Leo Pugliese | In attesa che il piano regionale porti nuove corse e speriamo anche qualche nuovo vettore o presunto tale, le vie del mare sotto l’uovo di Pasqua regaleranno (per il momento) solo ai turisti e non residenti un aumento dei biglietti.
In questi giorni – infatti – come ha riportato ilmattino – «la proposta è stata elaborata al tavolo regionale con armatori e amministratori locali ed ha indicato un ritocco verso l’alto del 5%, mentre resta invariato il costo del biglietto per pendolari e residenti.
È il risultato raggiunto al termine di una serrata trattativa: gli armatori hanno messo sul tavolo non solo l’adeguamento Istat, fermo da oltre tre anni, ma anche i vertiginosi aumenti del prezzo del carburante e, soprattutto, le mancate compensazioni per il minor traffico dovuto al Covid, che pure erano state promesse dal governo e che invece sono ferme perché configurate dall’Ue come illegittimi aiuti di Stato.
Un braccio di ferro, quest’ultimo, che penalizza oltremodo gli armatori: proprio la promessa degli aiuti ha scongiurato il fermo totale nei mesi più difficili della pandemia. «Siamo riusciti – dice il delegato ai Trasporti della giunta regionale, Luca Cascone – a raggiungere una mediazione accettabile lasciando innanzitutto fuori dagli aumenti i residenti e i pendolari.
La bozza di accordo ora è al vaglio delle amministrazioni locali, poi passerà agli armatori. Subito dopo ci sarà un provvedimento ad hoc della Regione». L’obiettivo è far scattare la novità a partire dal ponte pasquale».
Non ha fatto mancare il suo apporto al dibattito sulle vie del mare il portavoce del comitato utenti del trasporto pubblico Peppe Giaquinto sulla ripresa delle corse di alcuni vettori molto vetusti:
«Da qualche giorno su Pozzuoli è ricomparsa la Medmar. Ho letto dei commenti non proprio sprizzanti di gioia da parte di isolani e pendolari. In effetti, al di là di aver recuperato 5 corse in andata su Pozzuoli e 5 al ritorno, resta il fatto che alla vigilia dell’inaugurazione di Procida Capitale e all’inizio della stagione turistica, tutti si accorgono delle vie del mare e si fa a gara per accaparrarsi un orario su Procida.
Questo succede, pur avendo la Medmar un’autorizzazione regionale ad effettuare una linea annuale. Questo succede dopo un ennesimo inverno di passione e disservizi. Ma vedete, la colpa non è tanto degli armatori privati che guardano al profitto e non certo si fanno carico del diritto a muoversi di isolani e pendolari.
Qua la colpa grave è della Regione Campania che da sempre sui trasporti marittimi ha un atteggiamento evanescente. E poco importa se di mezzo ci sono le isole che pure garantiscono un appeal turistico ed economico all’intera regione. Il problema è che i cittadini isolani contano quasi zero e a mare vige il mercato e il profitto.
Cose che, nei mesi invernali, cozzano con il diritto alla mobilità di quei “dimenticati” delle isole. Si fanno tavoli in regione che non servono a nulla e che vedono da una parte gli interessi armatoriali farsi avanti e prevalere e dall’altra i bisogni delle comunità isolane che, attraverso la presenza dei loro rappresentati istituzionali, ritornano a casa semplicemente con il libro dei sogni.
Ma contro la Regione non ci si può mettere mi direte voi.
E invece, io vi dico che i diritti dei cittadini nel 2022 non si debbono né elemosinare né barattare per nulla, neanche per un milione di dollari.
In effetti per i trasporti a terra si programma, si finanzia, si regolamenta. Per i trasporti a mare vige il principio di “arrangiatevi” pure, noi abbiamo a cuore solo i turisti per cui spendiamo un poco di soldini pubblici per garantire le corse la notte in tempo di Capitale 2022.
In questa poca attenzione istituzionale per gli isolani, ecco che la Medmar riappare impunita su Procida. Ci ritorna con un traghetto di oltre 50 anni, privo di comfort, non accessibile ai disabili, con garage scoperto, che fa la bellezza di poco più di 9 miglia marine. Pensate che il mitico “Raffaele Savarese” era più veloce.
Pensate che il traghetto che trasporta i camion della spazzatura garantisce minore tempo di percorrenza. E infatti già da questi primi giorni le corse mattutine sono effettuate tutte fuori orario. Il Tourist ferry boat 3 che, alcuni decenni fa trasportava i massi per costruire il porto di Marina Chiaiolella e, successivamente è stato adibito in mille altre funzioni fino a “regalarcelo” a noi procidani.
Nei collegamenti con Pozzuoli si va ad affiancare al traghetto Macaiva, motonave che attualmente ha più metri lineari di ruggine che di pittura.
Inutile dire che anche con il Macaiva si viaggia in strutture non certo da terzo millennio e che anche il Macaiva non è idoneo per il trasporto disabili e ha sale e bagni al limite della decenza. Ma tutto questo non importa a chi è impegnato in Procida Capitale della Cultura. Ma tutto questo il Presidente Mattarella non lo sa mica.»