Mentre gli “Ignazi” di Casamicciola lo sognano come Belen e vivono il loro orgasmo collettivo in attesa della sua venuta, l’eurodeputato Giosi Ferrandino commenta il momento politico internazionale e, pungolato, promuove Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso, difende il lavoro del PD sui territori e svela (e non svela) i suoi piani su Casamicciola.
5 giorni fa, nel frattempo, l’eurodeputato Giosi Ferrandino ha votato, insieme con il PD, “azioni per la fine immediata della guerra” e lo ha annunciato con questo posto: “Come molti colleghi Eurodeputati PD ho votato l’emendamento che chiede azioni per la fine immediata della guerra, che vi allego nei commenti, e non credo di dover giustificare la mia scelta. La pace è un valore universale, non una bandiera politica. La polemica di Conte – attacca Ferrandino – è come al solito strumentale e futile, ennesima dimostrazione di quanto siamo inconciliabili sul piano politico. Tra l’altro, il testo della risoluzione specifica in maniera inequivocabile che è dovere degli europei sostenere l’Ucraina con ogni mezzo e condanna il modo altrettanto inequivocabile l’aggressione della Russia”. Incuriositi, gli abbiamo posto qualche domanda.
Come i suoi colleghi eurodeputati del PD ha votato l’emendamento per la fine immediata della guerra.
“La pace – dice Ferrandino – deve essere l’obiettivo di tutti. Poco importa chi sia il primo a muovere il primo passo, la cosa fondamentale è far tacere le armi e le bombe, porre fine alle morti e alle sofferenze. Questo ovviamente non significa avere una posizione in dissonanza con quella del segretario Letta. Sono stato e sono per il pieno sostegno all’Ucraina, tanto sul piano economico che su quello militare. L’aggressione della Russia va condannata in ogni sede ed in ogni forma possibile. Questo tuttavia non significa che l’obiettivo ultimo non sia la pace”.
Sempre in tema di pace, il Governatore De Luca sta organizzando la sua manifestazione. Cosa ne pensa?
Penso che manifestare sia sempre un esercizio di democrazia, a maggior ragione quando il fine ultimo della manifestazione è la pace. Mi auguro solo che qualcuno non pensi che ci sia una parte del PD che vuole smarcarsi dal sostegno all’Ucraina. Lo ripeto: la pace è l’obiettivo che ognuno deve perseguire con ogni sforzo, ma nel frattempo va rinnovato ogni sostegno possibile all’Ucraina, per permetterle di contrastare questa vile e brutale invasione.
Ci sono problemi economici molto grossi sia per la guerra sia per l’inflazione. Come sta lavorando su questo tema l’Unione Europea?
La posizione del Parlamento Europeo è chiara. È finito il tempo degli indugi, serve sostegno economico ad imprese e famiglie così come è stato fatto per la pandemia. La posizione diversa la ha, purtroppo, ancora una volta il Consiglio (Europeo, ndr). Ci sono Paesi che si oppongono, adducendo che si favorirebbero troppo alcuni a discapito di altri. Questo continuare a non cogliere il fine ultimo dell’Europa è la rappresentazione plastica del perché in molti pensiamo che i Trattati vadano riformati. Il Consiglio è un anacronismo, non ha alcuna ragione di esistere. L’Europa come entità politica deve liberarsi di questi lacciuoli ed essere libera di muoversi a sostegno dei suoi cittadini, senza che logiche di conflitto tra blocchi ne frenino l’iniziativa.
Torniamo alla Politica. Ma davvero il problema del PD è l’identità?
I problemi del PD sono molti, alcuni sono palesi, altri meno. Si è creata una frattura ormai insanabile tra i vertici del partito e la sua base.
Un esempio: la composizione delle liste. In nessuna Regione si è tenuto conto degli elenchi approvati dalla base. La reputo una totale mancanza di rispetto nei confronti di chi vive il partito senza interessi diretti. Abbiamo composto le liste con una serie infinita di paracadutati.
Il risultato è che la base non si è riconosciuta in quelle candidature, che mancavano di rappresentanza territoriale. Ecco perché il 22% di agosto si è trasformato nel 19% scarso di settembre. Reputo lontano dai nostri valori, poi, fare la rincorsa ai 5 Stelle. Non abbiamo nulla che ci accomuni e se si pensa che il maquillage di Conte sia qualcosa di più profondo commette un errore di ingenuità. Il M5S continua ad essere populista e dimostrerà la sua vera natura appena si inizierà a parlare di temi. Non possiamo immaginare per il futuro del PD un ruolo subalterno ai 5 stelle, oppure rincorrere i temi della sinistra radicale per recuperare quanto, lo 0,5%?
Noi siamo sinistra riformista, moderata, che vede nella dialettica parlamentare, nelle proposte, nella costruzione di una società più equa, solidale e giusta i propri obiettivi politici. Non siamo né per i sussidi a pioggia né per la rivoluzione di classe. Il nostro obiettivo – aggiunge ancora Ferrandino – deve essere quello di lavorare sui temi. Cosa abbiamo intenzione di fare per le imprese e per le famiglie? Vanno benissimo i diritti ed è giusto che siano al centro dell’agenda, ma esistono altre questioni urgenti per le quali il PD deve stabilire una traiettoria. E da uomo del Sud, mi sembra che il tema del Mezzogiorno sia scomparso dall’agenda. Se dopo 40 anni ancora non riusciamo a comprendere quanto sia fondamentale per il sistema-Italia rilanciare il Mezzogiorno, se il PD non si fa portavoce di politiche di sviluppo serie ed efficaci, allora è facile comprendere perché i populismi avranno sempre la meglio nei nostri territori. Quando mancano lavoro, infrastrutture, imprese, possibilità, l’unica alternativa restano i sussidi”.
Onorevole, ma per rivedere il PD a Ischia, cosa bisogna attendere? Basta il congresso?
“Non cado nella provocazione. Il PD a Ischia trova ampia rappresentanza nei Consigli Comunali ed ha riferimenti solidi in Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso. I risultati del lavoro di questi anni credo sia il miglior biglietto da visita. Anzi, direttore, le dirò di più. Quanto fatto da Enzo e Dionigi è la dimostrazione dell’assunto di prima. Cioè, quando il PD ha una forte rappresentanza territoriale, esprime personalità nelle quali le persone riescono a riconoscersi, i risultati sono sempre ottimi. Il Congresso può offrire una spinta ulteriore solo a patto che siano queste le personalità di cui il Partito in questa fase dice di volersi servire. È chi vive il territorio, conosce le persone, i problemi, le necessità, a potersi fare portavoce della base, non un paracadutato che viene da Bolzano. Cosa potrà mai capirne della Campania, dei suoi cittadini e di quali siano le priorità?”
E per rivedere Lei sull’isola impegnato con una politica più attiva? Questo orgasmo collettivo che provano gli “Ignazi” a Casamicciola è basato su basi reali? O ti sognano come Belen?
“Vale il discorso che ho fatto più volte. Io sono al servizio della mia comunità. Se, insieme al mio gruppo, ma anche alle categorie produttive e sociali ed ai cittadini che incontreremo nelle prossime settimane, si deciderà che il mio contributo è necessario e importante per la ripresa del paese, di certo non mi sottrarrò ai miei doveri.”
statt a casa -nun fa guai
Il problema è un altro. Un conto è essere un partito di opposizione dove chi sta a potere non è altro che il demonio in persona che non fa altro che danneggiare il popolo lavoratore e un altro e stare al potere e cercare di mantenere il consenso con una casta di benestanti. In questa categoria io ci metto I publici dipendenti, i tassisti e i balneari. Per loro va bene il status qua. Quindi nessuna legge nuova e soprattutto nessuna liberalizzazione. E sempre più facile fare il rivoluzionario che costruire dopo!
Per chi non è esperto di politica le dichiarazioni riguardo Casamicciola vanno lette nel seguente modo: “Se, insieme al mio gruppo, capiamo di avere i numeri per poter vincere le elezioni certamente mi candiderò”…