domenica, Novembre 24, 2024

Il derby. Gianfranco Pilato: “Per chi tifo? C’è un colore che sta nel sangue, l’altro è in modo affettivo”

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L'OSPITE. Il commento del derby di Eccellenza tra Real Forio e Ischia

Gianfranco Pilato non ha bisogno di presentazioni, è uno dei nomi del calcio ad Ischia e, con lui, proviamo a raccontare l’atmosfera del derby d’eccellenza tra Real Forio e Ischia. Un commentatore d’eccezione per una partita d’eccezione.
Direttore, il derby è sempre derby. Il campionato di Eccellenza ce lo presenta domenica con l’ischia prima in classifica e il Real Forio terzultima.

Qual è la valutazione che possiamo cominciare a fare.
“Innanzitutto, è sempre bene che si sia un derby sull’isola. Poi, è chiaro che le due squadre e le due società sono diverse tra loro. L’Ischia vanta, almeno attualmente, una società direi abbastanza solida, anche se è rappresentata solo da Pino Taglialatela che è una delle eccellenze del nostro calcio. Dall’altro lato c’è il signor Amato con il quale io ho lavorato solo 20 giorni l’anno scorso e che è molto attaccato all’isola e molto attaccato al Comune di Forio. Due società che ambiscono però, è ovvio, il campionato è lungo.”

Sulle guide tecniche ci sono due amici, due fratelli, quindi c’è poco da dire.
“L’unica cosa che ci terrei a precisare è che mi farebbe piacere è che si cambiasse questo modo di pensare, di fare e di comportarsi da parte del, non dico delle tifoserie, ma della gente in generale nei confronti dei tecnici e nei confronti delle società. Le società sono fatte da persone che ci rimettono soldi, sia a Ischia e sia Forio, i tecnici sono due persone isolane. Enrico ha calcato campi che non so io qui a dire e di calcio ne sa a iosa, Peppe, lo stesso, è molto più esperto sicuramente di Enrico, perché questi campionati li conosce come le sue tasche eppure, allo Stato purtroppo ci dobbiamo accontentare di queste categorie, perché non vedo un futuro roseo, né a Ischia, né a Forio. Vedi, non c’è nessun imprenditore isolano, non c’è nessun commerciante isolano nell’ambito delle due società.”

Come mai?
“Ah! Non sono mai stati interessati che io ricordi. L’ultimo presidente isolano, perché isolano per me lo era, è stato Gigetto (Cantone, ndr). Poi c’è stato Bruno Basentini che era, comunque, un trapiantato che veniva da Potenza. Io non ricordo, dopo Catello Buono, altri imprenditori isolani o commercianti o un gruppo di imprenditori. Non vedo, oggi, un gruppo di commercianti che dia luogo ad una società più solida e per fare calcio in un determinato modo a partire dal settore giovanile. “

Parlare del settore giovanile, sarebbe troppo ampio. Però ti faccio un’altra domanda, prima forse c’era anche più politica vicina a questi fenomeni come il calcio. In qualche modo, con Enzo Mazzella, anche se non era direttamente da parte del comune, il sistema democrazia cristiana garantiva anche questi sviluppi.
“Assolutamente si. La verità è che la politica allora era diversa. Era impostata diversamente da oggi, anche se quella di oggi, non la considero più politica perché ognuno pensa solo ad esclusivamente quello che sono i propri interessi e parlo sia a livello nazionale sia ad arrivare alle piccole comunità come quelle dell’isola d’Ischia. Allora era diverso, l’onorevole Mazzella era attaccato al suo popolo, alla sua città e con il suo modo di fare e di comportarsi e chiamava raccolta coloro i quali e beneficiavano di quello che erano appalti pubblici o di altre cose, altri lavori e si riusciva sempre a fare il calcio in un determinato modo. Adesso è difficilissimo”

Stai seguendo un po’ giocato? Hai visto un po’ le squadre, le formazioni.
“Seguo poco rispetto a prima.”

Eppure l’estate scorsa ti avevamo visto interessato al Forio
“Si, avevo un dubbio e, difatti, poi questo dubbio dopo 20 giorni me lo sono tolto da solo. Io ho un modo mio di fare il calcio e quelle poche volte che l’ho fatto sono andato anche bene. Oltre alla vittoria di Barano dalla Promozione in Eccellenza, c’ho riprovato con l’Ischia quando c’era la Giampaolo Castagna Presidente, ma non ho avuto un grosso appoggio da quello che era il settore “popolo” e quindi, una volta capito questo, ho preferito onestamente farmi da parte e stare tranquillo.”

E Forio?
“Partimmo con il Presidente Amato anche se dopo un colloquio avevo dei dubbi perché c’erano un po’ troppi pensieri diversi e non vado. Ci ho provato ma dopo 15, 20 giorni mi sono accorto che non c’erano i presupposti per fare ciò che avevo in mente e quindi mi sono fatto da parte tranquillamente”
In conclusione, per chi tifi domenica? Per Enrico Buonocore o per Billone?
“Allora, c’è un colore sta nel sangue, l’altro è in modo affettivo. Quindi lascio capire a voi quale ho nel sangue e qual è quello all’effettivo…”

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