venerdì, Gennaio 17, 2025

Musica, il day after dell’ordinanza riparatoria

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Gaetano Di Meglio | Da qualche giorno, soprattutto sui social ho letto le esternazioni di pseudo nottambuli o personaggi in cerca d’autore che si agitano tra qua e la senza fare nulla di sostanzioso nella vita che si lambiccavano il loro poco abile cervello nel commentare l’ordinanza di Enzo Ferrandino. Quella che blocca la musica all’esterno dei locali alla mezzanotte. Un’ordinanza che non dovrebbe sorprendere gli addetti ai lavori.
Un’ordinanza che, invece, dovrebbe essere ben accolta dagli addetti ai lavori perché è un’ordinanza riparatoria. Già, un’ordinanza che mette ordine e rende tutti uguali. Non c’è nulla di nuovo da rilevare nell’ordinanza emessa da Enzo Ferrandino se non l’incapacità dell’Ente di scrivere ordinanze intelligibili e la capacità di far rispettare quanto emesso negli anni.

Cose note e assenza di controlli

E allora, se oggi, un addetto ai lavori si lamenta di aver un concorrente in meno, significa che siete dilettanti allo sbaraglio e non addetti ai lavori.
Se tu, tizio o caia che sia, scrivi la più grande cazzata del secolo “così vogliamo fare turismo” e non sai quali sono le regole in vigore, significa che te ne devi andare tu per primo e poi il tuo codazzo che ti segue lontano dalla nostra isola.
Poi, è chiaro, viene fuori l’altro aspetto grave della vicenda: la mancanza e l’incapacità del controllo. Cosa ci è mancato? La volontà? Le forze? L’impegno? Il pugno duro? Beh, questo è un fattore importante che, però, ugualmente è stato asfaltato dal recente voto alle comunali e dalla mancanza di alternativa politica nel paese.
Albanelli ne ha gridato l’ingiustizia, da solo, da tempo. Gli abbiamo dato credito e ascolto, ma i Giovan Battista di tutti i tempi, poi, si trovano con le teste mozzate.
Un anno fa, più o meno, criticai la decisione di Enzo Ferrandino di non concedere ulteriori autorizzazioni per “suonare”. Era un fermo che non avrei messo e un punto programmatico di una sorta di rilancio che avrebbe, invece, coinvolto un nuovo sistema di fare intrattenimento ma niente. Oltre ad essere stata sorda (per altre motivazioni, sia chiaro, ndr) la politica lo è stata anche l’imprenditoria.

La guerra degli imprenditori

Un’imprenditoria ferma che vive delle sue autoantipatie e che porta avanti le sue battaglie e guerre intestine (e non prendiamo posizione sulle ragioni) a colpi di autodenunce e che, purtroppo, ci lascia nella stessa condizione di sempre.
A lato pubblichiamo la nota di protesta dei residenti contro il D52 su Via Francesco Sogliuzzo, ma la storia che si ripete alla Riva Destra è costante. Nota. Raccontata.
Eppure, però, attenzione, è una storia che quest’anno ancora deve andare in “onda”. Il set si è spostato altrove. Il set di è spostato dove era prima, in Piazzetta San Girolamo, l’ex centro dell’isola poi diventato dormitorio e ora set di risse e di “rapine” come quella del Gatto Bianco.
Abbiamo 12 anni di ritardo nei controlli? Si! Abbiamo consentito che le ordinanze non avessero efficacia per tutto questo tempo? Possibile, eppure, però, l’eco di certe serate e di certe estati non possono passare via senza insegnare nulla.
Quanti ischitani ricordano il “Valentino” negato d’estate? Beh, non facciamo finta di non ricordarci. Il Valentino è sempre il tempio del “godersi la vita” e le sue scale verso il basso sono sempre la passeggiata più bella del divertimento a Ischia.
Cosa cambia con l’ordinanza di quest’anno? Cambia che finalmente al Comune di Ischia sono riusciti a scrivere un’ordinanza che non contenesse, al suo interno, discriminazioni e tenesse tutti sullo stesso livello.

Ieri larghi, oggi stretti

Certo, chi si è visto “stretto” oggi si lamenta, ma il resto che si lamenta a fare? Capisco la rabbia di Marcello Bondavalli e di Mimmo Racioppoli, ma gli altri? Perché si lamenta chi, negli anni scorsi, vedeva i propri concorrenti andare avanti e lui restare fermo? Vuoi vedere che i target sono differenti e che certe fissazioni sulla “qualità del turismo” (che non sapremo mai quale sarà il suo livello di percezione) sono sbagliate? Dall’altro lato, poi, ci sono i “residenti” ovvero quelli che vivono al centro del paese che pretendono di avere gli agi della periferia. Facile, non si può avere tutto.

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