domenica, Novembre 24, 2024

Demanio rovente, diffidato Gelsomino. “No” ai pontili sulla spiaggia sequestrata

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l’arenile è oggetto d’indagine. Si ripiega sul pio monte

Ida Trofa | La destituzione del sindaco, il commissariamento dell’ente, il certosino lavoro di riorganizzazione e civilizzazione dell’ente locale messo in essere dal delegato del Prefetto, Simonetta Calcaterra stanno mettendo a dura prova i nervi di molti politici casamicciolesi e loro sodali chiamati alla gestione del paese.
In queste ore è toccato al liquidatore unico Gelsomino Sirabella e alla partecipata Marina di Casamicciola, affidatagli dall’ex sindaco Giovan Battista Castagna. Sirabella senza la protezione politica è finito nella bufera: “Diffidato!”

Colpito dal fuoco incrociato della Capitaneria di Porto e del Commissario prefettizio. Nessun misterioso arcano, nessuna fattura insoluta o passaggio presso terzi di posti barca o banchine mega yacht. Il buon avvocato alle prese con le incombenze stagionali. Senza troppo riflettere, aveva disposto la rimozione dei pontili galleggianti e l’alloggio-deposito degli stessi sulla solita spiaggetta dell’Ancora.
Sirabella non aveva fatto i conti, però, con la necessità di rispondere ai criteri e alle logiche della sicurezza e della liceità della sua condotta in ordine alla disposizione impartita. Troppo abituato all’ombrello sindacale, il liquidatore di Marina, ed ex sindaco DC di Casamicciola, aveva dimenticato che la spiaggetta-deposito, da mesi è teatro di indagine ed è un’area a disposizione dell’AG. La sua operazione pontili è stata oggetto di contestazione e formali atti di richiamo. In riferimento c’è la diffida prot. 11362 del 14/10/2022, con obbligo di provvedere alla sistemazione “ad horas”.

La scena degli abusi e i depositi che sui luoghi di indagine
Un passo falso commesso con troppa leggerezza che ha determinato il nuovo intervento della capitaneria di Porto ed il richiamo vergato dalla Commissaria Calcaterra.
Gelsomino Sirabella reo di aver potenzialmente inquinato la scena dell’illecito e degli abusi, è stato costretto a rimuovere, immediatamente, i corpi galleggianti costituenti le darsene e le aree d’attracco del porto turistico reperendo nuovi spazi e aree di deposito. La zona è da tempo attenzione dalle autorità e dalla Procura della Repubblica per essere stata teatro di azioni antropiche ed interventi messi in essere senza le necessarie autorizzazioni. Abusi finiti nel mirino degli inquirenti che da luglio hanno determinato l’interdizione dell’area dove tra l’altro sfociano le fogne ed i liquami del canalone di Via Pio Monte della Misericordia.

Deposito Pio Monte
Marina di Casamicciola, i suoi nominati politici, Gelsomino Sirabella, costretti a rispettare le regole, bacchettati dal Commissario Prefettizio e dalla Capitaneria di Porto hanno dovuto eseguire gli ordini ed incassare il colpo.
Ovviamente, ordinata l’immediata rimozione dalla scena di indagine delle strutture, la scelta del nuovo deposito pontili è caduta sul solito Pio Monte e nel solito parcheggio lato giostrine. Ma non doveva essere interdetto perché a rischio crolli?
A quanto pare c’è la solita pezza a colori di Mimmo Baldino: in riferimento alla diffida prot. 11362 c’è la giusta autorizzazione prot. 11535 del 18/10/2022 rilasciata dal responsabile UTC ing. Michele Maria Baldino, con obbligo di provvedere alla sistemazione “ad horas”.
Fatto sta che, interdizione o meno, con tutti i dubbi sui potenziali rischi ed il pericolo inquinamento che l’operazione si porta dieto, ieri mattina un camion gru ha trasferito l’intero pacchetto pontili sotto l’enorme mole dello stabile fatiscente che domina il lungomare cittadino. Costo della operazione: 5000 euro.

A presiedere le operazioni lo stesso liquidatore Sirabella con il responsabile Giuseppe Barbieri che hanno coordinato le attività.
L’inchiesta in corso mette a dura prova gli equilibri ed il lavoro della partecipata casamicciolese. Ieri mattinata di grandi manovre e traslochi in corso Luigi Manzi. Una operazione “correttezza” che investirà solo il carrozzone municipale o riguarderà tutto il litorale e la scogliera trasformate in depositi di attrezzature e pontili?
Che fine faranno i pontili ammassati sotto il depuratore del Convento? L’attività degli inquirenti prosegue, nessuna area del demanio è esclusa. Almeno così dovrebbe essere.

Sì certo. La politica, il governo, le trattative. Le partecipate senza bussola e guida istituzionale, l’amministrazione affidata alla rigidità prefettizia, un’ente locale strabico e incapace di essere macchina perfetta, il governo protempore insediatosi all’indomani della destituzione degli eletti cerca di nobilitare la pubblica amministrazione cittadina, di dare certezza dell’agire istituzionale.
Tutto arriverà, questione di giorni. Intanto, nell’attesa, qualcosa di più grande sta accadendo nel retropalco. Finisce qui, o per lo meno cambia forma e metodo l’ordine (o il disordine se preferite), che ha governato (anche) la vita politica degli ultimi decenni a Casamicciola Terme.
Quanto sta accadendo sul fronte mare a Casamicciola Terme è anche il frutto di queste attività extra palco. Denunce, veti incrociati, forzature e tentativi di imporre la linea di governo da chi tesse le trame paesane pur di rimettere piede in municipio e gestire il potere. Un’attività che ingolosisce i più e che è pur sempre meglio che trovarsi un lavoro.

Nota a margine
Va detto, come piccola nota a margine dell’operazione in queste ore andata in onda, che la partecipata Marina di Casamicciola attende ancora, quale Società Unipersonale in Liquidazione, la liquidazione, permetteteci il gioco di parole, dei canoni relativi ai servizi in ambito portuale ed eliportuali da parte del Comune e del commissariato prefettizio.

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