Quando lunedì sera mio fratello Tony e la mia amica Rosaria mi hanno chiesto, a distanza di poche ore l’uno dall’altra, chi avesse vinto a Casamicciola, dopo aver saputo che il nuovo sindaco fosse Giosi Ferrandino, la risposta è stata praticamente all’unisono: “L’erba cattiva non muore mai!”
Tony e Rosaria hanno perfettamente ragione! Di certo non posso e non voglio individuare il solo Giosi come unica erba cattiva, ma di certo lo è il sistema infestante con cui ha gestito il suo ruolo pubblico dal 2007 ad oggi (prima, in fin dei conti, tutto era comprensibile e accettabile), a cominciare dalla scelta delle persone che lo circondano e dalla considerazione rivolta loro a seconda degli obiettivi da raggiungere e delle opportunità da sfruttare, tenendoli stretti a sé o “allascandoli” in base alle esigenze egoistiche del momento.
Chiunque altro, dopo aver sostenuto pubblicamente e senza indugio l’avversario sconfitto dal neo-vincitore, si sarebbe preoccupato di tacere, così magari, nel tempo, avrebbe potuto contare su un contatto utilitaristico, diretto indiretto o trasversale, con il nuovo primo cittadino e chi lo circonda. Ma purtroppo per chi lo avesse mai pensato, io non sono così! Sono fiero di aver sostenuto Peppe Silvitelli, oggi come dal primo giorno in cui è stata ufficializzata la sua candidatura. Peppe -lo ripeto ancora una volta- non è certo una cima e ha subito, a mio modestissimo giudizio, la presenza troppo ingombrante di Giovan Battista Castagna, che offuscandolo a più riprese in campagna elettorale lo ha fatto apparire come un possibile futuro sindaco telecomandato. Ma Peppe, con tutti i suoi difetti (che poi non mancano a nessuno di noi) è persona leale e corretta e di certo, piuttosto che piazzarci nei piedi un vice-sindaco di dubbia cultura e preparazione che lo sostituisse a mo’ di pupo durante le rituali presenze a Bruxelles e Strasburgo, si sarebbe circondato di persone serie e competenti, pronte a tradurre in fatti gli indirizzi politici della sua amministrazione.
Ma ancora una volta il Paese ha deciso! Ed ecco la storia che si ripete: nel 2017 lo squallido manifesto del bowling a Ischia per vantarsi di aver spazzato via gli avversari come birilli (salvo poi litigare con lo stesso suo sindaco tentando a tutti i costi invano di mandarlo a casa e poi costretto dal partito a digerirne gli accordi e le decisioni); oggi l’attacco a chi scrive per aver sottolineato pubblicamente, con un briciolo di storia locale, l’eterogeneità del suo schieramento, quella che presto verrà fuori con forza in quel di Casamicciola. E domani? PreparateVi! Di certo nei piani di Giosi c’è l’intenzione di sbarcare ancora una volta a Ischia, mettendo fuori gioco sia Enzo Ferrandino sia Gianluca Trani, ma non chi (come me) lo conosce meglio delle proprie tasche.
Li avete ri-voluti? Ora teneteveli stretti! Tanto, peggio di così…