La movimentata assemblea dell’Assoforense di venerdì scorso, costellata da interventi accesi e polemiche sull’approvazione del nuovo Statuto e la fissazione della data per le elezioni, ha lasciato il segno. L’avv. Michele Calise si dichiara amareggiato che, a fronte della gravità del momento e della serietà dei problemi sul tappeto – in primis la stabilizzazione della Sezione distaccata – il dibattito sia scaduto in contrapposizioni sterili.
L’avv. Calise non nasconde il suo rammarico: «Lo scorso venerdì obiettivamente sono rimasto molto male durante l’assemblea: non mi aspettavo di assistere a un teatrino del genere. Mi sembrava veramente di partecipare più a una riunione dei bimbi dell’asilo che stanno litigando su come organizzare la festicciola, che non a un’assemblea di avvocati, soprattutto se si pensa a ciò che ha rappresentato quella associazione per la comunità dell’isola d’Ischia. Noi oggi stiamo vivendo il momento più tragico in termini di giustizia a Ischia perché abbiamo una scadenza, quella del 31 dicembre del 2023, che potrebbe segnare la scomparsa della giustizia a Ischia, e stiamo invece a dibattere di cose assurde, tipo se c’è il numero legale per poter dare avvio ai lavori dell’assemblea: insomma qualcosa di veramente squallido.
Peraltro sono davvero dispiaciuto che protagonista di questa polemica si sia reso un collega che è persona perbene che ha speso tantissime energie, ha dato tutto se stesso a realizzare gli scopi dell’Associazione Forense e della stabilizzazione del presidio giudiziario. Quindi mi auguro che dopo questa brutta prova che abbiamo dato come associazione e come assemblea degli avvocati ci si ritrovi di nuovo con unità, perché quello che effettivamente dà maggiore fastidio è vedere che ci si disunisce nei momenti di crisi e di massima difficoltà. Quelli sono proprio i momenti in cui invece dobbiamo stare insieme, perché non c’è divisione politica: la nostra è un’associazione di colleghi, noi perseguiamo tutti un unico obiettivo; non è che c’è che un gruppo che vuole perseguirne uno e un altro ne vuole perseguire uno diverso.
Abbiamo tutti quanti l’unico obiettivo, che è quello di dare stabilità alla nostra Sezione del tribunale, di esercitare in quel luogo il diritto alla giustizia per sempre, senza le enormi complicazioni date dal dover raggiungere Napoli con condizioni meteo avverse, sia come avvocati ma soprattutto come cittadini: ricordo che al tribunale di Ischia si esercitano e si mettono in campo i diritti dei disabili, degli anziani, di tutti quei cittadini che all’interno della propria famiglia hanno persone con serie difficoltà e devono rivolgersi al giudice tutelare per organizzare la vita quotidiana. Pensate allora se noi per cose del genere dovessimo recarci ogni volta a Napoli: sarebbe un inferno.
Di conseguenza noi come classe forense dobbiamo dare l’esempio al resto della cittadinanza, e ciò consiste nello stare uniti ed andare avanti perseguendo la nostra battaglia, che ad oggi è stata condotta in maniera egregia da Gianpaolo Buono: un presidente che ha combattuto con enorme tenacia che ci ha consentito ad oggi, quando tutti già ci davano per morti, di ottenere l’ennesima proroga e quindi di tenere accesa la fiammella della speranza. Noi abbiamo il compito, io per primo insieme agli altri colleghi con cui sono stato a Roma a parlare con il sottosegretario qualche mese fa, di ottenere la stabilizzazione della Sezione distaccata di Ischia, e crediamo a buona ragione che le garanzie che ci sono state offerte dal governo ci possano portare a questo risultato. Ma dobbiamo mantenerci tutti quanti uniti, e non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo: le divisioni non ci possono riguardare; dopo la stabilizzazione si può riaccendere anche il dibattito democratico, ciascuno potrà dire la sua, però dobbiamo abbandonare il teatrino a cui abbiamo assistito venerdì, perché non ci fa onore».