Sandra Malatesta | E in questi giorni tutti i bambini dei nostri vicoli facevano il conto alla rovescia. Mancano 5 giorni al 31, torniamo nelle nostre case comode. Tanti negli anni sessanta e settanta affittavano le proprie case per due mesi e si stringevano in altre piccole o dalle nonne. Ricordo quando le mie amiche riempivano gli scatoli con la roba da portare e con quella da lasciare chiusi con la corda e messi negli armadi. Molti davano le case chiudendo a chiave alcuni armadi dove c’erano i vestiti e i cappotti invernali tenuti bene dalle palline di naftalina. Tutti i villeggianti restavano fino a tardi sulla spiaggia quasi a voler godere ogni minuto che mancava alla partenza. Le donne ischitane affidavano i figli piccoli ai fratelli per cominciare a lavare stirare e sistemare tutti i panni da riportare nelle case che avevano fittato.
Un via vai nei vicoli il 30 e il 31 Agosto con piccoli e grandi che portavano roba, era come una festa per tutti. Quando i villeggianti partivano, spesso lasciavano nelle case oggetti che a loro non servivano. Alcune mie amiche trovarono tamburelle, super santos, salvagenti. Noi non fittavamo perché alle Palazzine Del Sole, babbo aveva bisogno dello studio per fare lezioni private estive a chi era stato rimandato, anche a figli di villeggianti.
Ma io amavo quei giorni e partecipavo aiutando le mie amiche a mettere a posto la roba. Di colpo il primo settembre, un mare limpido, un silenzio rotto solo dalle corse dei bambini, ci dava la sensazione di essere di nuovo soli pronti a ricomporre le nostre chiorme di gioco che in estate si erano disperse. Arturo il “Liprone” vendeva a metà prezzo angurie e spighe, e fuori ai bar in serata si rivedevano i tavolini con intorno i giocatori di carte.
Tutti sembravano più felici, e lo erano perché erano entrati soldi in più nelle case. L’estate che stava finendo ci stava regalando giorni particolari che erano pieni di cose da fare ma anche di ore di giochi. La cartoleria Di Meglio toglieva dalle vetrine i Souvenir e metteva quaderni penne, matite, pennini, inchiostro. I due mesi pieni pieni di villeggianti non erano volati ma ne avevamo vissuto ogni momento. Ischia è un’isola fatta di zone diverse, ma le sue spiagge sono uniche e particolari, e tanti venivano soprattutto per le spiagge e il mare. E in questi giorni avverto quei giorni e ricordo, e so che l’estate di quegli anni significava sacrifici ma anche benessere in più per tutti…