Rosaria Gallinaro ha smesso di combattere su questa terra. Questa mattina, tenendo la mano di Gianluca, ha lasciato questa vita. Una donna, Rosaria, che è stata testimone oculare della violenza della mafia. Che ha portato sulla sua pelle, sul suo cuore, nei suoi pensieri e in ogni respiro la crudeltà di chi, in quel lontano 23 dicembre 1984, aveva deciso che lo stato di sarebbe dovuto piegare. Rosaria è la mamma di Federica. Rosaria è la moglie di Giaocchino. Rosaria è la mamma di Gianluca. Rosaria è stata il volto di chi ha subito la violenza della mafia ma non si è piegato, non si è arreso, non gli ha dato la vittoria finale.
Per raccontare Rosaria Gallinaro non potevamo fare altro che chiederlo alla Prof. Sandra Malatesta. Penna gentile ed educata, sensibile e vera che ha conosciuto, sofferto e pianto con Rosaria.
Sono Sandra Malatesta e questa notizia proprio non volevo darla. Stamattina, in prima mattinata, a Milano all’ospedale San Giuseppe, è venuta a mancare Rosaria Gallinaro la mamma di Federica Taglialatela, la moglie di Gioacchino Taglialatela, la mamma di Gianluca Taglialatela. Rosaria e Gianluca sono sopravvissuti alla strage del rapido 904 il 23 dicembre 1984. Sapete tutti che ho conosciuto questa famiglia da fresca sposa quando andai ad abitare in quel bel palazzo con cortile grande a via delle Ginestre numero 10 e lì c’erano tanti bambini, tra i quali Gianluca che aveva quattro anni e Federica che ne aveva due. Io non avevo ancora figli, ero giovanissima e mi legai a tutti quei bambini. Federica veniva spesso da me e crescendo mi diceva: “Verrò in classe tua alle scuole medie”. Gianluca è stato sempre un bambino di una bellezza incredibile con quel frangettone biondo con quel sorriso. Io sono legata a lui da qualcosa di tenero e anche lui con me è rimasto negli anni molto legato.
Rosaria Gallinaro è stata una grande donna perché ha voluto subito reagire alla tragedia. Lei era una mamma che aveva un figlio di 14 anni, all’epoca, al quale doveva stare vicino e un marito che un anno e mezzo dopo morì per le conseguenze delle ferite riportate nell’attentato. Io mi chiedevo spesso come facesse a essere così serena. Raccontava quel momento senza mai piangere, anzi dicendo sempre: “Io e Gianluca siamo sopravvissuti, potevamo morire anche noi, la vita continua e deve continuare bene, non dobbiamo stare a piangere sempre”.
Col passar degli anni ci siamo viste abbastanza spesso e lei ha capito che doveva fare qualcosa, doveva lavorare, perché non le piaceva dipendere dagli altri e le piaceva anche che suo figlio sapesse in ogni momento che lei era autonoma, che stava bene che guadagnava e portava avanti quella piccola pensioncina sulla spiaggia, alla fine di Via Enea.
Gianluca oggi ha quattro figli Riccardo ormai un uomo nato dal suo primo matrimonio, e Federica di 6 anni e mezzo Diego di 5 anni e Vittoria la piccola di casa di 2 anni nati dalla compagna Lia con la quale ha creato una bella famiglia piena di allegria con questi piccoli che riempiono le loro giornate. Rosaria stava spesso a Milano ed era fiera di quel figlio che era riuscito, con tanta forza, a essere proprietario di due ristoranti, a comprare casa, a tenere un bel tenore di vita e lo diceva a tutti. Gianluca è stato la forza di una mamma che ha capito che lasciarsi andare avrebbe fatto male a quel figlio tanto amato. Una donna che io ho sempre ammirato per quella voglia di affrontare la vita e i suoi giorni in modo allegro. Aveva le amiche, usciva si vedevano, organizzavano qualche serata per giocare a carte, e lei riusciva a mettere serenità a chiunque stesse in sua compagnia. Ha voluto esserci sempre quando si trattava di combattere per dare giustizia a quella figlia, a quel marito e a tutti gli altri morti e feriti in quella attentato. Rosaria Gallinaro sin dai primi giorni dopo essere tornata a Ischia, volle reagire, non si è mai pianto addosso, non ha mai chiesto niente, ma amava raccontare di questa figlia e del marito in modo tenero. Così lei ha dato un esempio a tutti noi di come si può per amore di un figlio, per amore della vita, continuare ad essere diciamo, normali. Normali nel senso di persona forte che ha voluto esserci, per sé stessa, per il figlio, per gli amici, per la sua famiglia, per tutti quelli che amava.
Io non dimenticherò, Rosaria cara, quel tuo essere dolce molto educata, sorridente, curata. Non dimenticherò il bene che mi hai voluto e le cose che mi hai raccontato di tua figlia quando ti parlava di me. Sappi Rosaria che ti voglio tanto bene e che ho parlato da poco con tuo figlio con il quale sono sempre in contatto, che mi tiene come parte della sua vita, che mi manda video dei bambini che crescono, che giocano. E c’è un video che mi colpì particolarmente, Tu eri seduta sul divano a raccontare una favola a Federica che ti guardava quasi incantata, attenta, mentre il piccolo Diego si meravigliava che la sorellina stesse cosi e la tirava per portarla a giocare con sé e tu, dolcissima, continuavi a raccontare.
Lo ringrazio sempre Dio di avermi fatto conoscere e amare voi quattro. Rosaria cara ti sei addormentata dolcemente mi ha detto Gianluca e lui ti ha tenuto la mano. E’ stato sempre con te e fino alla fine sei stata la solita Rosaria che dava coraggio agli altri e fino alla fine hai pensato a tuo figlio e nipoti e sei stata lucida fino a 24 ore prima quando Gianluca ti ha visto dormire quasi serenamente, ma non era un sonno sereno, ci stavi lasciando.
Persone belle come te dovrebbero vivere per sempre, perché hai dato un esempio di forza morale, di dignità e di orgoglio pur avendo sofferto tanto e per anni e anni, ma quella sofferenza é stata per te quasi una sfida, hai voluto vincere tu sul male che ti avevano fatto, hai voluto vivere ed esserci sempre per te e per tuo figlio che ha ricambiato questo tuo amore standoci sempre per te.
E tu mi dicesti: “Sandra tengo a Gianluca che e diventato un imprenditore, per qualsiasi cosa lui c’è sempre, la vita mi ha mi ha tolto delle cose ma me ne ha regalati altre”. E io non seppi cosa risponderti perché mi sorprendesti con queste parole. Voglio sorprendesti con queste parole. Voglio ricordarti così Rosaria, vestita bene, serena forte e sempre pronta a esserci per tutti noi.
Gianluca caro sai che sei quasi un figlio per me, e so che tu somigli molto alla tua mamma nella forza interiore che hai. Ti sono vicina sapendo bene quello che stai provando, e sappi che anche io sono fiera te