sabato, Settembre 21, 2024

Registrare un logo o marchio? Differenze e cosa sapere

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Registrare un logo significa adoperarsi al fine di tutelare l’elemento grafico che contraddistingue la propria attività e i relativi prodotti o servizi.

Il logo rappresenta un vero e proprio biglietto da visita, graficamente ricopre una funzione essenziale in quanto permette di identificare facilmente la propria attività, online e offline.

Tuttavia, per evitare che altri si approprino del proprio logo e per goderne dell’utilizzo in via esclusiva bisogna registrarlo.

Registrare il logo, oltre a quanto riportato garantisce:

  • Maggior valore commerciale percepito ed effettivo
  • Possibilità di cedere a terzi l’utilizzo
  • Difendersi contro la contraffazione.

Per saperne di più in merito all’ultimo punto consigliamo la lettura di questo post sulla contraffazione di un marchio.

Registrare un logo o un marchio?

Solitamente, tra non addetti ai lavori, logo e marchio sono utilizzati come termini sinonimi. Ma, in realtà, esistono alcune differenze.

Il logo è solo un elemento grafico del marchio. Quest’ultimo è generalmente composto, per l’appunto dal logo, ma anche dal nome, dal payoff e dal pittogramma.

Di conseguenza il logo essendo solo un elemento del marchio, può essere registrato come tale, oppure insieme agli altri elementi che definiscono l’intero marchio.

Generalmente si distingue:

  • Il marchio verbale: quando l’esigenza è tutelare solo gli elementi scritti ma non la grafica
  • Il marchio grafico: quando la tutela è richiesta solo per gli elementi grafici
  • Il marchio misto: quando si richiede tutela per tutti gli elementi presenti e identificativi del proprio marchio.

Registrare un logo o un marchio: da dove iniziare

Per registrare un logo bisogna presentare la domanda di registrazione rivolgendosi alla Camera di Commercio o all’UIBM. È un’operazione da compiere solo dopo aver verificato alcuni aspetti preliminari.

In primo luogo, bisogna verificare che il marchio rispetti tutti i requisiti richiesti per la registrazione.

Deve cioè essere nuovo, originale e rispettare i requisiti di liceità. Prassi prevede che mediante la cosiddetta ricerca di anteriorità, un professionista autorizzato verifichi presso le banche dati la presenza di loghi uguali o simili che potrebbero rappresentare un ostacolo alla registrazione.

Consultare le banche dati è un’operazione necessaria. Infatti, registrare un marchio uguale ad un altro già registrato può comportare problemi di tipo legale che potrebbero sfociare in una richiesta di risarcimento del danno.

Registrare un logo: passo dopo passo

Dopo essersi accertato che il proprio logo rispetti i suddetti requisiti, non resta che presentare la domanda avviando così l’iter che in ultimo porterà alla registrazione vera e propria.

È bene ricordarsi che durante la fase di registrazione è richiesto di indicare la classe o le classi merceologiche per le quali si desidera far valere il proprio diritto.

La tutela infatti è valida solo per i settori indicati nella domanda.

Inoltre, è richiesto d’inserire tutta una serie di informazioni tra cui:

  • I propri dati anagrafici
  • Una rappresentazione del logo.

Una volta inserite tutte le informazioni richieste, in via telematica o in formato cartaceo, bisogna inviarle all’UIBM.

Costi

Per registrare un logo è necessario affrontare alcune spese. I costi sono:

  • 101 euro per la registrazione del marchio e comprensivo di una classe
  • 34 euro per ogni classe aggiuntiva alla prima
  • 16 euro di marca da bollo.

Qualora si presentasse domanda mediante la Camera di Commercio bisogna considerare ulteriori 40 euro di spese.

Le spese sono relative alla registrazione del marchio in Italia. È possibile estendere la tutela del logo anche all’estero, in Europa, registrando il Marchio Comunitario.

In quest’ultimo caso i costi risultano più elevati e partono da 850 euro più 50 euro necessari per aggiungere una seconda classe merceologica e 150 euro per ogni classe aggiuntiva alla seconda.

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