Silvio Carcaterra (*) | Quest’oggi voglio dedicare la mia testimonianza all’inefficienza e al cattivo servizio della Compagnia di Navigazione “Medmar”. Premetto che non era mia intenzione scrivere quanto sto raccontare, però credo che non faccia piacere a nessuno essere preso in giro, dopo aver chiarito con tanto di messaggio esponendo il problema in maniera civile e con molta tranquillità (ad un amico che lavora nella medesima Società a cui la mia testimonianza è rivolta). Un problema non da poco specie nel periodo caldo in cui ci troviamo.
Come molti sanno, e certamente sanno i preposti, tutti i giorni si muovono e partono da Ischia verso Pozzuoli un folto numero di pazienti oncologici per recarsi al Centro Aktis di Marano per le Radioterapie, esami di controllo di tipo pet-tac, risonanze ecc. In questo gruppo c’ero anch’io, per cui parlo sempre in maniera diretta e soprattutto da protagonista. Questo perché, se una persona non vive sulla propria pelle un problema, non può capire.
Abbiamo ed ho trascorso una settimana da incubo. Un vero inferno perché il traghetto di cui usufruivamo dal mattino e cioè la corsa delle 08:10 da Ischia per Pozzuoli e al ritorno, in piena controra, la corsa da Pozzuoli ad Ischia delle 13:30, ebbene questo benedetto traghetto non disponeva dell’impianto di condizionamento. Creando una situazione poco piacevole per noi pazienti oncologici e per i tanti turisti che per fortuna ci scelgono ancora come meta turistica.
Di sicuro si è trattato di un’avaria inaspettata, ci mancherebbe. Però a mio avviso il traghetto deve essere subito sostituito, quindi riparato e poi rimesso sulla tratta di navigazione. Capisco che ci troviamo in piena estate, capisco tutto quello che ci viene detto però nel periodo in cui ci troviamo far transitare un traghetto non munito di aria condizionata come si deve, ma solo con due o tre erogatori posizionati nel salone come birilli tanto per far vedere che c’era qualcosa… E’ roba da trasporto bestiame, come ha dichiarato un amico sui social. E’ davvero disumano.
Io non so a chi è saltato in mente di far rimuovere la M/N Giulia in sostituzione, perché siamo stati bene, però dopo soli tre giorni rimettere lo stesso traghetto senza averlo ripristinato, consentitemi a mio modesto parere mi sembra una follia.
Inoltre la ditta lavorava a bordo nel salone stracolmo e questa non è certamente una delle migliori idee, perché tra trambusto e rumori vari rovinavano la quiete e la tranquillità di noi tutti. Di sicuro questo tipo di scelte non vanno attribuite al mio amico, anzi lo ringrazio di aver tenuto presente il disagio da me esposto, come anche non vanno attribuite all’equipaggio, mostratosi sempre disponibile nei nostri riguardi. Anzi li ringrazio tutti, dal Comandante al mozzo. Persone che danno l’anima tutti i giorni per portare il pane a casa.
Un’altra cosa ci tengo a far presente all’Armatore stesso: sig. D’Abundo, per diritto di cronaca voglio farle presente che noi pazienti oncologici siamo sbarcati dal traghetto tutti zuppi di sudore, tutto questo per ben una settimana di fila. Provo solo ad immaginare coloro i quali si recavano in terra ferma prima di me con lo stesso traghetto M/N Benito Buono. Premesso questo aggiungo che non è carino far pagare ai passeggeri e residenti il biglietto pur sapendo dell’avaria presente a bordo del traghetto in questione, a mio modesto parere è stata una scelta poco carina e di cattivo gusto.
Mi auguro che nel prosieguo si possa agire in maniera decisamente migliore e non cadere in basso come si è verificato in questi giorni. Colgo l’occasione per augurare alla Società “Medmar” un buon prosieguo, un buon lavoro a tutti gli equipaggi impegnati sulle unità ed anche ai tanti pazienti oncologici che continueranno ad andare in terra ferma per le terapie e cure del caso, un grosso in bocca al lupo ed un abbraccio forte.
Spero e mi auguro che i tanti preposti si “sveglino” e che possano leggere questa testimonianza e capire che finalmente sia ora di agire nel dotare Ischia del macchinario per la Pet-Tac e le Radioterapie, perchè ai tanti disagi va aggiunto anche quest’ultimo: che può capitare che un traghetto faccia avaria per cui coloro che ne pagano le conseguenze siamo sempre noi pazienti. Perchè voi politici non vedete oltre i vostri interessi. Altrimenti non si spiegherebbe perché il problema non venga mai affrontato con concretezza ma solo ogni tanto, per prenderci in giro, arrivi qualche iniziativa di facciata per buttare fumo negli occhi. Tutti i responsabili dovrebbero vergognarsi. Ma io non demordo, anzi concludo dicendo “chi la dura la vince”.
(*) Vice presidente A.P.O.