La cronaca richiama l’attenzione. I mancati interventi, l’esasperazione dei residenti, gli interventi in consiglio comunale e sui media sembrano essere delle singole “noci” che non fanno rumore e non attirano l’attenzione di chi, invece, dovrebbe prendere il bandolo della matassa e dare risposte.
Nel merito è intervenuto Stani Verde, leader dell’opposizione consiliare: “Sono anni – attacca – che denunciamo il degrado in cui versano alcune zone del paese e in particolare Monterone e Panza. Prostituzione, droga, degrado morale e del territorio ma il grido di dolore del territorio e le nostre segnalazioni sembrano non aver fatto breccia nella “sensibilità” del sindaco e dei nostri amministratori che non hanno mosso un dito per proteggere il nostro territorio. Ormai, in modo particolare gli abitanti di Monterone, sono costretti a subire in silenzio. Sono anni che i monteronesi sono costretti a vivere tra degrado e delinquenti. Il parcheggio di Monterone, opera sbandierata come grande successo di questa amministrazione, prevedeva originariamente un’area verde con giochi e spazi per i più giovani ed invece è diventato un letamaio.”
“Ma a Monterone – chiosa il candidato a sindaco della coalizione più larga opposta alla maggioranza – il vero problema è la mancanza di una visione politica. Se in altre zone non è così evidente a Monterone emerge in tutta la sua gravità. Qui l’amministrazione di Deo non è riuscita a garantire alcun tipo di integrazione, controllo dello sviluppo e miglioramento delle condizioni di vita. Ciò ha ovviamente effetti negativi, come l’aggressione subita da un figlio di Forio da parte di alcuni ragazzi e contro cui non vogliamo puntare il dito. Tuttavia, però, non possiamo passare oltre all’ennesimo episodio di una situazione che non possiamo più tollerare. Le forze dell’ordine sono allertate e conoscono bene la vicenda, così come la conosciamo noi. Il degrado – evidenzia – delle condizioni sociali di Forio e Monterone sono il risultato del fallimento dei questi dieci anni di amministrazione di Del Deo e Mario Savio. Loro hanno ignorato questa parte del territorio concentrandosi solo sulle zone centrali del comune dove possono passeggiare e mettersi in mostra. Purtroppo, considerata l’inadeguatezza della classe politica locale, siamo costretti a rivolgere il nostro appello e la nostra preoccupazione sia al vice questore Ciro Re e sia ai carabinieri del capitano Laganà, dei quali conosciamo bene dei sacrifici. Conosciamo l’impegno della stazione di Forio con i militari del luogotenente Di Nola e abbiamo visto con i nostri occhi le pattuglie della Polizia di Stato costrette ad intervenire a causa delle continue sollecitazioni dei residenti. Il tutto, mentre, il comune di Forio non riesce a trovare soluzioni. Le denunce del consigliere comunale Dino D’Abundo fanno parte della storia, purtroppo.”
“Oggi prendiamo atto di un episodio di cronaca – continua Verde – e ci stringiamo attorno ad Alessandro, Giovanni Impagliazzo e a tutta la loro famiglia per questa aggressione che, speriamo, venga chiarita presto dalle indagini in corso. Però, pensateci se Del Deo non è riuscito sul lungomare con i lavori pubblici come poteva mai riuscire a Monterone dove gli interventi riguardavano la parte sociale, civile e le nostre modalità di vita. La parte più triste di tutta questa vicenda e che non riesco ad accettare, è quella di comprendere quale perversione si sia voluta seguire per arrivare a dimenticare una porzione centrale del territorio. Non si capisce qual è lo schema e non si capisce qual è il disegno. Non si capiscono quali sono le modalità operative. I residenti di questo Rione sono sempre stati una parte importante dell’identità di Forio, della sua storia e del suo successo. Lavoratori, imprenditori, semplici operai: gente orgogliosa che ha messo la dignità e il lavoro al primo posto e che per anni ha dovuto combattere contro le avversità della vita, ma lo ha fatto con la testa alta arrivando a successi personali e non solo e ha dimostrato che Monterone era una parte importante di Forio. Da nove anni, purtroppo, come capita ad un’auto lasciarla senza manutenzione, senza attenzione e senza nessun intervento è normale che poi questa presenti danni, ruggini e cose che non vanno: questa è la Monterone dimentica.
Un pezzo di Forio dimenticato da 9 anni da un punto di vista civile, sociale collettivo. Perché? Evidentemente al sindaco Del Deo e ai suoi accoliti importava più passeggiare per il corso a riva mare che non guardare il lato vero dei figli di Forio che a Monteroni, purtroppo, sono lasciati in balia degli eventi. L’integrazione è una cosa seria. Del Deo non riesce a gestire un tombino al centro di Forio possiamo mai immaginare come abbia potuto trovare risposte serie, rapidi ed efficaci ad un problema di integrazione sociale, di eguaglianza dei diritti, di sviluppo, di cultura» continua Verde che poi annuncia: “I problemi di Monterone non li scopriamo oggi. Qui, in alcuni momenti e in alcuni contesti si vive tra violenza, microcriminalità e paura: contesti che rendono più complicata la vita di quanto già lo sia Lunedì mattina in consiglio comunale mi farò portavoce di un punto che immagino e spero il presidente del Consiglio comunale non voglia soffocare come fa di solito ma voglio accogliere questa necessità di parlare di Monterone e di mettere Monterone al centro. Serve chiedere un presidio costante delle forze dell’ordine. Non si capisce perché il parcheggio debba essere in una zona buia, degradata e abbandonata al vandalo di turno. C’è da chiedere ai vigili urbani di garantire un monitoraggio costante e continuo e di realizzare degli interventi veloci con l’Ambito e con gli assistenti sociali. Quelli che, a Forio, diventano argomento solo quando si devono garantire assunzioni attraverso le cooperative che si vedono affidare gli appalti.”
La conclusione è programmatica “Monterone ha bisogno di interventi seri, come quello di rispondere al disagio giovanile e prevenire lo spaccio e altre forme di disagio. Dobbiamo anche intervenire con le molte famiglie del quartiere, di nazionalità diverse. Del Deo e la sua compagnia ignorano questi problemi e non possiamo più permettercelo. I fatti di giovedì sera sono molto gravi e non lasceremo che la loro dinamica e le loro ragioni restino secondarie. Torneremo ad occuparcene in consiglio comunale e altrove, dove Del Deo e gli altri sono colpevoli di non fare nulla. Come gruppo “Insieme per Forio” apriremo un punto di ascolto e una sede nel prossimo futuro per raccogliere il sentimento della popolazione e cercare di fornire risposte rapide. Vogliamo capire la dimensione del disagio della zona e diventare una luce che illumina una parte del territorio che è stata trascurata. Inoltre, nei prossimi giorni, cercheremo di fornire strumenti per affrontare momenti difficili, come quelli di recente, fornendo accesso a professionisti come sociologi e psicologi. Dobbiamo farlo noi che abbiamo a cuore le sorti del nostro paese e soprattutto le sorti della nostra gente, mentre Francesco del Deo è troppo impegnato a pensare ai suoi problemi politici, agli amici da accontentare, agli appalti da distribuire, alle accuse da lanciare contro gli avversari e a non amministrare il nostro meraviglioso territorio”.