venerdì, Gennaio 17, 2025

Ischia e il problema della movida nei locali senza regole. Qui Via Francesco Sogliuzzo e il D52

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Il Comitato residenti di Via F. Sogliuzzo con una nota inoltrata al Comando Polizia Municipale Ischia, al Commissariato di Ischia, ai Carabinieri, all’ASL Napoli 2 Nord, alla Mandataria SIAE di Ischia, all’ENPALS e all’Ispettorato INPS Napoli pone l’accento sul problema legato alla convivenza con la nuova attività denominata “D-52”

La nota

“Caro direttore – scrivono – questa volta siamo noi residenti di Via Francesco Sogliuzzo ad Ischia a chiederLe un piccolo angolo di spazio del Vs. quotidiano per la pubblicazione di un tema a noi ormai troppo caro: il problema della movida senza regole. Siamo ben consapevoli che proveniamo da un periodo economicamente “difficile” per utilizzare un eufemismo come quello della pandemia “covid-19” e che dopo neanche aver preso un sospiro di sollievo ci siamo ritrovati in un altro periodo “difficile” legato alle conseguenze più o meno dirette della guerra in Ucraina. Partiamo inoltre dal presupposto che a prescindere siamo tolleranti nei confronti delle attività economicamente danneggiate e ben disposti nei confronti di chi nonostante tutto decide di intraprendere un nuovo percorso in tale direzione. Il problema è che anche la tolleranza ha un limite e quel limite non va superato. Da poco – chiosano – in questa zona è stata avviata una nuova attività denominata “D-52”, la quale inizialmente impostata come pub-bar è diventata successivamente una vera e propria discoteca. Luci rosse all’esterno e illuminazione a “notte” all’interno. Un’impostazione quasi per l’appunto da locale di appuntamento oltre che da discoteca. Questa attività da poco organizza veri e propri eventi con intrattenimenti danzanti, nella fattispecie di ballo latino con volumi assordanti, privi di qualsiasi autorizzazione in materia e fuori da ogni minima forma di rispetto della reciproca convivenza.

Ci siamo informati attraverso i nostri legali e da un pubblico accesso agli atti del Comune attraverso indagini private il locale è sprovvisto di autorizzazione art. 68 tulps, un documento che è rilasciato dal SUAP, previo parere su progetto emesso da un’apposita Commissione di Vigilanza pubblico spettacolo e, nei casi più complessi, anche previo sopralluogo della Commissione che dovrà verificare se i locali sono dotati di tutti i relativi requisiti di sicurezza e insonorizzazione in base alle normative in essere.
Sembrerà paradossale ma le attività e i residenti della zona possono convivere in un clima di collaborazione reciproca purché ci si rispetti a vicenda. La cosa che tuttavia desta ancora maggiore preoccupazione in noi residenti è il fatto che le forze dell’ordine “chiudano un occhio” ben consapevoli della situazione, e le pattuglie accondiscendenti transitate in zona durante gli eventi lo dimostrano.

Le accuse

Non ci vuole il “genio della lampada magica” per capire che il locale – accusano i promotori della nota anche se Il Dispari non è in grado di verificare quanto affermato – non è dotato di insonorizzazione acustica, che mancano gli elementi basilari in materia di sicurezza di locali pubblici per i trattenimenti danzanti come uscite di emergenza con appositi maniglioni antipanico, impianti antincendio dedicati e via discorrendo. Speriamo infine che ovviamente tutto il personale coinvolto nello svolgimento della serata sia correttamente inquadrato presso i relativi istituti del lavoro e che il tutto sia svolto nel massimo della legalità in quanto procederemo a notificare il presente per conoscenza a tutti gli organi preposti alla verifica delle norme in materia. Invitiamo inoltre per conoscenza la Dott.ssa Kesler Laura mandataria S.I.A.E. a verificare la corretta inquadratura dell’agibilità INPS ex ENPALS da parte dei disk jockey coinvolti nell’evento in quanto a breve partiranno tutte le denunce agli istituti preposti per indagini in materia da parte dei nostri legali.
Un breve collegamento inoltre all’ultima ordinanza emanata dal nostro Sindaco Enzo Ferrandino relativamente alle limitazioni degli orari per lo svolgimento di attività musicali all’esterno e all’interno dei locali.

I controlli invocati

A tal proposito vorremo rammentare alle nostre amate forze dell’ordine che in questo periodo difficile come quello estivo dove il tasso di inciviltà e criminalità è in aumento e dove quindi le loro energie sono già quasi interamente profuse alla lotta alla criminalità e al disordine pubblico che effettuare musica all’interno dei locali ad alti volumi con le porte aperte e per non finire con i diffusori acustici rivolti verso l’esterno, equivale di fatto ad effettuare musica all’aperto -evidenziano giustamente – e che quindi vengano fatti rispettare gli orari della musica all’aperto per chi cerca di ovviare lasciando aperte le porte che volgono all’esterno. Auguriamo all’attività oggetto della presente un prosperoso futuro, cosa che tuttavia non potrà avvenire con questi presupposti e con una tipologia di lavoro incentrata sull’illegalità e sul non rispetto della residenza limitrofa. La nostra più grande colpa è quella di vivere in una zona dove il tasso di concentrazione di attività notturne e particolarmente rumorose è già molto elevato e non possiamo e non consentiremo che questa situazione – commentano in conclusione – venga ulteriormente aggravata peraltro in maniera del tutto illegale.”

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