Ida Trofa | Lacco Ameno: carte false per l’affidamento dei servizi portuali, D’Andrea prova a rispondere alle accuse di brogli e dichiara la “sospensione con effetto immediato della gara”: quando il rimedio è peggiore del male.
Il Responsabile Unico del Provvedimento, nonché capo del settore UTC del comune di Lacco Ameno replica alle pesanti contestazioni mosse a carico delle procedure di gara espletate nel merito del porto di Lacco Ameno e rintuzza, dopo la richiesta avanzata a suo carico dalla Marina di Capitello Scarl, affinché lo stesso venisse rimosso dal suo ruolo. Un arrampicarsi sugli specchi che, nel tentativo di smentire, conferma tutte le criticità emerse in questi giorni nel merito delle questioni afferenti l’infrastruttura cittadina. Nulla o poco conta aver fermato tutto: il dado è ormai tratto e il bando per i servizi portuali annullato. E non c’è neanche bisogno di attendere il merito del TAR fissato per il prossimo 6 settembre.
Il tentativo politico, evidente, di strappare alla Marina di Capitello scarl di Giuseppe Perrella e Domenico De Siano, gli approdi lacchesi affidandosi ad altra società “amica”, si sta trasformando nella caporetto del governo di Giacomo Pascale.
Una vicenda, ormai, senza più alcun mistero che nelle scorse settimane ha vissuto momenti cruciali e le cui conseguenze, anche economiche, sono tutte a carico della comunità. Fiumi di danaro pubblico stracciati e risorse gettate al vento.
In particolare, agli atti del municipio, pesa la PEC della Cesino Paolo & C. Sas di Castellammare che aveva svelato i magheggi, i timbri e le firme non autentiche prodotte pur di aggiudicarsi la procedura a gara e dunque prendersi il porto.
La Sas stabiese aveva chiesto l’annullamento della gara per l’affidamento dei servizi del porto in favore della Marine Sub di Bacoli dichiarando, candidamente, di non aver mai partecipato alla gara né firmato garanzie di avvallamento in favore di quest’ultima.
La società di Castellammare di Stabia si era riservata, altresì, azioni legali squarciando il velo sugli illeciti, gli interessi e le forzature che si celano dietro l‘affaire porto di Lacco Ameno. Una mail certificata dal contenuto inequivocabile inoltrata dal legale della Cesino, l’avvocato Massimo Coppola.
Questi, con un documento scottante, che testimonia la gravità assoluta dei fatti, si era rivolto ai pubblici uffici locali, all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che con il presidente Andrea Annunziata governa i principali porti campani per la revisione dell’iter in cui, loro malgrado, erano stati tirati in ballo.
Al disconoscimento dell’avvalimento era succeduta una richiesta perentoria della Marina di Capitello scarl a carico, ancora, di D’Andrea.
Il responsabile unico della scarl, Giuseppe Perrella, aveva forzato la mano per ottenere l’annullamento, parlando senza mezzi termini e a ragion veduta di “una procedura ad evidenza pubblica caratterizzata da una serie concatenata di illegittimità – con riflessi anche di natura penale – che impongono l’annullamento in autotutela, in uno alla declaratoria circa la sussistenza di un eventuale conflitto di interessi in capo al RUP, Arch. D’Andrea Vincenzo, che impongono al RPCT di avocare a sé il procedimento e/o assegnarlo ad altro dipendente con funzioni apicali e di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Napoli”.
La risposta di D’Andrea
Nel tentativo di arginare l’inarrestabile fiume di fango e verità che si è aperto sulle pratiche poco cristalline del Municipio di Lacco Ameno, il responsabile del III settore ha accennato una prima replica agli strali lanciati direttamente da Castellammare.
La replica inviata anche alla Guardia di Finanza – Tenenza di Ischia, alla Procura della Repubblica, oltre che al Coppola, alla Cesino sas, alla Marine Sub e anche alla Marina di Capitello Scarl.
Nel merito dell’affidamento dei servizi di supporto alla gestione del porto turistico di Lacco Ameno per il periodo 1/7/2022 — 31/10/2022 con la richiesta annullamento atti del procedimento amministrativo e riserva di azione legale avanzata nei riguardi dell’Ente Locale, così scrive l’architetto di San Giorgio a Cremano riferendosi alla comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell’art. 7 della Legge 241/90 e ss. mm. e ii., prot. n° 8092/u del 28.07.2022: “Con riferimento alla comunicazione di avvio del procedimento sono pervenute in data 09.08.2022 prot. n° 8590, memorie ex art. 10 Legge 241/90 della società Marina del Capitello s.c. a .r.l., nelle quali, tra l’altro, è prospettato “Di qui una procedura ad evidenza pubblica caratterizzata da una serie concatenata di illegittimità — con riflessi anche di natura penale – che impongono l’annullamento in autotutela della stessa ex art. 21 nonies Legge 241/90, in uno alla declaratoria circa la sussistenza di un eventuale conflitto di interessi ex art. 6 bis della Legge 241/90 in capo al RUP, Arch. D’Andrea Vincenzo, che impongono al RPCT di avocare a sé il procedimento e/o assegnarlo ad altro dipendente con funzioni apicali e di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Napoli”.
Procedimento sospeso con effetto immediato
D’Andrea mette così la parola “fine” anche all’inter di affidamento ex novo dei servizi portuali. Fine ingloriosa di un’azione politico amministrativa messa su senza capo né coda, bensì per capriccio.
Un capriccio che l’architetto ha assecondato e che oggi rischia di pagare caro e in prima persona.
“Pertanto – scrive D’Andrea -, fermo la inconsistenza e la infondatezza delle criticità segnalate dalla società Marina del Capitello s.c. a .r.l. nella richiamata nota – sottolinea – che verranno contestate nelle sedi opportune, in attesa delle determinazioni di competenza da parte del Responsabile per la prevenzione della corruzione della trasparenza del Comune di Lacco Ameno in ordine alla presunta sussistenza di un eventuale conflitto di interessi ex art. 6 bis della Legge 241/90 in capo allo scrivente RUP, il procedimento in oggetto è sospeso con effetto immediato”.
Come ti affondo l’aggiudicazione sbagliata: Avvilimento falso, disconosciuti i timbri e le firme
Nella sostanza la Marine Sub, la società bacolese, concorrente della Marina di Capitello Scarl, ha presentato un avvallamento falso.
Fatti, che assumono i contorni di reati importanti condotti in nome e per conto anche della pubblica amministrazione e che in queste ore hanno portato alla prevedibile richiesta annullamento degli atti con la minaccia di una possibile azione legale.
Questioni sulle quali, ora, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto di Napoli e di Castellammare di Stabia e, infine l’ente locale, sono chiamati a dare risposte.
Coppola nel merito dell’Affidamento dei servizi di supporto alla gestione del porto turistico di Lacco Ameno per il periodo 1/7/2022- 31/72022 rivela fatti di assoluta rilevanza penale e non solo, con tanto di “Richiesta annullamento atti del procedimento amministrativo” e “Riserva di azione legale”.
Uno strenuo tentativo di difesa, una grana, che il RUP arch. Enzo D’Andrea si sarebbe potuto evitare, lo ribadiamo, se solo avesse svolto con attenzione il proprio ruolo e non eseguito, esclusivamente, gli ordini della (mala)politica.
Resta la grande amarezza per il porto di Lacco Ameno, unica infrastruttura del paese, trasformata in terreno di scambi e mercimoni, un becero sistema di interessi e trastole che, da risorsa, lo hanno trasformato in piaga.
Una vicenda, quella dipanatasi tra le bitte del Capitello, all’ombra del Fungo che non spetterà mai di sorprenderci per l’estrema deriva che, negli anni, è stata capace di assumere e che di certo non potrà fermarsi ora.
Una storia di pessima qualità amministrativa e che, purtroppo, espone la credibilità dell’ente ad un pubblico ludibrio ingiutificato.
ma di cosa e di chi parliamo-per favore