domenica, Dicembre 22, 2024

Ancora Peppe Conte, un ex sindaco del passato? Ma basta!

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Da giorni sento polemiche assurde sullo sciacallaggio mediatico che si abbatte su Ischia, leggo e sento le motivazioni più assurde e ieri, poi, il massimo: i media italiani che inseguono la richiesta di un ex sindaco di tanti anni fa. Quale ex sindaco? Peppe Conte! Quando si dice l’informazione che segue un algoritmo infame e che si alimenta delle cose più assurde, stupide e lontane dalla realtà. Non starò qui a raccontare il passato di Peppe Conte perché ci basta il presente.

Peppe Conte è quello che non vuole il depuratore. Quello che ci ha esposto al pubblico ludibrio con il commissario Giugni. Ci voleva Peppe Conte per dirci che a Casamicciola e sull’isola d’Ischia ci sono ampie zone che vivono di un forte rischio frana e di un fortissimo rischio idrogeologico. La Calcaterra avrebbe dovuto ascoltare un ex sindaco degli anni passati che ha favorito il sacco del territorio e che ha favorito l’abusivismo edilizio in lungo e in largo a Casamicciola Terme. E che, provo a tirare nel mucchio sapendo di non sbagliare, magari ha chiuso entrambi gli occhi quando qualcuno costruiva, negli anni in cui era sindaco, proprio a Via Celario.

Secondo un’ex sindaco (qualcuno ha detto ai giornalisti che ora lo citano qualche dettaglio che lo vedeva protagonista?) il commissario Calcaterra avrebbe dovuto sgomberare tutta via Celario e tutto il Rarone. Come? Quando? Dove?

E per un briciolo di visibilità, un ex sindaco, se ne frega che ci sono ancora quattro corpi sotto il fango, era un vanto sbandierare la sua PEC e vedersi sui giornali. Non bastavano le farneticazioni sul depuratore, ora ci dobbiamo sorbire anche le farneticazioni sul rischio idrogeologico e sul rischio frana. La stupidità umana deve pur avere un limite. Gli sciacalli locali del giorno dopo e, devo dire, anche del giorno prima, mi devono spiegare perché la stessa nota non l’hanno inviata anche ad Enzo Ferrandino. Se il rischio c’era, perché Peppe Conte non si è preoccupato di Monte Vezzi? Quelli di Ischia potevano morire. Un monte che, per la stessa natura, ha ucciso quattro persone? Perché a Ischia non si vota? Perché lui deve fare il “capuzziello” insieme a qualche altro “personaggetto” locale e dire “l’avevo detto”? Ma non era meglio stare zitti e muti?

Ma basta la realtà per capire che Peppe Conte e tutti quelli che lo seguono dicono scemenze in libertà. Bocche aperte sul nulla e discussioni, parole e pagine di giornali buttate sul nulla.

Veniamo alla sostanza dei fatti. In queste ora, dopo la tragedia, lo Stato Italiano ha proclamato lo stato di Emergenza. Quello che permette di mettere in sicurezza le popolazioni e di assisterle. Martedì scorso, per non andare troppo lontano, i sindaci, compreso la Calcaterra, hanno dato seguito all’allerta arancione della Regione Campania e hanno chiuso scuole, cimiteri e campi sportivi. Il venerdì prima della frana lo stesso. E’ la realtà che certifica le “pretese” di Conte, sbandierate su tutti i giornali, come semplici e chiare castronerie, stregonerie e semplici segnali di cattivo augurio e presagio infausto. Però, purtroppo, viviamo in un’epoca dove il sistema dei media è tarato su un algoritmo infame, non studia, non approfondisce e insegue la prima “bufala” che gira libera per il paese. Che questo paese sia Casamicciola o un altro comune.

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