoti e quindi un’unica cabina di regia, centralizzata, con norme univoche per tutti i disastri di genere registratisi in Italia.
Lo ricordiamo a vantaggio di chi ancora fosse persuaso di vivere in una Repubblica, o feudo se preferite, a sé stante: Ischia è Italia.
In ogni caso possiamo già anticiparvi che, con la centralizzazione del sisma di Ischia, di fatto annesso al Centro Italia, molti uffici locali per la Ricostruzione verranno cancellati così come i suoi nominati e il commissario incaricato, beneficiando dei poteri e degli istituti già previsti dalle norme in vigore per il Centro Italia (ivi compresi i poteri di ordinanza delle leggi dell’ottobre e dicembre 2016 e di quella ultima del 16 luglio 2020) potrà usufruire degli uffici istituiti per il sisma del 2016 e della Struttura Commissariale nei limiti delle risorse umane e finanziarie previste dalla legislazione vigente. Insomma, al commissario unico, poteri unici, soldi e facoltà di incarico. Regione, comuni e sindaci avvisati.
Commissario in “smart working”
In attesa che nelle prossime ore Giovanni Legnini sbarchi sul red carpet di Ischia, come avevamo avuto modo di anticiparvi, dalle ultime modifiche normative, giunge la conferma che il Commissario lavorerà in “smart working”, comodamente da casa, assistito dai suoi. Una Ricostruzione in DAD. Ma noi, questo, ve lo avevamo detto già: il nuovo corso parte lontano dal nostro cratere. Amen!
Sempre restando nella direzione di uniformare tutto e tutti al disastro della “middle” area italiana, anche il sisma di Ischia, stando alle richieste di emendamento, potrà beneficiare delle semplificazioni finalizzate all’accelerazione della ricostruzione privata, pubblica e religiosa già applicata.
24 bis: sulla scia delle semplificazioni ed accelerazioni della “Middle Italy”
Interessanti modifiche emendative riguardano, infatti, il famigerato art. 24 bis che aveva, tra l’altro, reintrodotto la Regione Campania al tavolo della programmazione post sisma. Nella fattispecie, se i rumors saranno confermati, anche Ischia avrà la sua demoricostruzione. Una demolizione e ricostruzione fedele dello status quo ante, fin qui lasciata all’interpretazione e alla facoltà di approvazione da parte delle autorità, pratica per pratica di indennizzo post terremoto.
In ogni caso la modifica sostanziale riguarderebbe il comma 2 che introdurrebbe i programmi straordinari di ricostruzione per i territori dell’Italia e, dunque, le semplificazioni introdotte con il testo coordinato del decreto-legge n. 123 del 2019 recante le «Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle
ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismico».
Colpo di spugna sull’«apparente ossimoro»
A seguire il vituperato art 25, per molta intellighenzia il condono tombale per Ischia. Entrando nel dettaglio, si tratterebbe di ritocchi a quello che l’avvocato Bruno Molinaro padre della legislazione in materia ha definito un “apparente ossimoro”. Quello del comma 3 dell’articolo 25 che prevede nella sua prima parte che “il procedimento per la concessione dei contributi di cui al presente capo è sospeso nelle more dell’esame delle istanze di condono e la loro erogazione è subordinata all’accoglimento di dette istanze”.
La seconda parte della norma prevede, invece, che “il contributo non spetta per gli aumenti di volume oggetto del condono”.
Volgarmente detto il concetto dovrebbe essere pressappoco questo: “Per la casa che ti serve per soddisfare i tuoi bisogni abitativi ti do il contributo, per gli ampliamenti ti do il condono se ti spetta ma non anche il contributo”.
La scelta chiara del legislatore è quella di risolvere l’emergenza abitativa determinata dal sisma. Limitando per questo il ristoro economico all’indispensabile ed escludendo tutto ciò che va oltre la soluzione del problema casa per i terremotati. “Una norma eccezionale, piuttosto che norma speciale- Molinaro dixit- in quanto finalizzata a fronteggiare le conseguenze di un evento sismico che, come è noto, ha interessato un consistente patrimonio edilizio, in parte distrutto, in parte danneggiato, oggetto di domande di condono edilizio il cui esame è assolutamente propedeutico a qualsiasi attività di ricostruzione”.
Parlare di legge eccezionale in materia di eventi sismici, come ci insegnano i giuristi locali, sta anche a significare che tutto si può fare, se davvero lo si vuole, senza violare il principio di legalità e la stessa Costituzione.
“Una volta tanto, lo strumento giuridico per porre un freno ai lacciuoli della burocrazia che spesso complica l’attività amministrativa e rende difficile la vita ai cittadini esiste e se ne può fare legittimo uso. L’articolo 25 del decreto risponde proprio a tale finalità!” Commentava il legale baranese all’indomani del suo parto. Ora anche la sua creatura subirà ritocchi con l’introdurne degli emendamenti al milleproroghe.
Domenico De Siano esulta
Intanto il senatore Domenico De Siano esulta e mette il cappello alle modifiche: «Con l’approvazione dei nostri emendamenti al milleproroghe, per i quali ringrazio i colleghi parlamentari Antonio Pentangelo e Carlo Sarro che li hanno presentati e strenuamente sostenuti, finalmente la svolta del post-sisma ad Ischia». Lo annuncia il senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale campano di Forza Italia rinviando alle disposizioni relative alla ricostruzione post-sisma 2017 ad Ischia approvate con il via libera della Camera al Milleproroghe.
«Con le procedure semplificate – aggiunge De Siano – previste per il condono e il riconoscimento del contributo di ricostruzione, giusto per citare i principali provvedimenti approvati colmiamo un gravissimo gap rispetto alle norme per la ricostruzione del Centro Italia che di fatto avevano creato cittadini di serie A e cittadini di serie B, gli ischitani». Conclude De Siano: «Anche la gestione commissariale unificata va in questa direzione e costituisce un segnale assolutamente positivo».
Solo il tempo e la paziente attesa potrà dirci come andrà a finire, come si evolverà l’ultima di una lunga serie di evoluzioni normative che hanno riguardato il Cratere più piccolo, ma di certo più chiacchierato ed attenzionato del Bel Paese.
La seconda parte della norma prevede, invece, che “il contributo non spetta per gli aumenti di volume oggetto del condono”.
al periodo sovrastante io do un’interpretazione diversa rispetto al periodo successivo: “Per la casa che ti serve per soddisfare i tuoi bisogni abitativi ti do il contributo, per gli ampliamenti ti do il condono se ti spetta ma non anche il contributo”.
ossia: per la casa già condonata ti dò il contributo, ma non sull’aumento di volume già condonato, ergo contributo solo sulla licenza edilizia, ma non sulla licenza edilizia in sanatoria …. non di certo che oggi fai un abuso, te lo condono e non ti dò il contributo … l’abuso attualmente è “condonabile” solo se rientra nel “piano casa” nazionale e sono veramente piccole cose quelle condonabili