venerdì, Settembre 20, 2024

Questione porto, Stani D’Orta: “Con il porto così, uccidono Casamicciola”

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Nel porto di Casamicciola Terme la burocrazia e le buone intenzioni sembra quasi che abbiano creato più ostacoli della sabbia – non molta, tutto sommato – che si era depositata sul fondo dello specchio acqueo.
«Lei ha perfettamente ragione. Dopo il 12 aprile, giorno dell’assemblea pubblica con il commissario Legnini, il vicepresidente della Regione e il comandante della Capitaneria, coi quali si parlò anche della situazione del porto, da parte di essi ci fu la più ampia disponibilità e le buone intenzioni nel voler risolvere il problema, almeno per individuare soluzioni-tampone, visto che l’escavo del porto sicuramente andrà per le lunghe (sempre se verrà effettuato). Noi abbiamo sollevato la questione e abbiamo fatto capire che con un porto chiuso non potevamo stare.

La comunità non si può permettere di avere il porto chiuso, perché esso costituisce un volano per l’intera economica locale. In tale ottica abbiamo prodotto diverse note scritte, alle quali essi hanno risposto più volte verbalmente, con telefonate e anche con annunci, non ultimo quella di qualche sera fa, con un verbale di una riunione tenutasi il 24 aprile, in cui di concreto non c’è praticamente nulla. Più volte ci avevano promesso che avrebbero aumentato il numero di corse con le navi che possono accostare nel porto, tenute presenti le criticità tecniche del momento, così come avevano promesso l’aumento delle corse d’aliscafo. Io stesso avevo rilasciato alcune dichiarazioni, nelle quali spiegavo che sembrava avviarsi una soluzione del problema, ma ciò non era assolutamente vero: dal verbale della riunione si evince chiaramente che la Snav ha dichiarato che non ci sono grandi flussi di persone, quindi non aumenterà le corse prima di metà maggio o comunque fino alla metà di giugno.

Da parte sua la Medmar non può mettere a disposizione l’Agata non prima di una settimana o dieci giorni perché è in uso su altre linee per il trasporto di merci pericolose, e la Caremar ha detto di non avere mezzi idonei. Di conseguenza noi oggi abbiamo ritenuto opportuno e doveroso prendere una posizione ferma su questa situazione: come comitati “Casamicciola” e “Casamicciola viva”, insieme a Federalberghi abbiamo inviato una ulteriore nota alla Regione Campania, in cui semplicemente chiediamo che nell’ambito del quadro-corse da e per l’isola di Ischia (che al momento contempla al 90% il porto di Ischia) di trasferire alcune corse nel porto di Casamicciola, spostare alcune unità adatte alle condizioni dello scalo. Ciò è quanto chiediamo nella nota, che tra l’altro la stanno sottoscrivendo anche tutti i titolari delle attività produttive del paese. Stiamo raccogliendo proprio ora le firme, finora sono già oltre cinquanta: intorno al problema c’è una notevole sensibilità da parte della cittadinanza».

Di fatto al problema della frana del 26 novembre, coi detriti che hanno reso difficile le manovre ai grossi traghetti, si è aggiunto un intervento un po’ “fuori tempo”, cioè i lavori al pontile degli aliscafi. E voi avete sollevato anche questo interrogativo, chiedendovi se era opportuno farlo proprio nei cento giorni d’avvio della stagione turistica.
«Per quanto riguarda la problematica dei lavori al pontile degli aliscafi, un’altra cosa che emerge dal verbale della riunione del 24 aprile in Regione, è che il dottor Carannante ha detto che non si possono procrastinare per motivi tecnici, in quanto il pontile non è agibile. Noi siamo rimasti basiti di fronte a tale spiegazione, perché di fatto il pontile è tuttora utilizzato dagli aliscafi: se è pericoloso, allora va chiuso subito per proteggere l’incolumità delle persone. Se invece non è pericoloso, allora perché chiuderlo? E poi chiediamo a gran voce: perché questi lavori non vengono programmati nel mese di ottobre? Non riusciamo a comprendere. In merito alla fruibilità del porto, Lei sa bene che io sono un grande utilizzatore delle aree portuali per il lavoro che faccio, e posso dire che il problema del fondale nello scalo di Casamicciola c’è sempre stato: è certamente peggiorato con la frana. Subito dopo la tragedia le Compagnie hanno provato ad eseguire gli accosti: se decidessero di provarli in questo momento, sono convinto che riuscirebbero, perché è vero che c’è un insabbiamento in una parte del porto, ma cinque mesi fa c’erano notevoli sospensioni di detriti nell’acqua. Infatti tutti potevano constatare che a lungo il mare nel porto aveva assunto una tonalità marrone, adesso invece si è schiarito in quanto i detriti si sono depositati».

Ciò non toglie che la situazione del porto abbia creato problemi anche all’importante settore della nautica da diporto.
«Sicuramente la strada maestra per la fruibilità del porto da parte dei mezzi commerciali e per quelli da diporto è quella dell’escavo, tuttavia dobbiamo renderci conto che un escavo in tempi così brevi non è mai avvenuto in Italia, e non crediamo che possa avvenire qui a Casamicciola. Noi continuiamo a spingere affinché venga eseguito, se ciò potesse avvenire entro la metà di giugno. Per quanto riguarda il diporto, la problematica c’è, ma per il resto pensare di fare un escavo – cioè una pulizia dei fondali – tenendo al contempo le barche in mare, le varie infrastrutture presenti, senza smontare tutto, a inizio estate è follia pura, perché significherebbe comunque perdere l’estate. Di conseguenza noi preferiamo che si possa fruire il porto al 70-80%, e rinviare l’escavo al termine della stagione estiva».

Le faccio una domanda a cui è autorizzato a non rispondere. La vicenda-porto è anche argomento di campagna elettorale: voi comitati, che finora avete mantenuto un atteggiamento imparziale, come la state vivendo?
«La ringrazio della domanda e rispondo con piacere. Da quando sono state presentate le liste, tutto ciò che si fa nel paese viene strumentalizzato, compresa la vicenda del porto: c’è stato un vero e proprio arrembaggio, una corsa di vari candidati consiglieri a chi avrebbe dato l’annuncio per primo della riapertura del porto (riapertura che non è avvenuta). Noi abbiamo preso le distanze, andando dritti per la nostra strada come abbiamo fatto finora. Cercheremo di non farci strumentalizzare, perché la nostra intenzione è quella di aiutare la cittadinanza e il Comune a ripartire: il paese è stato già gravemente colpito, sia il 26 novembre scorso dalla frana, prima ancora dal sisma e prima ancora dall’alluvione del 2009. Non possiamo metterci anche noi a fare stupidaggini come puntare il dito uno contro l’altro prestando il fianco a tali puerili strumentalizzazioni».

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