mercoledì, Novembre 27, 2024

Bamberghi, WWF: “Corso un grosso rischio per colpa dei soliti bracconieri isolani”

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Filippo Bamberghi, volontario WWF Italia, con un video e un dettagliato reportage fotografico è andato sui luoghi dell’incendio del Montagnone e, senza troppi peli sulla lingua – in piena coerenza con lo stile WWF – attacca.
“Abbiamo corso un grandissimo rischio – ci ha detto Bamberghi – con l’incendio del Montagnone perché si sarebbe potuto propagare in una delle zone più belle dell’isola, con un denso bosco e una densa foresta di Leccio, Roverella e altre specie autoctone. Dobbiamo ringraziare l’intervento tempestivo e immediato dei pompieri e dei militari dei Carabinieri Forestali dell’isola d’Ischia sotto il comando del Maresciallo Antonio Biancardi e che grazie al loro intervento si è riusciti a circoscrivere l’incendio a pochi ettari alle pendici del Bosco della Maddalena, in una zona di macchia mediterranea e balze erbose e, dal punto di vista naturalistico, meno importanti”.

“Tuttavia – aggiunge il volontario -, il rischio è stato molto grave perché tirava un vento fortissimo e quello che abbiamo ottenuto, essendo lì sul posto è che l’incendio si potesse propagare appunto a zone molto importanti dal punto di vista ambientale dell’isola. Da quello che abbiamo raccolto, così come un po’ di dialogando con cittadini che abitano nelle zone limitrofe, quella è la zona di bracconaggio di caccia alla quaglia in primavera e, quasi sempre, questi incendi vengono appiccati per liberare queste balze dalla vegetazione spontanea e riportarle a una pulizia tale da poter essere poi percorsa in primavera appunto. Per cacciare le quaglie mettono i richiami e sono un po’ la solita storia che si ripete ogni primavera qua sull’isola. Purtroppo, quando, come spesso accade, purtroppo questi incendi vengono applicati, vengono eseguiti con abbastanza certezza da coloro che poi dopo praticano bracconaggio”.

“L’attività nostra, come WWF Italia – conclude Bamberghi -, resta sempre quella di monitoraggio, qua sull’isola in collaborazione con le forze dell’ordine, ormai trentennale, di lotta al bracconaggio primaverile ma anche quello, appunto, di monitoraggio delle situazioni ambientali critiche sull’isola. In realtà la zona è stata interessata negli ultimi da questa epidemia di patogeni che hanno colpito il bosco di Pino Spinea o Pino domestico. Questa zona è molto colpita da incendi, dell’erosione, a causa della morte delle piante e da un profondo dissesto idrogeologico quindi i problemi, poi, si sommano e con la morte degli alberi e gli incendi abbiamo anche dilavamenti. Una zona in cui bisognerebbe intervenire per ripristinare un minimo di inattualità anche lasciando fare alla natura. Se questi incendio non si ripetessero a cadenza abbastanza costante, la vegetazione spontanea riprenderebbe vigore e si riformerebbe, nel futuro, il bosco, quello selvaggio dell’isola che fa lecci e altre assenze.”

5 COMMENTS

  1. “Se questi incendi non si ripetessero a cadenza abbastanza costante, la vegetazione spontanea riprenderebbe vigore e si riformerebbe, nel futuro, il bosco …” ma si ripetono a cadenza abbastanza costante. Chissà come mai. Chissà …

  2. Non solo storie di abusivismo edilizio: il ripristino della cultura della legalità sull’isola passa anche da qui…

  3. Tutta la collina del Cretaio ,su tutti i fronti ,dal lato barano passando per il lato di Casamicciola al lato di Ischia,con tutta la collina del Montagnone adiacente ,diviso dal canalone,che a sua volta “pochi anni fa’era adibito allo scarico abusivo dei camion espurghi ,sono sempre e saranno sempre aree adibite al bracconaggio,al motocross,bici cross ,al tagliare alberi con motoseghe,al rastrellamento di terreni per cercare funghi ,non autorizzati,al deturpamento/scassanentio di scalinate e sentieri dovuti al passaggio dei cavalli del maneggio con versamento di quintali della loro merda defecata dappertutto dalja strada asfaltata al bosco,e al vandalismo di ogni tipo ,munnezzai covi di drogati etc
    Non è la prima volta che mi son trovato la scoppetta puntata di fronte da uno che camminava quatto quatto fischiettando con un richiamo in bocca circondati dai suoi cani frenetici e impazziti
    Ì forestali ,i volontari vari , i guardacaccia ,quelli della CAI,cazz fann ?
    Si parla del ripristino dei sentieri di qua e di la …ma avete visto come sta combinato sto ncoppo o rotaro ?
    Ma è area di caccia il bosco della Maddalena e Montagnone ? È area di motocross ? È area di biciclettai fanatici che sfrecciano con le loro 8000 euro di mountabike ?È zona di cava di monnezza ? È zona di cavalli ,che se non stai attento ti becchi pure una zoccolata in faccia quando te li trovi di fronte ,non è stata la prima volta che ho trovato una pazza con il culo all aria che galoppava trovandomela spuntata di fronte sul sentiero
    Le autorità’ se ne fottono ,i volontari si fanno pubblicità di qua’ di la’ i forestali ….manco una caserma hanno .
    E il cittadino nemmeno più una passeggiata nel verde,in quella sottospecie di verde ,può fare in santa pace .

    • Tutte queste aree come dice lei non ci dovrebbero stare nemmeno case faccia un po’ quindi e inutile parlare

  4. Si certamente sono i cacciatori, se non si sa chi dare la colpa, prego Signori… sempre ai cacciatori.
    Si certo “quella è la zona di bracconaggio di caccia alla quaglia in primavera e, quasi sempre, questi incendi vengono appiccati per liberare queste balze dalla vegetazione spontanea e riportarle a una pulizia tale da poter essere poi percorsa in primavera appunto” .
    Si certo ” con la scoppetta quatto quatto camminando e fischiettando con un richiamo in bocca circondati dai cani frenetici e impazziti…
    Ma ci siete mai andati a caccia?

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