lunedì, Dicembre 23, 2024

Stani Verde: “Francesco Del Deo confonde vergogne con medaglie”

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Intervista. L’offesa: «Mentre noi parliamo dei soldi dei foriani sperperati loro giocano con i telefonini…». I lavori sbagliati al water front e a Citara. I tre milioni di euro per gli impianti sportivi. E sul futuro l’attuale leader della maggioranza spiega i contorni del progetto di accordo con i “vecchi” della politica come Franco Regine, Gianni Mattera ed Enzo Di Maio

La politica dell’Amministrazione Del Deo continua imperterrita a non tutelare gli interessi dei foriani. La maggioranza va avanti per la sua strada ma l’opposizione non demorde e continua ad esprimere le sue critiche. Degli attuali scenari, ma anche del futuro e del mercato del lavoro abbiamo parlato con Stani Verde.

– Mi hanno colpito in particolare due post su Facebook che hai pubblicato ultimamente, uno è quello sul nostro titolo dei tre milioni per le strutture sportive, di cui parleremo tra un attimo, e l’altro invece riguarda le medaglie di Francesco Del Deo, sul water front e soprattutto sui lavori a Citara…

«Non servirebbero altre spiegazioni, ma ad ogni modo possiamo argomentare più approfonditamente, perché non se ne può più ad assistere ancora  queste scene nel 2022. Sono rimasto esterrefatto, perché questa è la parola giusta, quando in Consiglio comunale non solo ci hanno come sempre snobbato, tanto che mentre noi parlavamo dei problemi loro giocavano sul telefonino. Ma quello che mi ha lasciato esterrefatto, è stato quando il consigliere Castagliuolo ci ha riferito che addirittura il Comune avrebbe ricevuto degli elogi, dei ringraziamenti per i lavori realizzati a Citara. A quel punto ho riflettuto prima di postare quel video, perché stiamo parlando di liquami che praticamente sversavano per strada e di quelli in mare non lo abbiamo ancora pubblicato.

Io chiedo a queste persone: ma veramente credete di poter prendere in giro i cittadini davanti a fatti così tangibili? Credete veramente di prendere in giro le persone all’infinito? Capisco che c’è gente che non parla per paura di ritorsioni e quant’altro, perché ormai si sa che a Forio siamo vivendo un momento storico bruttissimo, però neanche possono veramente tirare la corda all’infinito e prenderci in giro in questo modo».

Mi sembrava un po’ la storia del tombino … nonostante i lavori continuano a fuoriuscire liquami. Si è capito delle idee confuse di Del De anche quando hai postato la fato dei taxi parcheggiati e anche in questo caso non si capisce cosa hanno realizzato…

«Il problema è proprio questo. Lo abbiamo detto più a più riprese. Fanno i progetti, ma io ho l’impressione che li facciano tanto per fare, senza una programmazione, senza uno studio che li renda funzionali alla nostra economia turistica. E quindi hanno fatto il water front senza prevedere l’area di sosta dei taxi, l’area di sosta per il carico e scarico merci, senza pensare a una pensilina dove gli ospiti, se dovesse piovere o con il sole cocente di questi giorni, potrebbero trovare un po’ di riparo. E continuano ad attaccarci quando noi mettiamo in evidenza alcune criticità, come abbiamo fatto per Citara e il water front. Continuano ad attaccarci dicendo che non abbiamo una proposta. Allora rispondo: dopo che voi avete già provato e realizzato quel progetto e mille varianti, noi come potremmo intervenire?».

PER GLI IMPIANTI SPORTIVI UNA COOP SOCIALE

– Hai capito come verranno realizzati i dehor o gli spazi esterni dei ristoranti sul water front?

«Un’altra cosa che sbaglia questa Amministrazione è che i progetti prima di essere realizzati devono essere autorizzati. Come hanno fatto per Monticchio, come hanno fatto per le varianti al water front. Realizzano tutto come se non esistessero Enti sovraordinati e vanno a ruota libera, continuano a far commettere abusi, salvo poi, come nel caso di Monticchio, provare ad arrampicarsi agli specchi e salvare il salvabile. Io sono nauseato da questa loro aria di sufficienza, specialmente quando parliamo di cose così importanti per il presente e per il futuro del nostro paese. In Consiglio ci accusano e ci offendono dicendo che noi ci sogniamo determinate problematiche. E allora, come ho fatto in questi giorni, prenderò la loro dichiarazione dove dicono che va tutto bene, e posterò un video o una foto che dimostrerà il contrario. Perché altrimenti chi ascolta in Consiglio comunale, magari può anche credere alle fandonie di questa massa di incompetenti. Scusami se sono un po’ diretto e abbastanza chiaro».

– Passiamo ad altro. Tre milioni per l’apertura e chiusura degli impianti sportivi. Diciamo che rispetto ai soldi che hanno dato per aprire e chiudere i rubinetti si stanno evolvendo in peggio, non c’è mai limite. Hai capito questo progetto?

«Tre milioni di euro ma la soluzione dov’è? Loro ci chiedono le soluzioni. Ebbene, ecco una soluzione semplicissima, così non potranno dire che abbiamo posto l’accento solo sul problema: basterebbe affidare il servizio di custodia e guardiania, perché di quello stiamo parlando, a una cooperativa sociale. Con le persone assunte all’interno della cooperativa che poi formano l’assetto della stessa, potrebbero svolgere questo servizio tranquillamente. Il costo orientativo per un servizio del genere può essere al massimo di 2.500 euro al mese. Per ogni struttura sarebbe lo stipendio del custode più i costi del lavoro. Non sappiamo come sono arrivati a 500.000 euro, ma lo possiamo immaginare perché l’anno prossimo ci saranno le elezioni ed è possibile che stiano pensando di fare qualche ultimo colpo di mano…».

IL CARRO GRU

– Forio, l’unico comune che ha il carro gru. Sembra quasi che sia una persecuzione nei confronti degli automobilisti, a prescindere dal rispetto del Codice della Strada…

«Io ho fatto un’altra riflessione Durante la settimana nel periodo di bassa stagione, era il mese di maggio o i primi giorni del mese di giugno, il carro gru non c’era. Il carro gru entra in funzione nel fine settimana. Perché nel fine settimana si sa che c’è un’affluenza maggiore. La zona più tartassata da questo servizio è proprio la zona del lungomare, da Citara fino al centro. Allora ho avuto l’impressione che se un’auto è in sosta vietata in periodo infrasettimanale non dà fastidio, invece nel periodo in cui c’è maggiore affluenza e quindi business diventa più importante.

L’altra cosa grave che abbiamo segnalato è il fatto che di tutti questi soldi, stiamo parlando di migliaia di euro, attenzione al giorno non al mese, di questi soldi praticamente nelle casse del Comune di Forio non entra neanche un euro».

– In Consiglio comunale emerge questa spocchia dalla maggioranza, quasi un’intolleranza al confronto tra risatine, distrazioni, anche un po’ l’atteggiamento, diciamo, di quella superbia istituzionale del presidente del Consiglio comunale…

«Questo è un problema grande. Con i loro atteggiamenti mortificano proprio il Consiglio comunale. Ma nella sua interezza, non solo per quanto riguarda l’opposizione. Perché io in nessuna altra zona d’Italia ho visto sul comune situazioni del genere. Non ho mai visto che il sindaco durante il Consiglio comunale, dal primo all’ultimo minuto, è impegnato con il telefonino, non ascolta, non guarda neanche in faccia l’interlocutore che sta parlando di cose serie. Perché abbiamo parlato di argomenti seri come il canone del noleggio dei parcometri, esagerato. Abbiamo parlato di verde pubblico, abbiamo parlato di milioni di euro. Soldi dei foriani che vengono spesi male. Non ne parliamo poi dell’atteggiamento del presidente del Consiglio: un atteggiamento vergognoso, perché non può un presidente del Consiglio comunale usare due pesi e due misure, cioè contro l’opposizione che viene subito bloccata, se magari viene detto qualcosa che è imbarazzante per l’amministrazione. Invece ha permesso di tutto e di più ai membri della maggioranza. Membri della maggioranza che poi alla fine sono pochissimi, quelli che intervengono. Perché la maggior parte dei consiglieri di maggioranza non possono intervenire. Si vede chiaramente che il sindaco fa spesso cenno di stare zitto. Questa è una cosa gravissima».

– Già. Perché quando parlano, poi, parlano contro il sindaco, come Peppe Di Maio…

«Si, perché la verità è che il sindaco ha paura di quello che possono dire i consiglieri di maggioranza, perché potrebbero essere contraddittorie le cose che dicono, o addirittura andare contro l’amministrazione».

– Ma quanto costa il carro gru?

«Ti dico che come la maggior parte dei consiglieri di maggioranza, Davide Castagliuolo non sa quello che è stato approvato dalla propria Giunta e non sanno che la rimozione per un’auto al netto della multa costa 200 euro, solo il costo della rimozione… Lui diceva 120, ma io gli ho spiegato che non lo sanno perché nessun loro parente o loro stessi subiranno mai la rimozione dell’auto. Si sa, purtroppo solo i comuni mortali verranno puniti da questo servizio».

LE PROSSIME ELEZIONI

– Un po’ di politica. L’ultima volta che ci siamo sentiti c’era questa intesa con Franco Regine sulla tua candidatura a sindaco. E’ stata confermata anche da Enzo Di Maio. Cosa c’è in campo?

«Noi andremo avanti con il progetto che non si è fermato nel 2018, ma è un progetto che è nato già dopo la mia prima candidatura e che viene da lontano. Innanzitutto è un progetto di cambiamento, che vedrà impegnate e coinvolte tante figure impegnate nel tessuto sociale foriano. C’è veramente un entusiasmo enorme ed è vero, stiamo dialogando anche con Franco Regine e con persone esperte che hanno fatto politica. Crediamo che questa sinergia potrà rassicurare un po’ i cittadini della fascia di età un po’ più elevata, che all’ultima elezione ci hanno bocciato. Pur avendo ormai 44 anni, e quindi non sono giovanissimo. Eppure spesso vengo visto dalle persone di una fascia più adulta come una figura molto giovane. E quindi c’è una fascia di elettorato che vorrebbe anche delle garanzie. Ecco perché l’intesa con persone che già hanno fatto politica e nelle quali questi cittadini si rispecchiano maggiormente, con le quali hanno avuto rapporti in passato, figure un po’ rassicuranti. Forio secondo me non è pronta a un cambiamento totale al 100% dall’oggi al domani. Il prof. Di Maio, lo stesso Franco Regine, Gianni Mattera. Queste persone potrebbero aiutare i giovani del nostro gruppo a traghettare il paese in una nuova era, una nuova era che dovrà tener conto di tanti fattori, ad iniziare dal turismo che sta cambiando, quindi delle esigenze nuove. Il. Il turismo oggi deve essere sostenibile, si parla sempre di turismo sostenibile. Si parla anche per esempio di Ischia plastic free, ma poi se andiamo a vedere sono tutte iniziative che non vengono supportate in modo serio dalle amministrazioni. Assistiamo a grandi sforzi delle associazioni, ma poca concretezza dalle amministrazioni, che potrebbero mettere i mezzi e gli strumenti a disposizione delle associazioni per quella famosa transizione ecologica che potrebbe portarci a questo cambio di marcia».

TURISMO E MERCATO DEL LAVORO

– Usciamo dall’ambito politico. Quali sono le tue sensazioni su questa estate 2022, a metà tra la ripresa post Covid e la difficoltà del mondo del lavoro.

«Stiamo avendo dei segnali molto incoraggianti, stiamo andando molto bene dopo un mese di maggio in cui si è lavorato solo nel fine settimana e per i ponti. Da giugno in poi la stagione si è lanciata, ci sono molti turisti stranieri, c’è una ripresa turistica veramente incoraggiante.

Riguarda al mondo del lavoro c’è qualcosa di strano? Direi qualcosa di anche prevedibile. Perché io credo che il governo italiano stia per far scatenare una guerra, se non è già iniziata. Da una parte c’è l’imprenditore, spesso parliamo di piccoli imprenditori, perché prendendo ad esempio Ischia, la maggior parte delle strutture ricettive sono gestite da imprenditori piccoli. Non stiamo parlando di colossi come magari si possono trovare in altre parti del mondo.

Un’altra partita. Piccoli imprenditori che soffrono come soffre il lavoratore. Quindi, da una parte c’è l’imprenditore che soffre per la tassazione eccessiva e per il costo del lavoro che è arrivato alle stelle, dall’altra parte c’è giustamente il lavoratore che viene messo in condizione di percepire gli stipendi. Relativamente. Quindi, se non si fa qualcosa per aiutare sia il piccolo imprenditore sia il lavoratore, si scatenerà la guerra tra poco. Il reddito di cittadinanza non è un problema. Il problema è che quelle risorse messe a disposizione del reddito di cittadinanza dovevano traghettare il lavoratore a trovare un posto di lavoro adeguato per le sue caratteristiche e magari mettere anche in condizione il datore di lavoro, abbassando il costo del lavoro, di dare il giusto a questa persona, uno stipendio dignitoso, magari con l’aiuto dello Stato. E dall’altro lato, mettere in condizioni i datori di lavoro di non fallire e pagare magari meno tasse. Questo doveva avvenire: un punto d’incontro con l’aiuto del governo».

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