Norme e risorse per garantire la sicurezza dei cittadini e del territorio dell’isola d’Ischia, mirate anche a salvaguardare le attività economiche, in gran parte legate al turismo. È quanto ha chiesto il Commissario per l’emergenza e per la ricostruzione post sisma di Ischia, Giovanni Legnini, ascoltato oggi in Commissione Ambiente della Camera, alla quale ha consegnato una prima dettagliata relazione sulle attività portate avanti per fronteggiare l’emergenza ed ha formulato alcune proposte specifiche.
In particolare, Legnini ha chiesto misure di sostegno “anche fiscali” per agevolare la temporanea sistemazione degli sfollati nelle abitazioni private, risorse adeguate per la riduzione del rischio residuo e la messa in sicurezza del versante del Monte Epomeo, un piano complessivo per la ricostruzione di Ischia che tenga conto del sisma e dei dissesti, incentivi all’acquisto di immobili alternativi in luogo della ricostruzione in aree non sicure e l’integrazione delle risorse per la ricostruzione.
“Occorrono misure che consentano di sostenere la temporanea sistemazione degli sfollati. È necessario prevedere un’esenzione fiscale temporanea per i proprietari di alloggi privati che li cedono in locazione rinunciando ai ricavi della stagione turistica” ha detto Legnini, sottolineando l’opportunità, al momento della ricostruzione, “di incentivare la misura dell’acquisto di edifici alternativi, equivalenti a quelli danneggiati, in luogo della ricostruzione in aree rischiose”.
Il Commissario ha ricordato di aver già avviato la predisposizione del primo piano degli interventi urgenti che, oltre al soccorso alla popolazione e alla rimozione dei pericoli residui, punta a garantire la ripresa della funzionalità dei servizi e delle infrastrutture, così come lo smaltimento dei detriti franati e dei fanghi. Tra gli interventi più urgenti segnalati alla Commissione, oltre alla messa in sicurezza del Monte Epomeo, gli interventi sulla SS 270, la cui fruibilità è pregiudicata dal crollo di un costone, e della frana sulla spiaggia dei Maronti, dove c’è il pericolo imminente di altri crolli.
Per agevolare lo smaltimento delle macerie, ha spiegato il Commissario, sono stati individuati altri tre siti temporanei di stoccaggio, comunque non sufficienti per la completa rimozione delle macerie. Tra le ipotesi al vaglio per compensare questa criticità si sta valutando la possibilità di utilizzare parte dei materiali per il ripascimento degli arenili o per la realizzazione di colmate per la riconfigurazione delle linee di costa erose. È attualmente in corso un confronto con la società SMA della Regione Campania per definire un piano di smaltimento e riutilizzo dei fanghi e dei detriti, che sarà oggetto di una specifica ordinanza, atteso che la società AMCa del comune di Casamicciola, individuata come soggetto attuatore, ha comunicato di non poter provvedere a tutte le operazioni necessarie.