martedì, Dicembre 24, 2024

Barano al voto. Non dimentichiamo. Ecco l’attacco in 21 punti di Maria Grazia Di Scala a Dionigi Gaudioso

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Gaetano Di Meglio | Barano entra in campagna elettorale. E, come era facilmente prevedibile, Maria Grazia Di Scala conferma di essere coerente con il suo modo di fare ed annuncia la prima parte della sua campagna elettorale.
Una prima iniziativa, questa mediatica, che si concentra su 21 “non dimentichiamo”. Un memorandum che tocca i nervi scoperti dell’amministrazione di Dionigi Gaudioso.

21 punti semplici, chiari e molto sentiti dai cittadini di Barano.
“Le grandi opere del sindaco Dionigi solo il fumo di Barano. La sostanza, ahimè, è quella che si dovrebbe riscontrare nelle piccole cose. Quelle che cambiano la vita dei baranesi, quelle che fanno la differenza tra un territorio amico e non un territorio con trappole ad ogni metro se pensiamo alle condizioni di molte strade del nostro territorio. Il sindaco fortunato, insieme al sodale ischitano, si gonfiano il petto con le loro amicizie napoletane e metropolitane, da De Luca e Manfredi e gli ospiti di Ischia e Barano sono costretti a subire gli aumenti dei trasporti marittimi per colpa di una regione che non serve proprio a niente. O meglio, serve solo a fare qualche sparata di posa e a garantire qualche passeggiata ischitana ora a uno, ora a un altro” la Di Scala non le manda a dire.

“Non dimentichiamo” è la prima parte di questa campagna elettorale. Come nasce e perché?
“Non so se hai visto la produzione del timido Dionigi”

No, quale?
“Parlo di un video dove il primo cittadino fa il timido e non ci mette mai la faccia, alla fine ha il retaggio dell’impero del padre e dei loro sodali. E, in questo video, per far colpo non ha mai fatto vedere da vicino quello che sta facendo. Riprese dall’alto o poco riconoscibili, proprio come il fumo che si vede in colonne. Ecco, abbiamo provato a raccontare ai baranesi la sostanza di quest’altro Gaudioso. Una sostanza fatta di due pesi e due misure, di interventi sbagliati e di tanto altro. Abbiamo deciso di scrivere questi 21 punti perché è bene che i Baranesi ricordino chi e cosa è stato fatto. Una narrazione di verità necessaria”.

I 21 non dimentichiamo di Maria Grazia Di Scala

Noi non abbiamo dimenticato che Barano è il comune isolano con la tassa della spazzatura più alta, grazie all’aumento del 40% fatto nell’ultima consiliatura.

Non abbiamo dimenticato che le zone periferiche del paese sono abbandonate e sporche.

Non abbiamo dimenticato che i nostri defunti vengono portati al cimitero tra polvere e immondizia e puzza di fogna.

Non abbiamo dimenticato che il Rio Corbore è fogna a cielo aperto.

Non abbiamo dimenticato che i buonopanesi sono considerati estranei in casa loro a Nitrodi.

Non abbiamo dimenticato che sono stati buttati centinaia di migliaia di euro ai Maronti per rifare un piazzale inutile con i locali per gli amici e che la passeggiata in cemento armato sta ancora sulla spiaggia.

Non abbiamo dimenticato il degrado e l’abbandono di Olmitello.

Non abbiamo dimenticato l’assenza di navette per arrivare ai Maronti.

Non abbiamo dimenticato che si stanno buttando ancora più soldi, dopo quelli spesi per acquistarla, nella Chiesa Baldino, che ancora non si sa cosa sarà.

Non abbiamo dimenticato che i sentieri sono disagiati, abbandonati e pieni di sterpaglie.

Non abbiamo dimenticato che le strade del Comune sono piene di buche e che vengono asfaltate ogni cinque anni solo nel periodo elettorale.

Non abbiamo dimenticato che la Molara è ancora senza parcheggio, e così Buonopane, e che le macchine sono parcheggiate selvaggiamente in strada senza nessun controllo.

Non abbiamo dimenticato che i nostri figli devono andare a lavorare fuori perché Barano non offre posti di lavoro.

Non abbiamo dimenticato che il corpo dei vigili è mutilato in attesa di un concorso fantasma che va tenuto appeso solo per fare campagna elettorale, mentre gli altri comuni fanno assunzioni e scorrono graduatorie.

Non abbiamo dimenticato che l’agricoltura e le risorse naturali sono valorizzate solo dai privati senza ricevere aiuti e incentivi.

Non abbiamo dimenticato le parracine cadenti.

Non abbiamo dimenticato che nel PUC sono previsti espropri per fare parcheggi o attrezzare le aree a verde pubblico ma che andate dicendo che nella pratica queste opere non si faranno mai, sempre e solo per fare campagna elettorale.

Non abbiamo dimenticato che la “politica” si fa nell’ufficio tecnico consentendo la cementificazione selvaggia e garantendo impunità.

Non abbiamo dimenticato la scarsa attenzione per i disabili che non possono accedere ovunque.

Non abbiamo dimenticato che le fermate dei pullman sono ancora sprovviste di panchine e pensiline.

Noi non dimentichiamo, e faremo di tutto per realizzare la Barano che vorremmo, una Barano diversa dopo decenni.
Insieme a tutti i baranesi.

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