martedì, Dicembre 24, 2024

“Grazie Gennaro Savio” di Geppino Cuomo

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Ho appena preso visione e coscienza delle liste presentate per le elezioni nel comune d’Ischia del prossimo 12 giugno. Non pensavo di dovermi sorprendere ed invece mi sono sorpreso e non poco. Non tanto per quello che in fondo già si sapeva, quanto per la costatazione di uno stato di fatto inusuale.

Grazie a Gennaro Savio ed alla sua beata incoscienza politica siamo ancora in uno stato di apparente democrazia, senza di lui e senza il suo romantico ed orgoglioso combattere contro i mulini a vento, saremmo stati un comune bulgaro a tutti gli effetti e non solo di fatto. Uno stato di fatto che fa meditare e non poco. Nessuno che scende in campo per proporsi, oltre a Gennaro Savio, difensore dei poveri, dei deboli e dei diseredati, quale antagonista di Enzo Ferrandino. Due sono le cose, o il sindaco ha fatto così bene che nessuno ritiene di poter far meglio, o il suo potere è così smisurato che nessuno ritiene di poterlo combattere. Nell’uno come nell’altro caso, ci complimentiamo con Enzo Ferrandino, rieletto sindaco ancor prima diessere votato.

Ma se il sindaco uscente ha fatto così bene, vuol dire che la sua squadra ha fatto bene e quindi non riusciamo a comprendere perchè si sono formate ben sette liste per ipotizzare un clamoroso cambio dell’amministrazione. Un controsenso. Ho letto le liste, fra uomini e donne, effettivamente c’è il meglio della nostra società. Chiunque verrà eletto dovrebbe essere all’altezza, ma continuiamo a chiederci del perchè cambiare se tutto è andato bene? L’unica novità, dovrebbe venire da Gennaro Savio, che una volta tanto, dovrebbe prendere un pò di voti a dimostrazione della gratitudine che la gente gli deve, tanto, comunque vada sarà stato un successo di Ferrandino.

Stranamente, da una elezione senza emozioni, ne verrà fuori una guerra fratricida, tutti a caccia del voto per far fuori non l’avversario, ma l’amico, il parente. Non erano state ancora pubblicate nemmeno le liste e già decine di telefonate sono partite per la classica richiesta del voto. Bene, a conti fatti, per come andranno le cose, inutile prenderci in giro. Il mio voto non determinerà assolutamente niente, anche se dato a Caio invece che a Tizio. Anzi a dimostrazione che avrò detto la verità assoluta, non andrò proprio a votare. Così sarò credibile con tutti. Dicessi si a tutte le telefonate che riceverei o riceverò, al novantanove per cento direi bugie ed una sola verità. Non andando a votare, e divulgandolo pubblicamente, dirò la verità a tutti senza mentire a nessuno e almeno non mi farò nemici.

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