sabato, Dicembre 21, 2024

La Russa: «Tragedia di Ischia, questo è il momento del cordoglio e della vicinanza»

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Anche Ignazio non riesce a ricordare le vittime senza fare il solito riferimento: “tragedie ambientali anche per colpa dell’abusivismo edilizio”. Ma riusciamo a separare le due cose?

Ugo De Rosa | Il presidente del Senato Ignazio La Russa, prima del minuto di silenzio in aula, ha tenuto un breve discorso per rendere omaggio alle vittime della frana e al duro lavoro dei soccorritori.
Un discorso apprezzabile in tutto il suo scorrere che, però, lascia un segno di amarezza. Qualcuno riesce a fare un intervento senza collegare sempre Ischia e l’abusivismo edilizio? Non vi proccupate, gli applausi ve li fanno lo stesso se non lo nominate. Non c’è un obbligo di richiamare l’abusivisimo edilizio. Ci sono eventi che capitano lo stesso. Ci sono morti che avvengono lo stesso.
«Care senatrici, cari senatori, tra il 25 e il 26 novembre, dopo una giornata di pioggia battente, il fragile terreno dell’Isola di Ischia ha ceduto sotto il peso dei detriti che, partiti dal monte Epomeo, sono scesi verso il mare travolgendo il piccolo Comune di Casamicciola Terme e distruggendo case, attività commerciali, macchine, strade.

Purtroppo però, questa frana così devastante e così inarrestabile, ha causato anche numerose vittime. Otto quelle accertate finora, alle quali si aggiungono altri numeri importanti: i dispersi…4, i feriti…5 e gli sfollati, ben 230. Un numero che purtroppo sembra destinato a salire.
Non è la prima volta che questa terra meravigliosa e conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze naturali e l’ospitalità della propria gente, viene colpita in modo così violento: la storia di Ischia, infatti, è stata più volte segnata da tragedie ambientali anche per colpa dell’abusivismo edilizio. Ma non è e non deve essere questa la sede né il momento per cercarne i responsabili. Saranno le Autorità preposte ad accertare i fatti.

Questo è il momento del cordoglio e della vicinanza, forte e sincera che l’Aula del Senato vuole oggi rendere ai parenti delle vittime, ai feriti, agli sfollati. A chiunque quella notte ha perso qualcuno o qualcosa.
Lasciatemi anche ringraziare le tante persone della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze armate, delle Forze dell’ordine e dei semplici volontari che sin dai primi momenti si sono impegnati senza lesinare sforzi: chi con i mezzi e gli strumenti in dotazione e chi a mani nude. In tanti hanno fatto e stanno ancora facendo di tutto affinché questa tragedia abbia numeri meno importanti. A tutti loro va la nostra gratitudine.

Il mio auspicio, il nostro auspicio, è che questa terra possa presto ripartire. Pur senza dimenticare questa immane tragedia che deve rimanere da monito per il futuro, capendo gli errori fatti ma evitando di ripeterli in futuro così da ridare alla popolazione di Ischia una speranza.
Ma per ripartire è necessario un lavoro all’unisono, che includa sia la forza di volontà dei cittadini di Ischia ma anche la prontezza e l’affidabilità delle Istituzioni, da quelle centrali a quelle locali. A loro, a noi, è affidato un importante ruolo per questa Isola e per i suoi abitanti. Non deludiamoli.
Questo – dicevamo – è il momento del cordoglio e della vicinanza ed è per Eleonora Sirabella, 31 anni; Michele Monti 15 anni; Francesco Monti, 11 anni; Maria Teresa Monti, 6 anni; Maurizio Scotto Di Minico, 32 anni; Giovanna Mazzella, 30 anni; Giovangiuseppe Scotto Di Minico, 22 giorni; Nikolinka Ganceva Blagova, 58 anni; che ora chiedo a questa Aula un minuto di raccoglimento. Grazie».

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