Gaetano Di Meglio | L’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali del Giudice per le indagini preliminari dr.ssa Federica De Bellis contro Rahasimalala Marie Georgette, Razanadraozy Noeline, Curayalice Albaracin, De Bonis Angela tutte domiciliate in Casamicciola Terme al Corso luigi Manzi 89 presso l’Istituto Santa Maria della Provvidenza partono dal coraggio di una piccola bambina. Una piccola allieva dell’istituto che ha dovuto subire anche il bullismo dei compagni ma che ha dimostrato tutto il suo coraggio e tutta la sua determinazione a sconfiggere un metodo nascosto. Una donna che rompe un altro tetto di cristallo e ci permette di sapere dietro quelle persiane chiuse e dietro quelle porte oscure cosa accadeva.
Ieri con uno speciale molto largo abbiamo affrontato la vicenda sul piano sociale e civile (cosa che in parte faremo anche oggi) ma oggi approfondiamo i fatti così come li hanno descritti i giudici che si sono espressi sulla libertà della quattro suore.
Prima di entrare nel vivo della vicenda è opportuno, però, fare una distinzione importante e che non ci deve sfuggire.
I piccoli ospiti delle suore di Casamicciola, come tutti sappiamo, si dividono in due grandi categorie: quelli dati in affido dal tribunale e che vivono nell’istituto e quelli che, invece, usano la struttura come un asilo.
La vera differenza, però, è il ruolo dei genitori. Quando i bimbi arrivano in affido alle suore, di conseguenza i genitori hanno perso la potestà genitoriale. Magari li vanno anche a trovare ma non possono decidere nulla per i minori a causa dei loro errori (violenze, droghe e tanto altro), diversamente i genitori fanno la differenza. Ecco, sui primi, su quelli che vivono in istituto si è abbattuta, più volte, la violenza del metodo Edda. Violenza filmata e perpetrata sotto gli occhi dei genitori, solo naturali. E’ questo il dramma che viene fuori dall’ordinanza e che leggeremo insieme.
UNA MADRE CONTATTATA DALL’AMICA
La madre di una bimba ospite esterna dell’Istituto Santa Maria della Provvidenza, escussa dagli operanti dichiarava:
«Nella giornata di ieri sera 27 luglio 2022 alle 21.21 circa, ho ricevuto un video tramite il sistema di messaggistica istantanea Whatsapp sulla mia utenza telefonica, inviatomi da una mia conoscente che ha la figlia minore che frequenta l’Istituto Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola Terme.
La stessa mi ha inviato il file video asserendo di essere intimorita dai fatti e di non voler in alcun modo indicare la sua identità agli inquirenti, avendo la stessa anche una figlia che frequenta tale Istituto. I video, di cui vi trasmetto copia su whatsapp, riguardano chiaramente le violenze protratte da una suora di quell’istituto in danno di un minore di anni 4/5 circa. Sono venuta a conoscenza che la suora che ha consumato le violenze espleta attività di cucina (lavapiatti) per la mensa degli alunni e dei vari ospiti.
l bambino vittima delle violenze, unitamente ad un fratello e ad una sorella più grandi, alloggiano stabilmente presso l’Istituto, assai verosimilmente poiché in affidamento.
Non so indicarvi l’identità del minore vittima delle violenze né tantomeno conosco i suoi genitori. Ribadisco che sono stata sensibilizzata dalla mia amica a denunciare i fatti e a non fornire le sue generalità perché ha timori di eventuali ritorsioni nei confronti di sua figlia.
La bambina che ha video-ripreso le violenze in questione ha confidato alla mamma che questa Suora anche in passato ha assunto il medesimo comportamento violento nei confronti di altri alunni.
Le violenze sono di fatto avvenute nel refettorio dell’Istituto intorno alle ore 12,30 di ieri 27 luglio 2022. Il luogo delle violenze ricade all’interno dell’Istituto Santa Maria della Provvidenza ubicato in Casamicciola Terme (Na) al Corso Luigi Manzi civ. 73, sono a conoscenza di ciò perché saltuariamente accompagno in quel luogo la bambina che ha registrato il video, essendo la madre impegnata in attività lavorative».
LA MADRE DELLA BIMBA CHE HA GIRATO I VIDEO
«Dichiaro di essere madre di una bambina a nome, concepita durante la convivenza con il mio ex compagno. A causa degli impegni lavorativi, sono costretta ad affidare saltuariamente alle suore dell’Istituto Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola Terme la piccola, previo il pagamento di una retta di 50 euro mensile. La bimba molto spesso mi ha confidato che i bambini che frequentano detto istituto vengono picchiati dalle suore e, in particolare, indica sempre la religiosa a nome Suor Georgette. Io, data la tenera età di mia figlia, non ho mai dato peso alla cosa sino alla giornata del 27 luglio 2022, allorquando, intorno alle ore 19.00, dopo aver ripreso mia figlia, durante il tragitto dall’Istituto a casa a bordo del mio motociclo, su mia richiesta come avesse trascorso la giornata, ha iniziato a raccontarmi di aver assistito alle violenze subite da un bambino da parte di suor Georgette. La stessa, mi ha riferito di aver anche ripreso la scena con il proprio telefono cellulare, così come io le avevo consigliato di fare in passato, poiché ero incredula. Giunti nella nostra abitazione, mi sono fatta raccontare dettagliatamente la vicenda. La stessa, mi ha riferito che Suor Georgette aveva picchiato due fratellini, cagionando al più grande la fuoriuscita di sangue dal naso.
Inoltre, mia figlia mi ha detto che i video erano stati cancellati da Suor Noeline, cuoca dell’Istituto, poiché il telefono le era stato letteralmente sottratto con forza da una bambina di circa 14 anni che poi l’aveva posto in visone a Suor Noelina. Per meglio convincermi, mia figlia ha preso il suo smartphone e ha recuperato, tramite una funzione presente sul telefono, due video che documentavano la vicenda. Dopo aver attentamente visionato i due filmati, ho chiaramente constatato che Suor Georgette. con indescrivibile crudeltà, ha letteralmente tirato più volte i capelli di un bambino di anni 4/5 circa, che so essere stato affidato presso il suddetto Istituto insieme a due suoi fratelli. Rimasta sconvolta dalla visione dei filmati, di cui in uno ho notato che un bambino perdeva del sangue dal naso, ho ritenuto doveroso informare le Autorità tramite la mia amica, a cui ho inviato i due video tramite Whatsapp.
So per certo che Suor Noeline esplica la mansione di cuoca, mentre Suor Georgette esplica la mansione di lavapiatti. I bambini vengono quindi accuditi dalle Suore Melckiana e Eva. Suor Alice si occupa prevalentemente delle lezioni doposcuola… Voglio precisare che mia figlia mi ha detto di essere stata avvicinata da Suor Alice per sapere il motivo dei video da lei poco prima effettuati. Mia figlia le ha risposto di aver registrato la violenza perché io non ci credevo a quanto da lei raccontato. Suor Alice l’ha quindi rimproverata diffidandola a non fare più video all’interno dell’Istituto. La suora che usa violenza nei confronti del bambino tirandogli con forza i capelli e colpendolo con un indumento giallo, è senza alcun dubbio Suor Georgette. Voglio inoltre precisare che il bambino sanguinante dal naso, che poi abbraccia la piccola vittima è suo fratello. che so per certo provenire da Napoli. Se osservate attentamente la piccola vittima, questi alla fine del secondo video, posiziona la lingua fuori dalla bocca, assai verosimilmente perché ha riportato qualche piccola lesione sulla lingua. Circa tre anni fa ho diffidato Suor Georgette a trattare bene mia figlia perché si lamentava sempre che veniva picchiata dalla stessa».
IL RACCONTO DELLA MADRE DEI FRATELLINI PICCHIATI
«Veniva altresì escussa dagli operanti in data 12.10 c.a. la madre dei piccoli vittime delle aggressioni del 27.07, i cui figli come già detto sono allocati presso l’istituto per provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Napoli dello scorso giugno, autorizzata comunque ad avere incontri quotidiani con i figli.
Si riportano alcuni stralci delle sue dichiarazioni ritenendole di rilievo:
“… tutti i giorni, per circa due ore, così come disposto dalle Autorità competenti, incontro i bambini presso la suddetta struttura dove faccio sentire il mio amore materno. I miei tre figli, quasi quotidianamente lamentano di subire dei maltrattamenti da parte di alcune suore che i tre bambini mi hanno indicato durante gli incontri e che io ho riconosciuto in Suor Edda ed un’altra che ha un neo su di uno zigomo, di cui sconosco il nome. Gli stessi, mi hanno segnalato che ogniqualvolta commettono qualche errore vengono picchiati o colpiti con il lancio di oggetti. I bambini nell’espormi le suddette violenze mimano gli schiaffi evidenziando il pugno chiuso e con il dito medio piegato e sporgente rispetto agli altri, ovvero tale da colpire la testa dei bambini con l’osso. A volte, così come confidatomi dai miei bambini, sono stati colpiti anche con la scopa. Diverse volte ho lamentato tali circostanze a Suor Edda, la quale mi ha sempre detto che i bambini sono bugiardi e che vengono da loro trattati bene. Il 3 ottobre u.s., alle ore 16.47, nonostante la mia presenza, un padre di un bambino, che non conosco, ha richiamato verbalmente mio figlio perché aveva poco prima picchiato il figlio. In tale circostanza, suor Edda, che mi aveva diffidato ad intromettermi, ha schiaffeggiato più volte mio figlio colpendolo al volto, facendolo piangere… così come potete ben ascoltare, mio figlio, dopo essere stato richiamato verbalmente dal papà del piccolo, viene colpito ripetutamente da Suor Edda. Poiché mi hanno sospeso la responsabilità genitoriale non mi sono sentita di intervenire anche perché suor Edda, in passato, mi ha detto che se avessi lamentato un qualcosa che riguardava il suo Ente, mi avrebbe impedito di far visita ai bambini. Ogni qualvolta che entro in detta struttura vengo sensibilizzata da Suor Edda a non utilizzare il telefono né tantomeno ad effettuare fotografie ai miei bambini. Il piccolo, anch’egli, molto spesso mi dice di essere stato picchiato dalla Superiore anche senza aver fatto nulla di male. Mia figlia, in una circostanza, mostrandomi un livido sul braccio destro mi disse di aver ricevuto un pizzicotto da parte di suor Nellina. Ribadisco che ho paura di lamentare i fatti perché temo che poi mi possano allontanare definitivamente dai miei quattro bambini…”».
Per la serie
Esopo news.
Premesso che, in Italia, per lavorare in asilo nido è necessario il possesso di titoli di studio idonei che permettono di accedere alle varie figure lavorative, e che, con il Decreto Legislativo 65 del 13 aprile 2017, essi sono stati definiti a livello nazionale. Nel DLgs 65/2017 (norma nell’articolo 4, comma 1, punto e, e nel successivo articolo 14, comma 3), i titoli di studio idonei per essere educatrice di Nido d’infanzia a partire dall’anno educativo 2019/2020, indicando esplicitamente: Laurea in Scienze dell’educazione e della formazione (classe L19) con “indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia” – Laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, “integrata da un corso di specializzazione per complessivi 60 crediti formativi universitari, da svolgersi presso le università”.
Mi chiedo quali siano i “titoli” professionali posseduti dalle EDUCATRICI (sic!) operanti a Casamicciola; quali sono stati gli Istituti che, se esistono, li hanno rilasciati, e quali sono stati gli enti addetti al controllo della correttezza dei titoli e delle attività.