giovedì, Gennaio 16, 2025

Cure termali: arriva il +20% Al via la convenzione con il SSN

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PEPPINO DI COSTANZO: UN OBIETTIVO IMPORTNATE. L’intervento sul sistema tariffario è stato richiesto e concesso per consentire un recupero almeno parziale dei costi, in particolare di quelli energetici, che nell’ultimo periodo, come è noto, a causa della guerra in Ucraina

Ugo De Rosa | Una notizia attesa con ansia dall’intero settore termale italiano e dunque anche dai termalisti isolani. Giovedì 8 settembre si sono concluse le trattative durate ben due anni tra Federterme, le Regioni e la Commissione Salute per il rinnovo della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale per le prestazioni termali. L’accordo sottoscritto prevede il rinnovo per il triennio 2022-2024 e anche un incremento delle tariffe per le cure erogate dal SSN. L’intervento sul sistema tariffario è stato richiesto e concesso per consentire un recupero almeno parziale dei costi, in particolare di quelli energetici, che nell’ultimo periodo, come è noto, a causa della guerra in Ucraina si sono innalzati – e continueranno a farlo – con percentuali tali da mettere in crisi ogni azienda.

Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente di Federterme Confindustria Massimo Caputi, che in questa circostanza rivolge anche un ringraziamento «per aver compreso la necessità non più rinviabile di supportare il settore termale, gravemente danneggiato già dal Covid e ora dalla crisi energia». Due autentiche “mazzate” per il comparto e per la intera economia.
Un traguardo finalmente raggiunto e di grande rilevanza anche per l’economia turistica isolana, che ha nel termalismo una risorsa fondamentale.
Il tutto, come sottolinea il presidente Caputi, in un periodo di grandi difficoltà «in cui tutto il Paese sta vivendo momenti complessi».

E in riferimento alle tariffe sottolinea che «l’adeguamento economico che, insieme agli altri strumenti, che con lavoro costante e certosino siamo riusciti a fare attivare al legislatore, ci ristora, in parte delle perdite subite a causa degli eventi degli ultimi due anni e mezzo, mentre permane un grave pericolo dalla crisi energetica».
E Caputi chiude proprio con un riferimento alla pandemia: «Peraltro il Sistema Termale Italiano sta dimostrando un’ulteriore grande funzionalità nel trattamento delle patologie post Covid».
A tirare un sospiro di sollievo sono i termalisti, tutti gli operatori del settore ma nel complesso l’intero tessuto economico isolano. Fino al termine del 2024 il settore potrà godere di una boccata di ossigeno, sperando che nel frattempo gli scenari internazionali mutino verso direzioni più favorevoli.

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