Francesco Fiorillo | Partiamo da un assunto: l’Ischia ha una squadra forte. Il verdetto dello Stadio Bellucci ha dato un’altra conferma in tal senso. Il gruppo allestito dalla proprietà, in sede mercato con sforzi da non sottovalutare, è all’altezza delle altre corazzate del girone e la prima posizione certifica lo straordinario lavoro di un ambiente dove regna armonia. Aspetto, quest’ultimo, primario in una competizione in cui è protagonista l’equilibrio.
Il navigato Enrico Buonocore ha creato l’amalgama giusto in uno spogliatoio pregno di qualità, distante dal classico frazionamento tra titolari e riserve. Non possono esistere calciatori padroni di diritto di una maglia dal primo minuto, ma tutto ruota attraverso il sudore e l’impegno nell’arco della settimana. Certo, i pilastri nell’undici tipo non mancano: tuttavia, i gialloblù hanno dimostrato di poter sopperire a qualsiasi assenza.
Il team isolano, inoltre, ha trovato una sua dimensione altresì a livello tattico: a Pompei, però, è andata in scena una rivoluzione nel modulo di partenza. Non più il consueto e collaudato 4-3-3, ma un 4-4-2 più consistente e con linee definite per intercettare le trame avversarie. Dunque, estro e fantasia in secondo piano, sulla terraferma va in campo un’Ischia più pragmatica. E proprio questo è un punto di forza del sodalizio di Taglialatela e Lubrano: una squadra camaleontica e abile ad adattarsi alle caratteristiche dei dirimpettai. Qualche uscita a vuoto c’è stata e un po’ di rammarico resta in alcuni frangenti della stagione, ma quando conta il graffio gialloblù non è venuto meno. La massima espressione della giostra isolana è capitan Trofa, capace di muoversi da interno di centrocampo e da esterno nel tridente.
Al Bellucci, il leader della brigata ha stretto maggiormente la posizione e si è piazzato accanto a Simonetti nel tandem offensivo. Discorso analogo per l’inventiva di Brienza, pratico possibilmente sia davanti alla difesa che in un ruolo più avanzato. I meriti della vittoria del big-match contro il Pompei sono da attribuire anche al mister e alle parole non dette in conferenza stampa alla vigilia. Buonocore, sempre chiaro e diretto, ha annullato l’occasione di partecipare al gioco: “indovina la prossima formazione”. Il tecnico gialloblù, senza peli sulla lingua, ha costantemente rivelato l’undici di riferimento prima di un impegno ufficiale.
Lo scorso giovedì, invece, la canonica dichiarazione non c’è stata: un vantaggio per l’Ischia che è arrivata alla prova in esterna in incognita e con uno scacchiere che ha spiazzato lo staff rossoblù del collega Roberto Carannante. Quattro partite al termine del girone d’andata: gli isolani sono chiamati a chiudere nel migliore dei modi la parte iniziale della stagione e possibilmente al vertice della classifica.