Un’altra tegola si abbatte sul Comune di Lacco Ameno, con il rinvio a giudizio del responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale – Settore Lavori Pubblici arch. Vincenzo D’Andrea per l’inchiesta legata alla gara d’appalto per la gestione del porto turistico. L’ennesima grana per l’Amministrazione di Giacomo Pascale. Il pubblico ministero titolare della indagine, dott. Luigi Landolfi, aveva chiesto il rinvio a giudizio di D’Andrea e del beneficiario Samuele Carannante, titolare della società che la scorsa estate si era aggiudicata la gara per i servizi di supporto nell’approdo. Una gara “manipolata”, secondo il pm, e il cui esito aveva condotto alla estromissione dal porto turistico della “Marina di Capitello Scarl” di cui è amministratore Giuseppe Perrella, con un conseguente rilevante danno economico. Ieri mattina si è tenuta l’udienza preliminare e il gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, fissando la prima udienza dibattimentale per il prossimo 12 settembre, alla ripresa delle attività dopo la sospensione feriale. Al contempo la difesa di D’Andrea, rappresentata dall’avv. Cristiano Rossetti, ha prodotto numerosi atti a comprova della correttezza dell’operato del responsabile dell’Utc Lavori Pubblici di Lacco Ameno. Sempre nell’udienza di ieri, tramite l’avv. Michele Calise, la “Marina di Capitello Scarl” si è costituita parte civile.
Ancora una volta, dunque, il porto turistico del comune del Fungo si ritrova al centro di una inchiesta giudiziaria.
Due le contestazioni mosse dal pm Landolfi, ad iniziare dalla turbativa d’asta, «perché, in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, D’Andrea, quale rup della gara di affidamento dei servizi di supporto alla gestione del porto turistico di Lacco Ameno per il periodo 01/7/2002 – 31/10/2022, indetta dal Comune di Lacco Ameno, Carannante, quale legale rappresentante della società Marine Sub Sas di Carannante Samuele & C, aggiudicatrice della gara, con mezzi fraudolenti, consistiti nel dichiarare falsamente di essere in possesso dei requisiti richiesti dal bando, attraverso la produzione di un contratto di avvalimento, apparentemente sottoscritto tra la suddetta società Marine Sub e l’avvalente società Cesino Paolo & Co sas, completamente contraffatto in ogni sua componente, nonché della certificazione di attività rese apparentemente redatta sempre dalla suddetta società Cesino, contraffatta in ogni sua componente, turbavano la suddetta gara di affidamento». Reato accertato a settembre 2022. Una mancata verifica dei requisiti presenti solo “sulla carta”.
LA “CACCIATA” DI PERRELLA
Segue la inevitabile accusa di abuso d’ufficio: «Perché, in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, D’Andrea, quale rup della gara di affidamento dei servizi di supporto alla gestione del porto turistico di Lacco Ameno per il periodo 1/7/2002-31/10/2022, indetta dal Comune di Lacco Ameno, Carannante, quale legale rappresentante della società Marine Sub Sas di Carannante Samuele & C, D’Andrea Vincenzo, ufficializzando l’aggiudicazione della gara alla suddetta società Marine Sub Sas, con Determina di Aggiudicazione n. 94 del 26 luglio 2022, con conseguente ordine di sgombero alla società Marina di Capitello, che precedentemente gestiva il medesimo servizio, illegittima in quanto adottata in violazione del combinato disposto dell’art. 32 comma 7 e 33 comma I del D.Lgvo n. 50/2016 Codice degli Appalti (che prevede che l’atto della Commissione di gara sia solo una proposta e quindi atto assolutamente non vincolante e quindi non idonea a produrre effetti giuridici) intenzionalmente procurava a Carannante Samuele l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari all’aggiudicazione della gara, con ingiusto danno per la società Marina di Capitello Scarl, con sede in Napoli alla via San Pasquale n. 48, di cui è legale rappresentante Perrella Giuseppe». Reato accertato il 26 luglio dello scorso anno.
Il pm Landolfi identifica come persona offesa il Comune di Lacco Ameno nella persona del sindaco pro tempore, ma il danno grave lo ha subito Perrella, con la “cacciata” dal porto che è stata ritenuta illegittima. E che ora è intenzionato a far valere le proprie ragioni con la costituzione di parte civile.
Il pubblico ministero indicava come fonti di prova quattro informative redatte dalla squadra operativa della Tenenza di Ischia della Guardia di Finanza, rispettivamente in data 19 agosto, 7 settembre, 18 e 30 novembre 2022; la documentazione amministrativa relativa alla gara di affidamento dei servizi di supporto alla gestione del porto turistico di Lacco Ameno per il periodo dal 1 luglio 2022 al 31 ottobre 2022; il decreto di sequestro probatorio.