Ci sono successi che rendono più campioni. Certe volte è più importante essere vicini e presenti che essere primi. E, questa volta, Gianni Sasso ha conquistato un traguardo importante. Più importante di un mondiale, più importante di una maratona: quello di essere un uomo speciale
Il racconto della sua fanpage: “Alcune settimane fa Gianni Sasso è stato contattato dal padre spirituale di Francesco, un ragazzo di dodici anni a cui è stata amputata la gamba. Nelle settimane scorse il padre spirituale di Francesco ha chiesto a Gianni se poteva essere presente all’ospedale “Rizzoli” di Bologna il giorno dopo l’amputazione. E questo affinché il campione paralimpico potesse dargli il necessario supporto morale visto che la loro storia è incredibilmente simile in quanto anche Gianni, come Francesco, subì l’amputazione della gamba quando era una giovane promessa del calcio italiano.
Gianni, naturalmente, non se lo è fatto dire due volte e nonostante solo da qualche giorno stesse cominciando a muovere i primi passi dopo l’operazione subita al tendine del quadricipite, è salito sul treno ed in quattro ore ha raggiunto l’Emilia Romagna. Giunto in ospedale, assieme al collega di nazionale Francesco Messori, ha raccontato la sua storia a Francesco e gli ha consegnato un dono a dir poco speciale: la maglia della nazionale italiana calcio amputati. E non una maglia qualsiasi ma quella con cui Gianni segnò il primo storico goal dell’Italia al campionato del mondo disputato in Messico nel 2014. Il campione paralimpico ischitano prima di lasciare l’ospedale, ha fatto una promessa a Francesco: quella che lo seguirà costantemente nel suo percorso di inserimento nel mondo dello sport paralimpico di cui Francesco diventerà sicuramente un grande campione visto anche i suoi trascorsi calcistici.