Marianna Lamonica è stata eletta presidente della sezione dell’Anpi “Teresa Mattei” dell’isola d’Ischia. Un nuovo soggetto politico e associazionistico dall’alto valore sociale che arriva, tra l’altro, in un momento particolarmente caldo. Viviamo un periodo post-elettorale dove l’argomento principale è il potenziale pericolo fascismo. E a Ischia si risponde con l’altro lato della medaglia: con i partigiani.
– Presidente, ad Ischia non nascono sezioni di Fratelli d’Italia, bensì quella dei partigiani…
«Già, sembra una iniziativa fatta, diciamo apposta, ma è una cosa a cui pensiamo da tanto tempo e che parte da lontano. Per una serie di incontri fortuiti, ma forse non tanto, perché poi le cose avvengono se uno lo vuole. Da tempo pensavo di aprire una sezione, veramente avevo idea di farmi una tessera a Napoli. Poi ci è capitata questa occasione, quanto mai bella, di poter aprire una sezione sull’isola di Ischia e così è nata».
– Non credo al pericolo fascismo, perché non lo vedo nella realtà, però penso sia importante riscoprire quella che è la ricchezza del dibattito a prescindere dall’antagonismo delle due parti.
«Io penso che la memoria degli antifascisti e la memoria dei partigiani sia da preservare e da trasmettere. Forse non c’è il pericolo fascismo, ma il fascismo oramai è diventato tante altre cose. Ci sono tanti fascismi. Cioè le ingiustizie sociali, tutte le ingiustizie che avvengono, le guerre su tutto, fanno parte tutte di vari fascismi. Insomma, terminazioni del fascismo. Certo non è che siamo sotto un colpo di Stato, non è che dobbiamo difenderci e armarci, ma in ogni caso bisogna essere vigili perché la libertà è una cosa che si costruisce giorno dopo giorno, che va alimentata e va riempita di contenuti e non deve essere data per scontata. E lo hanno detto meglio di me e prima di me, tante altre persone».
CHI ERA TERESA MATTEI
– Questa figura di Teresa Mattei, a cui è intitolata la sezione, la vogliamo ricordare?
«Il nome di Teresa Mattei, è venuto fuori leggendo e ricercando i nomi, insieme ad altri, di probabili personaggi per l’intitolazione della sezione. Teresa ci è piaciuta prima di tutto perché è una donna, e una donna partigiana. E’ stata prima nella staffetta partigiana, poi anche comandante di brigata, quindi ha avuto anche dei ruoli che a quel tempo era difficile che venissero assegnati a delle donne. E’ stata la più giovane costituente. A 25 anni è stata eletta nella costituente ed ha partecipato alla redazione, in particolar modo dell’articolo tre, quello dell’uguaglianza, insieme a tutte le altre donne. Quindi una svolta. E’ una vita incredibilmente affascinante che noi vorremmo far conoscere perché una donna molto semplice. Ci sono dei video e delle interviste in rete in cui appare una signora dolce, ma con una forza e un carattere non indifferenti».
– Che è un po’ quello che rappresenta questa sezione che nasce, in qualche modo, da una donna con un carattere non indifferente. E lo fa in un momento in cui, diciamocelo, la politica locale, quella istituzionale, non agli “estremi”, va sempre di più a scemare e a deludere…
«Speriamo che sia un seme da cui nasca qualcosa di bello. Io penso che possa anche essere interessante riunire l’antifascismo, vedere e cercare quello che ancora c’è sull’isola. Ma di sicuro ce n’è tanto. E poi sarebbe interessante una cosa che pensiamo di fare come sezione, ovvero la ricerca proprio dei volti e dei nomi di quei tanti personaggi che sicuramente in quegli anni in qualche modo hanno contribuito alla ricerca della libertà».
– Su Ischia, pensi ci sia la necessità di avere una sezione dei Partigiani d’Italia?
«Non è una domanda scontata, mi è stata fatta anche proprio dal giornale dell’Anpi. Penso che sia giusto farlo ovunque e quindi a Ischia, perché no? Isola d’Ischia, logicamente, perché non siamo un solo comune».
GLI ANTIFASCISTI ISOLANI
– Quali sono le prossime iniziative della sezione?
«Oltre a far conoscere meglio la figura di Teresa Mattei, credo che l’iniziativa più importante sia questa ricerca che vorremmo fare sui nomi e sui volti dell’antifascismo ischitano. Inoltre il nostro vicepresidente, Davide Laezza, è un ragazzo giovanissimo con cui organizzeremo delle iniziative nelle scuole e che arrivino direttamente ai ragazzi. Lui studia scienze politiche a Roma, ma sicuramente è più vicino di me all’età dei ragazzi delle superiori. E quindi sarebbe interessante. Dunque immaginiamo di organizzare per prima cosa qualche iniziativa con le scuole».
– Sul fascismo, però, dobbiamo pensare che molto spesso c’è una sorta di strumentalizzazione, come è successo, per esempio, qualche mese fa con i fatti ischitani del liceo. Tu pensi che anche questa sia una risposta?
«Io penso che i ragazzi siano molto disorientati in questi questo periodo e me ne accorgo già guardando mia figlia. Voglio dire, nonostante respirino aria diversa dagli altri, i ragazzi sono disorientati, oppure non sono interessati, il che forse ancora è ancora peggio. Vanno comunque capiti, interpretati ed è necessario, secondo me, che la società insieme alla scuola e insieme al volontariato, all’associazionismo facciano quadrato intorno a questi ragazzi per dotarli degli strumenti giusti per poter capire che cosa sono, che cos’è il fascismo e che cos’è stato e che cos’è la libertà che oggi loro respirano senza sapere di averla».
– Qual è il limite tra proselitismo, propaganda e politica? Mi spiego meglio: andiamo nelle scuole a spiegare che cos’è l’antifascismo ed è okay. Fa parte della nostra Costituzione, spieghiamo cosa è stato il fascismo, e ci sta. Ma poi, dopo, qual è il limite che non dovremmo superare per evitare di scadere nel proselitismo e nella propaganda? Ma restare negli argini della informazione e della formazione?
«Penso che non si faccia proselitismo andando a spiegare ai ragazzi che cos’è la bellezza della Costituzione, che cosa è stata la lotta partigiana, tenendo conto che la lotta partigiana non è una lotta connotata in maniera particolare e di un solo colore. I partigiani, cioè il comitato di liberazione nazionale, era ampio e partiva dai monarchici fino ad arrivare ai partigiani bianchi. Voglio dire, quello è stato un esempio importantissimo di come insieme si possano fare delle cose e cambiare la situazione. Non credo che si che si finisca nel fare proselitismo. Basta spiegare la Costituzione, che parla da sola, e spiegare quello che hanno fatto. Non c’è alcun altro pericolo».
– Domanda che, poi, in qualche modo nasce dall’idea di dare un titolo a questa intervista: siete un po’ quelli di Bella Ciao?
«Noi siamo quelli di Bella Ciao, assolutamente! E nel mio saluto quando sono stata eletta presidente sabato scorso, alla fine ho augurato Bella Ciao».
Giovani disorientati
«Io penso che i ragazzi siano molto disorientati in questi questo periodo e me ne accorgo già guardando mia figlia. Nonostante respirino aria diversa dagli altri, i ragazzi sono disorientati, oppure non sono interessati, il che forse ancora è ancora peggio»
Il centro sinistra è, tranne una parentesi di un anno, al governo dal 2011 : non siete stati in grado di cambiare nulla per quanto riguarda “le ingiustizie sociali”. Così x la guerra , avete appoggiato la linea americana cioè dare le armi all’ ucraina e non cercare un accordo diplomatico. Mi dice cosa c’entra il fascismo? Sempre colpa del fascismo? Ma fatemi il piacere.
Ricordo alla presidente, che c’è solo da vergognarsi a rappresentare quelli che in Italia hanno massacrato più Italiani che nemici della Nazione, stuprato donne e bambini, rubato di tutto con violenze irraccontabili e questa se ne viene a parlare di Fascismo? si metta vergogna. Venga nel Veneto, o in Lombardia a sentire dalle vive voci cosa è stato il Partegianesimo, UNA ROVINA. Statte zitt, pe favor