Il 2023 sarà un anno speciale per la Normandia: non a caso, la nota e affascinante regione francese celebrerà il millesimo anniversario dell’inizio dei lavori di costruzione dell’abbazia al Mont Saint-Michel, creando una serie di importanti eventi a tema ed altrettante pubblicazioni multimediali che incrementeranno ulteriormente il flusso turistico verso il secondo monumento più importante di tutta la Francia, che già conta ogni anno oltre tre milioni di visitatori.
Sono stato in quel posto magico con Catrin, Marianna e Seby nel mese di febbraio del 2020, agli albori del lockdown da Covid_19; e al di là della delusione sulle strutture ricettive della zona e del caro prezzi ingiustificato di ristoranti e alberghi modestissimi, ne sono rimasto letteralmente stregato al punto da volerci ritornare, prima o poi. E il motivo principale di questo amore a prima vista è stata l’incredibile similitudine, di primo impatto, con il nostro Castello Aragonese: arrivandoci di notte in auto e vedendo, in lontananza, il delinearsi di questa sagoma familiare illuminata, mi emozionai non poco, sentendomi in qualche modo come a casa.
Ma torniamo all’argomento del giorno: dopo aver letto dell’anniversario di Mont Saint-Michel, come al solito mi sono lasciato andare ai miei soliti voli pindarici (ma neppure tanto) che immediatamente accostano Ischia ad una possibile iniziativa importante da lanciare in tutto il mondo quale nuova proposta di unicità per il turismo di casa nostra. Come potevo non pensare proprio al Castello Aragonese? Ed ecco la piccola scoperta del giorno!
Leggendo la storia del simbolo per eccellenza dell’isola d’Ischia, si apprende che “Gerone da Siracusa, venuto in aiuto dei Cumani nella guerra contro i Tirreni nel 474 a.C., costruisce un primo insediamento sul Castello.” Questo sapete cosa significa? Che tra appena tre anni, cioè nel 2026, l’intera Isola potrebbe festeggiare i DUEMILACINQUECENTO ANNI dall’inizio della costruzione del Castello Aragonese.
Ecco, quindi, servito sul piatto d’argento un importantissimo spunto di rilancio promozionale e turistico di tutta l’isola d’Ischia attraverso il segmento del turismo culturale (quello vero, non da grazia ministeriale ricevuta e mal sfruttata come nel caso di Procida). E proprio oggi, con un Ministero del Turismo che ci rivolge finalmente la giusta attenzione, amministrazioni locali che si rispettino (a cominciare, ovviamente, da quella del comune capoluogo) dovrebbero sentirsi già in ritardo nel prendere al volo una dritta del genere e lavorarci con il giusto anticipo.
Ma… alla fine, pensate che qualcuno se ne occuperà? Io confido solo nelle famiglie Mattera, non certo nell’attuale, scadentissima classe politica. E spero vivamente di non sbagliarmi!