L’Ischia di Massa Lubrense e dell’Arcoleo non c’è più. E’ stata sommersa da pagine di polemiche e di puntuali critiche che hanno raggiunto il segno della buona fede, dell’attaccamento ai colori giallo blu e del “voler bene” all’Ischia. Solo due giorni fa, la platea ischitana abituata ad addetti stampa mimetizzati e critiche legate agli affari dei singoli, Mister Enrico Buonocore ha dovuto ammettere gli errori dei suoi e ha scaricato la colpa su chi, quegli errori, li aveva visti e ci aveva passato sopra un buon evidenziatore.
Una storia, queste, cancellata dalla prova del Mazzella. Un’Ischia affamata, che ha voglia di riscatto, che vuole vincere, che raddoppia, che punta l’avversario, che sfrutta le occasioni, che ruba palla, che sfrutta gli errori degli altri e che non punisce. Un’Ischia bella, pronta al sacrificio, uscita da una bella centrifuga di umiltà e realtà ha dominato in uno dei più difficili scontri diretti, questo con il Villa Literno.
Giocano tutti bene, c’è grande intesa e va dato atto a Mister Buonocore di aver trovato subito la cura efficace: Davide Trofa. Il capitano coraggioso, il capitano dal cuore immenso, il capitano dai polmoni senza fine. Quello che non si stanca, che corre senza sosta, che vuole vincere. E che ha dato all’Ischia il carattere che aveva smarrito. Il primo gol è suo. L’assist del secondo gol, anche. Era chiamato alla super prova. Ha disputato una super prova.
Mentre il Villa Literno si perde nel largo del Mazzella, c’è ancora spazio, dopo il 3 a 0 per Patalano e Scibelli steccare per pochi centimetri. C’è ancora spazio per Florio che prova il tiro al bersaglio sul palo lontano.
Un’Ischia che ritrova equilibrio e determinazione. Ritrova Giovanni Mattera che torna dopo due assenze e una prova non brillante, essere un perno importante per questa formazione. Questo vuole dire che non ci sono problemi? Non scherzate. C’è ancora molto da fare. Perché? Vogliamo di più!