mercoledì, Novembre 27, 2024

Ischia, la risposta dei “turisti” all’alluvione del 26 novembre

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Gaetano Di Meglio | Proviamo a dare una risposta alla domanda delle domande di questo periodo. Una domanda che arriva nel momento più opportuno, quello della ripartenza del turismo e della programmazione. Una domanda che arriva nel momento in cui Enit, Regione e Ministero del Turismo hanno investito diversi euro (non sappiamo le somme) nel diffondere il nome di Ischia in Italia.
Per la prima volta, però, la risposta ci arriva dai dati, dai big data. Arriva da qualcosa di scientifico e di serio che ci proietta, per una volta, in una dimensione diversa e moderna.
E arriva mentre il Comune di Ischia organizza il suo restart della promozione con un progetto ambizioso affidato al prof. Joseph Ejarque.
Lybra di Zucchetti è un “Data Driven Technologies” specializzato che aiuta a far crescere il business di hotel, destinazioni turistiche e aziende attraverso soluzioni tecnologiche basate sui Big Data.
Lybra ha studiato uno strumento calibrato sulla valutazione delle destinazioni. “Uno strumento unico – così viene raccontato – basato sui big data che aiuta le destinazioni, le DMO e le associazioni a conoscere in anticipo la domanda futura”.

Da questo strumento, che non è una nostra ricerca o una sensazione, ma da un’interrogazione precisa al “Travel Data Lake”, il più grande data hub sul turismo in Italia si è potuto calibrare gli effetti della frana di Casamicciola sul turismo del 2023.
Travel Data Lake, ogni giorno raccoglie e analizza i dati di milioni di ricerche giornaliere in real-time grazie ai quali è possibile avere una panoramica statisticamente rilevante sulla domanda futura dei turisti ed estrapolare preziose informazioni sul profilo dei viaggiatori.
Esaurita questa premessa necessaria per inquadrare la fonte dei dati proviamo a capire cosa è accaduto.

L’analisi
Cos’è successo ad Ischia, turisticamente parlando, in seguito alla recente alluvione del 2022?
Il 26 novembre 2022 una disastrosa frana travolge Casamicciola Terme, comune a nord dell’isola di Ischia, causando morti e devastando il territorio. Il bilancio è grave, e mentre ancora si lavorava per rimettere in moto la città, gli operatori locali e le associazioni di categoria iniziavano già a preoccuparsi del grave danno di immagine che avrebbero subito: le immagini del fiume di fango che attraversa le case di Casamicciola hanno fatto il giro del mondo e subito si teme per il turismo estero.
Questo non è stato un evento isolato: altri shock esogeni hanno colpito il settore turistico negli ultimi anni, e dopo il terremoto del 2017 e le frane del 2019, l’isola si stava pian piano riprendendo insieme a tutta Italia dallo stop della pandemia. Oggi, dopo poco più di due mesi dalla disastrosa alluvione, l’isola sta tornando alla normalità ed è pronta a rialzarsi in vista della prossima stagione estiva. La preoccupazione degli operatori, però, è tangibile: non solo perché sull’isola continuano le frane (una delle ultime ha danneggiato la litoranea di Forio), ma soprattutto perché aprile è alle porte e non abbiamo ancora capito che effetto ha avuto l’alluvione sulla domanda turistica.

La reazione dei turisti
Prima del 26 novembre la domanda turistica verso Ischia era piuttosto positiva: il tasso medio giornaliero di crescita della domanda era del +5,5%, i turisti stavano programmando le vacanze di Natale e più di un terzo di loro (37,6%) stava già pianificando quelle estive.
Con l’alluvione la domanda frena bruscamente e, specialmente nei primi giorni dopo l’evento, i turisti smettono di cercare pernottamenti per Ischia. Le più colpite sono proprio le vacanze natalizie: com’è possibile vedere dal grafico sopra, il 27 Novembre la domanda degli italiani che volevano partire tra il 20 dicembre e il 6 gennaio crolla del 66%. Quello italiano, infatti, è il mercato che ha reagito in modo peggiore, soprattutto perché i volumi di ricerca sono rimasti dimezzati fino al 20 dicembre.
Anche da parte dei turisti stranieri c’è stata una contrazione della domanda, ma a differenza degli italiani è durata poco: i mercati esteri, specialmente quelli di corto raggio, hanno ripreso i loro ritmi di ricerca dopo neanche una settimana. L’alluvione non ha scoraggiato gli stranieri che, anzi, non hanno rinunciato a cercare pernottamenti per passare Natale a Ischia: Francia, Germania e Inghilterra ai primi posti per i trend di crescita.

I programmi per l’estate 2023
Altra storia invece per le vacanze estive: nella seguente infografica si vede com’è cresciuta la domanda turistica per la stagione estiva di italiani e stranieri negli ultimi mesi. Si vede chiaramente che le intenzioni di viaggio (in leggera crescita) subiscono una diminuzione contenuta per gli italiani e più marcata per gli stranieri. In entrambi i casi, però, non si può dire certo che l’evento dell’alluvione abbia strozzato la domanda perché altrettanto chiaramente si nota una forte crescita a partire dal 20 dicembre in poi.
Anche rispetto allo scorso anno, dove però c’erano meno stranieri, il trend della domanda era sostanzialmente questo: cioè una curva molto piatta in ottobre e novembre che cresce energicamente da metà dicembre in poi. Da questi dati possiamo realisticamente dedurre che i turisti, sia italiani che stranieri, non hanno ritenuto l’alluvione di Casamicciola una ragione valida per smettere di programmare una vacanza ad Ischia.
Il turismo della prossima estate, almeno secondo le intenzioni attuali, sarà composto principalmente da italiani (32,7% del totale) che faranno viaggi mediamente lunghi (con una permanenza media di 6,5 notti) e preferiranno viaggiare in coppia (66% del totale). Emerge, poi, il mercato statunitense: gli USA sono al secondo posto con una quota del 17,6% e anche se tendono a fare viaggi più brevi (3,9 notti in media) si stanno concentrando soprattutto nel mese di giugno

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