Gaetano Di Meglio | Abbiamo trascorso la prima parte di questa ripartenza dopo il covid con i giorni difficili. Sembrava che i reati e i pericoli ad Ischia di vivessero solo alla luce del sole. Furti di anziani, arresti, controlli: tutto di giorno. Tutto alla luce del sole. Poi, d’un tratto, un salto nel passato e nelle notti violente. Prima la rissa (definita dai Carabinieri) in Piazzetta, ieri notte, invece, l’aggressione al Bar Gatto Bianco e la storia di Via De Rivaz ci fanno tornare indietro nel passato di invivibilità e di criminalità.
Erano anni in cui la nostra isola non era più al centro di certe dinamiche e di certe schifezze.
Commentatori da bar
Quelli che chiacchierano sui social ma restano chiacchieroni da bar (quindi roba di poco, come è sempre stato) sanno tutto, conoscono i clan locali, sanno chi fa questo e chi fa quello, si atteggiano a commentatori social e sparano cazzate in sequenza sui controlli, su questo e su quell’altro. L’inchiesta sui rapporti tra l’isola e la malavita napoletana dei mesi scorsi ha fatto luce su uno spaccato della criminalità che conferma quanto e come certa schifezza non venisse a Ischia. Certo, avevamo altra schifezza e altra monnezza “finanziaria” e da colletti bianca della mala, ma non avevamo quella monnezza e quella schifezza che, attenzione, in questi giorni e in queste settimane ci spinge a stare zitti, ad avere paura e ad assumere atteggiamenti di omertà.
Non ce lo possiamo permettere. Non ci possiamo permettere di tacere, di non collaborare e di denunciare ogni dettaglio. Io, in verità, sarei dell’idea di iniziare a denunciare e realizzare una “colonna infame” con i nomi di chi fitta. Una sorta di lettera scarlatta del terzo millennio che diventa mappa e tag di un certo modo di fare.
Senza paura
Ischia deve prendere esempio dai suoi anziani e dai suoi deboli. Fino ad oggi abbiamo racconto almeno dieci truffe ad anziani sventate grazie alla denuncia e alla rinnovata fiducia (grazie agli uomini che oggi vestono le divise e parlo di tutte, in generale) tra cittadini e forze dell’ordine. Non lasciamo coperta nessuna traccia. Non consentiamoci nessuna paura e nessuna omertà. Chi sa, parli! Chi sa abbia fiducia di Carabinieri e di Polizia. Non lasciamo spazio a chi sfrutta la leva della paura e dell’omertà!
A parte tutte le chiacchiere e i chiacchieroni,il problema di chi fitta è relativo. Il vero nocciolo della questione è che la vera camorra sta entrando nelle aziende ischitane, piene di debiti e le rileva a 4 soldi. Mica è lo spaccone napoletano che si atteggia a camorrista e fa solo numeri con la bocca. SVEGLIATEVI da questo sonno
repetita iuvant
mica si deve vendere per forza alla camorra, si chiude e basta, cosi nessuno rileva niente.
Se poi vediamo le porcherie che si sono fatte e si continuano a fare nei confronti di soggetti che non sono protetti, forse conviene affiancarsi alla camorra. Purtroppo questa è l’Italia dei papponi che ci governano e non hanno mai fatto niente per tutelare i cittadini.