Vito Pulizzotto | Abbiamo incontrato l’assessore del Comune di Barano Sergio Buono per fare il punto sui bonus edilizi. Il tema energetico-imprenditoriale è di stretta attualità anche sul nostro territorio, visto l’elevato numero di aziende e cittadini che si trovano a fare i conti con una misura che sta presentando delle criticità. E poi abbiamo toccato anche il tema dei numerosi progetti che sta portando avanti l’Amministrazione.
Assessore, l’avvento dei bonus edilizi ha dato un impulso alla nostra economia. Qualche ostacolo era sorto per problemi burocratici tra banche e governo. Ora si sta procedendo nella giusta direzione?
«Diciamo che si è trattato di una misura che ha rilanciato un settore che era in grande crisi, il settore edilizio, che, da un paio d’anni, affrontava la mancanza delle risorse necessarie per dare continuità alle forze imprenditoriali che vi operano. Giustamente, la misura è nata con dei propositi, però, man mano, con le modifiche che sono state apportate nel tempo, ha spiazzato diverse persone. In primis le ditte, che si sono trovate a dover anticipare dei capitali che pensavano di riottenere nel breve periodo. Invece, a tutt’oggi vagano nel buio, ignare della tempistica di questo rimborso per poter rientrare nei tempi, in termini di numeri. Auspico che la nuova squadra di governo dia una risposta celere, in modo tale che si dia certezza anche su quello che sarà il futuro, non solo delle ditte, ma anche della stessa committenza, perché ci sono diverse persone esposte, visto che in termini di spesa si trovano ben al di fuori della soglia».
Questo è un argomento che si collega, comunque, a quella che è l’attività edilizia dei nostri Comuni, perché prevede che gli immobili siano regolari.
«Senza ombra di dubbio ci dobbiamo muovere sui presupposti di legittimità, tant’è vero che esiste l’articolo 79/80 del D.P.R 380 che lo prevede tassativamente. Io non mi sognerei mai di consigliare ad un cliente di utilizzare i bonus, non solo il 110%, su un immobile non regolare, perché spendere dei soldi statali su un immobile senza garanzia di stabilità per il futuro, significa dare dei soldi su un qualcosa che poi, forse, potrà non esserci più. La pratica di condono, fin quando non viene chiusa del tutto, anche grazie all’intervento degli Enti di supervisione, non certifica la possibilità di garanzia per il futuro. E’ come se io acquistassi un biglietto per la partita senza, però, avere la certezza di vederla».
Il Comune di Barano è impegnato in una grossa azione di lavori pubblici, considerando anche gli ultimi 26mila euro da impiegare allo Schiappone. Una campagna politica che ha visto già alcuni frutti, come il parcheggio di Piedimonte, a breve anche il Piazzale dei Maronti. Si può provare a fare un aggiornamento su questa grande manovra?
«Questo è il frutto di un grande lavoro di squadra come già, precedentemente, ha fatto notare il sindaco a più riprese. Tutto il quinquennio precedente ci ha visti impegnati su diversi fronti, per condurre in porto tutta una serie di definizioni, nonché la risoluzione di problematiche esistenti in loco. In primis, per quanto riguarda i Maronti, abbiamo cercato di muoverci a 360 gradi, nonostante le difficoltà d’immagine. Siamo partiti da un punto e stiamo procedendo verso i successivi, facendo attenzione ai fondi stanziati per la realizzazione di quei lavori che, tuttora, sono ancora in corso. Stiamo tentando anche il recupero della struttura idro-termale dislocata all’Olmitello. Inoltre stiamo cercando di procedere verso la soluzione per il problema parcheggi, che da tanti anni assilla i Maronti. Siamo in contatto con degli ingegneri, che stanno lavorando anche alla metropolitana di Napoli, per valutare l’ipotesi di un dispiegamento di posti auto scavati internamente alla montagna, ovviamente sempre in termini di sicurezza. Questi, però, sono progetti a lunga scadenza, perché stiamo conducendo studi di fattibilità».
A breve, invece, partiranno anche i lavori sulla strada dei Maronti, per completare il parcheggio a scendere.
«E’ un progetto realizzato insieme alla Città Metropolitana. Sono stati stanziati circa 3 milioni di euro e si prevede un allargamento dell’attuale careggiata, con la possibilità di ricavarne un marciapiede che possa consentire un transito pedonale libero da ingombri, quali auto e motorini, sino al piazzale dei Maronti. Questo allargamento ci permetterà di produrre dei posti auto, senza influire sulle dinamiche di circolazione del traffico in entrambi i sensi».
Il nuovo municipio lo vedremo presto?
«Questo è un augurio che ci facciamo un po’ tutti, poiché ci troviamo in una sede dove il lavoro viene un po’ arrangiato, ma speriamo che, per l’anno nuovo, potremo spostarci presso la nuova sede».