Non solo lavori interminabili, ma anche spese senza fine. E’ questa la storia del progetto dei lavori al campo sportivo “San Leonardo” di Panza in via Mario d’Ambra, denominato “interventi per la conservazione del livello di sicurezza dello spogliatoio”. Tanto che potremmo definirlo il campo di San Patrizio, come il leggendario pozzo… E’ infatti un progetto che aveva preso le mosse molti anni fa e finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli per l’importo complessivo di 266.603 euro, di cui 187.288 per i lavori.
Ma solo di recente il Comune aveva appaltato i lavori alla “P.M. Costruzioni Società Cooperativa” di Quarto, che aveva offerto un ribasso del 38,815%. Per un importo contrattuale complessivo di 143.240,33 euro sommati oneri di sicurezza e Iva. Un ribasso cospicuo che aveva consentito economie di gara pari a 79.965,53 euro. Che però adesso il Comune ha pensato bene di spendere per la solita, immancabile perizia di variante. Che oltre ad incrementare i costi allunga i tempi di esecuzione. E già in passato non erano mancate le polemiche per le lungaggini che avevano comportato la mancata fruizione della struttura.
Sta di fatto che il direttore dei lavori ing. Pasquale Capuano già a fine 2021, in accordo con i rup arch. Nicola Regine aveva redatto la perizia di variante «constatando fatti imprevisti e non prevedibili quale l’assenza di fondazione sotto alcuni tratti di muratura» e prevedendo una serie di nuovi interventi: «Ripristino delle sezioni in calcestruzzo armato con arresto del fenomeno della degradazione e dell’ossidazione delle armature; Realizzazione di pareti a taglio in grado di assorbire il tagliante sismico ed interventi di fondazione; Realizzazione di camera d’aria, tamponature, tramezzi e rifiniture; Rifunzionalizzazione della sorgente geotermica (pozzo) e realizzazione centrale termica». Un pozzo appunto, anche se una centrale geotermica di questi tempi può fare comodo…
Questi lavori aggiuntivi però comportano una ulteriore spesa di 65.215,88 euro, facendo lievitare l’importo contrattuale del 55,5%. A questo punto è stato necessario richiedere all’ente finanziatore, la Città Metropolitana di Napoli, il nulla osta ad utilizzare le economie di gara per coprire questa spesa imprevista. Autorizzazione che è giunta solo qualche giorno fa. Praticamente sono andati persi altri sei mesi. E dunque solo ora il rup Regine ha sottoposto al responsabile del I Settore Urbanistica arch. Marco Raia l’approvazione della perizia di variante n. 1 (ne arriveranno altre? E con quali fondi verranno finanziate essendo ormai praticamente esaurite le economie?). E Raia ovviamente ha approvato.