Gaetano Di Meglio | Il titolo è uno scherzo. Quel 71 è solo un segno distintivo, ormai. E, tranquilli, non saranno 71.
In uno dei primi articoli che ho scritto su questa Ischia, porta la data del primo ottobre ed era precedente alla partita contro il Pomigliano. Il titolo era: “Ischia attenta. A Pomigliano attendono la capolista. Comportati da tale!”
E scrivevo: “Il vero problema dell’Ischia, oggi, è quello di restare pancia a terra, correre, restare concentrati e fare scudo contro la possibile eccitazione del momento. Una posizione di prestigio e di leadership, quella gialloblu, che deve essere vissuta come una fase di consolidamento. Rispetto per l’avversario, attenzione ad ogni dettaglio e testa bassa. In verità, sia il presidente Taglialatela sia mister Buonocore sono coordinati su questa linea e crediamo ci siano tutti gli ingredienti per ragionare di “sostanza”.
E, ancora, “Rischi e incognite che fanno parte del calcio, come della vita. La regola del terreno di gioco, infatti, non ammette appelli o scusanti: sul campo o si vince o si vince” e pensando ad Atletico, Massalubrense e Montecalcio e qualche altra prestazione queste parole risuonano come un martello!
E, ancora, avevo scritto: “E questa convinzione, quella di essere una squadra bella e forte, è anche quella che hanno gli avversari” e sfruttando un modo di dire avevo sottolineato: “Saranno tutte finali, avremo contro squadre che si giocano il tutto per tutto. Una sfida ancora più bella, ma è bene saperlo. E’ bene metterlo in conto”. Senza continuare a citarci e senza mettere il dito nella piaga, credo che a questo punto della giostra ci dobbiamo dire qualche altra cosa.
Primo consiglio (non richiesto)
Caro Mister, non dire più la formazione il venerdì. Non togliere la tensione delle convocazioni e tieni tutti sulle spine. Non costruire alibi o ponti mentali. Giornalisticamente è interessante sapere quali saranno le tue scelte e cogliamo la palla al balzo, ma nei fatti conviene davvero? In ogni squadra si conoscono i titolari e gli altri, ma l’Ischia sembra avere una duttilità complessa. Puoi prenderli e metterli come vuoi. Quasi come un subbuteo. In conferenza stampa io ti farò la domanda e spero che tu non mi risponderai. E non perché te lo sto scrivendo, ma perché ci teniamo entrambi all’Ischia.
Il secondo consiglio (non richiesto)
Hai un problema con Brienza! Gli scemi, ora, si metteranno a dire “questo e quello” ma andiamo oltre gli scemi. C’è una regola nella pubblicità che riguarda l’uso dei testimonial. Se il testimonial è più importante del brand c’è un problema. Ecco, è quasi lo stesso con Brienza. Hai fatto bene a testare Brienza e Matute e gli altri con il Montecalcio perché nessuno avrebbe scommesso sul risultato finale. Un test che ora, ti e ci ha dato, delle informazioni preziose. Matute ha perso orientamento, la difesa anche ma, soprattutto, hai bisogno di creare amalgama e far superare agli altri della squadra quel senso di paragone che esiste anche se il buon viso a cattivo gioco lo sfuma. Ma questa è fortuna. Pensa se non lo avessero, oggi staremmo a fare i conti con tutt’altri problemi!
Terzo consiglio (non richiesto)
Sono trascorse 12 giornate, l’Ischia ha giocato da prima e non da prima. Ha fatto cose egregie e bella e cose tristi e orrende. Eppure, Mister Buonocore continua a dire (a ragione anche, per carità) che “prepara tutte le partite allo stesso modo” e che la mentalità è sempre la stessa. Come ho già scritto, contro di noi questo lo fanno anche gli altri. Lubrano del Montecalcio ha detto che ci stava studiando e preparando questa partita da settimane. Ed è così vero che per prepare la gara con l’Ischia ha preso 6 gol dall’Albanova.
Mister, c’è qualcosa da cambiare. Cosa? Io credo sia la tensione. Si vede che quello dell’Ischia è un ambiente accogliente, rilassato, amicale e dove regna una benefica (altrimenti non avremmo 25 punti) armonia, ma bisogna cambiare la tensione. Bisogna trovare una frequenza diversa. Quando qualche settimana fa abbiamo alzato i toni e modificato la tensione si è vista una reazione. Mentale? Ambientale? Circostanziale? Chissenefrega, c’è stata! Ecco, alziamo la tensione.