Gaetano Di Meglio | La narrazione di questi giorni ci ha mostrato il prototipo della donna Ucraina. Le abbiamo viste fabbricare bombe, le abbiamo viste piangere, vagare tra le bombe, correre e ripararsi nelle Metropolitane delle grandi città della loro Patria.
A Ischia, invece, combattono ognuna dove può. C’è Marianna che combatte nella reception del suo hotel, c’è Natasha che fa la sua lotta a Piedimonte, Alessandra che apre le porte di casa a Barano e poi ci sono loro Leslya, Natasha, Uliana, Ivanna, Irina e tutte le altre mamme d’Ucraina che si impegnano per raccogliere quanto serve e per organizzare quante più “pedane” possibile.
Si sono ritrovate al deposito della Maslinda a Lacco Ameno, sotto un altro cielo triste, quello del terremoto del 2017. Con le macerie dell’Hotel Grazia che ricordano la nostra tragedia, però, il cuore di Ischia ha ancora una volta risposto presente.
Una storia, questa, che unisce i nostri popoli. Quello che si sta vivendo tra pedane, buste e scatoloni va oltre la partecipazione, la solidarietà e il trasporto umano: è una reazione comune e compatta contro una invasione e un’aggressione che non si può (e non si deve), però, giustificare.
Sono una ventina le mamme Ucraine d’Ischia che, ogni giorno, raccolgono, dividono e catalogano in maniera certosina e attenta tutto quello che viene donato dal popolo dell’isola d’Ischia.
Una racconta costante e continua che ci rende orgogliosi di far parte di un popolo che ha il coraggio di donare. Un popolo che non si gira dall’altro lato e che risponde presente. Sempre.
Il centro di raccolta presso il deposito di Maslinda è nato in maniera quasi spontanea.
“Tutto è iniziato con la richiesta di una ragazza che voleva spedire dei farmaci in Ucraina e da la abbiamo iniziato in modo molto istintivo” ci ha raccontato Domenico.
“Questa è un’iniziativa che è iniziata in modo spontanea e poi ha preso forma e ora raccoglie gli sforzi di tutte le realtà associative isolane. Tutti insieme siamo riusciti a strutturarci e riusciamo a dare una risposta più veloce alle richieste che, giorno dopo giorno, ci arrivano”. “Nel dramma di una guerra che nel 2022 non dovrebbe esistere – aggiunge Domenico – si è creata una grossa solidarietà con queste ragazze che, nonostante siano tutte ben inserite nel nostro tessuto sociale, oggi si stanno dando da fare per aiutare il loro popolo e i loro familiari che si trovano al fronte».
Le macerie dell’Hotel Grazia ci ricordano del nostro dramma.
“Si, anche in occasione del terremoto siamo stati in prima linea nei confronti di chi potevamo aiutare in prima linea con tutto quello che avevamo dai furgoni ai mezzi meccanici. Siamo un po’ allenati a questo tipo di supporto. Lo facciamo con spirito di solidarietà mettendoci anche noi nei panni di chi ha perso tutto. E non cambia se lo perdi col terremoto o con la guerra».
Una sinergia, appunto, che oltre ad unire le associazioni del terzo settore presenti sull’isola vede anche il diretto supporto sia di Maslinda sia di Isolana Distribuzione che mettono a loro diposizione il trasporto dei pallet presso il deposito di Napoli. Un centro di “smistamento” che da quale poi parte un convoglio autorizzato dalle autorità ucraine. Da quando è iniziata la raccolta, sono già 30 i bancali spediti e di cui si ha anche contezza della loro consegna e altri 15 aspettano di essere spediti in questi giorni. Una raccolta che continua e che ci inorgoglisce non poco.