Gaetano Di Meglio | Gli affari della Diocesi sono tanti. Mentre Don Carlo Candido non trova una chiesa dove fare il “prete”, gli restano le incombenze per la gestione del ruolo di responsabile dell’ufficio delle confraternite di cui è titolare da diversi anni. Dopo aver risolto il guaio panzese con il priore e le sue convivenze discusse, ora Don Carlo Candido è chiamato a mettere pace in due confraternite di Casamicciola. Un lungo periodo di confusione, di anarchia e di trasformazione in “fatti di famiglia” hanno spinto il Vescovo del disastro di Ischia Ponte a mettere chiarezza in quello che sta accadendo nel paese terremotato e franato di Casamicciola. Chiariamolo subito, la decisione di Gennaro Pascarella, non tocca l’agire e il “potere” di Don Gino Ballirano. Il parroco resta al suo posto senza nessun cambiamento. Carlo Candido è chiamato a dirimere due situazioni completamente diverse.
La congrega di Sant’Anna la cui chiesa, tra l’altro, è chiusa, è ormai destinata al crepuscolo. I confratelli sono pochi e le sue attività sono molto limitate. Nonostante da anni non si provveda al rinnovo delle cariche elettive, gli interessi e le “complicanze” della congrega di zona San Pasquale sono poche e residue.
Discorso diverso e più complesso, invece, la vicenda della Congrega della Pietà della Marina al “Rione di Sopra”. Accanto all’asilo della vergogna, la famiglia Manco fa il bello e il cattivo tempo della Congrega e ha fatto fallire tutti i tentativi di composizione e pacificazione tentati dal Vescovo Pascarella costretto al commissariamento.
Don Carlo Candido è chiamato a far ripristinare la correttezza delle regole del diritto canonico che da tempo sono state calpestate dalla supremazia di una famiglia e che ha scambiato la chiesa per una bottega a conduzione familiare. L’arrivo di Don Carlo Candido, l’uomo che riesce a gestire soldi e anime con abilità, sicuramente si vedranno “sante” scintille.