L’Associazione “Amici di Gabriele Mattera” è lieta di presentare Ri-Tratti di Giuseppe Maraniello, curata da Giorgio Brandi, con il patrocinio del Circolo G. Sadoul, presso la Chiesa dell’Immacolata del Castello Aragonese d’Ischia, in permanenza dal 16 luglio al 18 settembre 2022.
Scultore napoletano trapiantato a Milano, conosciuto e apprezzato a livello internazionale, Giuseppe Maraniello ha con l’isola d’Ischia un legame antico e profondo. Già nella primavera del 2004 una grande mostra antologica alla Torre di Guevara celebrò il suo lungo e articolato cammino artistico e fu propizia per consolidare il rapporto di amicizia con l’isola e con gli ischitani. In quell’occasione, Giorgio Brandi, collezionista ischitano e curatore delle mostre alla Torre di Guevara, si innamorò di quelle opere poetiche e divenne amico intimo di Maraniello; da allora ha sempre lavorato affinché il rapporto dell’artista napoletano con Ischia non fosse solo episodico.
I Ri-Tratti sono enormi volti che sembrano plasmati dalla natura, nei quali apparentemente esili forgiature in bronzo incorniciano ampi vuoti, suggerendoci lineamenti solo accennati da rami sottili e nodosi, inaspettatamente fragili e resistenti insieme. Segni pittorici e al tempo stesso scultorei. Disegni, come scarabocchi fantastici, che magicamente diventano forme solide. La mostra è il dono di un artista a un luogo profondamente amato: il figlio adottivo e prediletto di questa porzione di terra emersa intende ricambiare la fiducia e l’affetto ricevuti dall’isola d’Ischia — simbolicamente rappresentata dal Castello Aragonese e dalla nostra Associazione nello specifico, in una per nulla scontata sineddoche che riconosce il lavoro ostinatamente svolto nei decenni per difendere, diffondere e promuovere la cultura da parte di nostro padre Gabriele prima e da noi eredi poi — con una presenza originale, indelebile e duratura che entrerà a fare parte della nostra collezione permanente, sempre visibile al pubblico durante la visita al Castello.
L’esposizione è poi completata da piccole sculture e da tecniche miste (gli “Scherzi”) che raccontano un mondo fantastico fatto di creature nascoste e indefinite sempre in equilibrio precario e mobile, in un gioco perfetto di vuoto e di pieno, di materia e
astrazione, di colori primari e forme suggerite. Il pensiero di essere custodi e potere mostrare uno di questi Ri-Tratti alle migliaia di visitatori che ogni anno passeranno al Castello ci onora. L’opera andrà ad affiancare quelle donateci da altri artisti che hanno saputo leggere e capire a fondo questo luogo e ciò che esso rappresenta: una collezione ideale che è un asincrono omaggio alla lungimiranza di nostro padre Gabriele il quale, già 40 anni fa, seppe vedere un nuovo futuro per il Castello; non più “solo” testimonianza di un celebre e glorioso passato ma punto di riferimento importante per l’arte contemporanea oggi e, ci auguriamo, per sempre.